Mal di pancia da ritorno a scuola
È un problema che accade a qualsiasi età un figlio che torna da scuola lamentando qualche disagio o movimento tellurico in pancia.
Mal di pancia da ritorno a scuola…per qualcuno è anche prima di scuola. Capiamo meglio.
- Una storia che si ripete a ogni inizio di anno scolastico?
- Si ripete in prossimità di eventi importanti a scuola (gite, verifiche, saggi)?
- In consulenza mi racconti di un figlio tranquillo, ben inserito che poi in alcuni momenti sembra farsi prendere da un’ansia insolita per lui.
- La preoccupazione è notevole, avrà subito qualcosa a scuola?
- Si sente di tanti atti di bullismo, sarà vittima di qualcuno?
- Forse una discussione con un insegnante?
Il pensiero del genitore: Come faccio ad aiutarlo lui non riesce a raccontarmi nulla oltre il mal di pancia…
Diciamocelo, un mal di pancia perchè si vuol evitare una verifica o interrogazione… è di facile individuazione, come anche una presa di consapevolezza all’ultimo tuffo che non si è studiato abbastanza o non si è proprio fatto dei compiti…un genitore attento li nota subito.
Diverso è quando non si riesce a trovare una concretezza.
Un punto su cui ti devi soffermare è “non è che le mie aspettative per mio figlio o figlia sono troppo elevate”?
E’ umano farsi dei film sui progressi scolastici di un figlio, sul futuro e su come questi procederà.
E’ umano pensare che “può fare meglio” e che “per quello che vale non viene fuori”.
Tali pensieri però possono, se parecchio insistenti e evidenti, portare a stress da prestazione.
Anche i figli più ribelli ci tengono a soddisfare un genitore e se sentono di non riuscire, hanno un malessere fisico: la scienza è universalmente concorde sulla comunione corpo/mente.
Per ripasso verifica che non stai usando tutte quello formule comunicative tipo:
- puoi fare meglio;
- impegnati di più,
- da te mi aspetto grandi cose,
- questa volta devi spaccare, abbiamo studiato insieme..
Una volta analizzato che non sei tu il motore del loro mal di pancia puoi leggere
I suggerimenti della Rigoni:
- Alleanza genitori e scuola (tanti spunti li trovi nel mio libro Genitori e Scuola-anche su Amazon). Questa specialmente con i figli introversi è indispensabile per capire, ascoltare e conoscere oltre quello che non riescono a dirti.
Nei casi di bullismo che spesso accadono a scuola o all’uscita, lontano dallo sguardo dei docenti è importante che siano segnalati i cambiamenti dei vostri figli, così da attivare la rete di osservatori.
Quando invece ci sono scontri con dei docenti è bene comunicarci per comprendere come mediare e SE, a volte vanno aiutati i figli a comprendere la frustrazione di un disaccordo. - Conoscere i compagni di classe (e i genitori) e non tramite le chat! Intessere relazioni. Costruire legami che potranno aiutarti a conoscere anche altri punti di vista per spiegarli a tuo figlio.
Un caffè all’aperto.
Una battuta su una prof.
Uno sfogo sulla vita da “tassista” - Immaginare come vive la scuola e come sta a scuola.
Questo punto è incredibile per la sua importanza, ti rubo qualche minuto per spiegartelo.
⬇️⬇️⬇️⬇️
Immaginare come vive la scuola e come sta a scuola.
Un adulto e genitore è d’istinto portato a immaginare la vita scolastica dal suo punto di vista, con i suoi ricordi e la percezione adulta.
Questo crea un gap fra il sentire del figlio e il pensare del genitore, un gap che si traduce in : comunicazione errata verbale e non verbale.
Se hai dei ricordi belli, ti sembrerà strano che nella scuola che hai scelto per lui o che avete individuato adatta tuo figlio non si senta bene.
Se hai pessime memorie, la visione di tuo figlio che torna affaticato si amplificherà e i feedback saranno spesso di sovraccarico per lui.
Invece “immaginare e visualizzare” tuo figlio nella scuola e come si sente attraverso solo le SUE PAROLE ti permette di percepire se si sente al sicuro, si sente accolto e se ha attivato i giusti legami con i compagni, insegnanti e luogo.
Molte volte il “mal di pancia” è sinonimo di non si sentirsi al sicuro e adatto.
Può essere per un insegnante/compagno/inserviente con cui non si è capito, non riuscendo a trovare le parole per spiegarsi (il laboratorio di scrittura nasce proprio per questo).
Può essere per la preoccupazione di essere valutato per aspetti che sente di non aver sviluppato, e per i quali non riesce a vedere uscita.
Può essere che sia in un periodo di crescita emotiva, molto sensibile (o addirittura altamente sensibile) e i grandi cambiamenti lo destabilizzano.
Quindi accoglierlo, ascoltarlo e poi costruire con i punti 1 e 2 un buon dialogo ti permetterà di essere un facilitatore di costruzione di sicurezza.
Spero di averti instradato in una buona via di soluzione.
Vania Rigoni
Non ti sentire fuori posto se non trovi da sola la strada fluida, ma solo bivi e ostacoli. Capita. Io sono qua per questo, contattami!

