Sei proprio sicura che i “sì” siano il miglior modo per sviluppare tuo figlio fin dall’infanzia?
Abbiamo combattuto l’epoca dell’autoritarismo, dove il padre padrone e le regole venivano continuamente imposte supportate da un clima mondiale di terrorismo psicologico (erano gli anni della guerra fredda, delle brigate rosse, gli attentati).
L’autoritarismo funzionava eccome.
I figli sapevano che uscendo dalle regole paterne avrebbero perso TUTTO, e a quei tempi il tutto era dal cibo all’istruzione, al tetto sopra la testa e la credibilità sociale.
Arrivati infatti all’adolescenza quanti di noi si son sentiti dire “ti diseredo”, “ti chiudo fuori se…”
Poi ci siamo civilizzati, i muri son caduti dia quelli veri che quelli mentali (non tutti ma quasi…ne parleremo un’altra volta) e il padre padrone ha perso l’autorità in funzione della parola “collaborazione”.
La famiglia si è ricostruita con due poli equamente importanti.
Cosa è accaduto alle regole?
La stessa cosa che è avvenuta nella società, si sono rese confuse e INFELICI.
Siamo oberati di regole. Così anche i bambini (e poi i ragazzi) sono circondati da regole, norme, regoline, routine, regolamenti che abbracciano CASA, SCUOLA, VITA e SPORT belli e appesi come quasi mai applicati.
Qui nasce la riflessione:
Sei proprio sicura che i “sì” siano il miglior modo per sviluppare tuo figlio fin dall’infanzia?
I NO coercitivi davano un senso di controllo al genitore perché esercitavano dominanza…ma alla prima occasione di libertà le fughe da casa erano frequenti e poi anni per recuperare le relazioni…
I Sì profusi senza confini, o peggio con confini incoerenti creano oggi precipizi educativi per le mamme e i babbi e cortocircuiti educativi per i figli.
Scrivevo su Facebook qualche settimana fa:
“La pedagogia buona è bella e accogliente
La pedagogia buona è pericolosa come una mantide.”
Conosci la mantide che si accoppia e poi uccide?
La pedagogia buona esercitata
- con permissivismo perchè tutti devono essere liberi di,
- con dialoghi logorroici fin dai primi anni di vita per sostanziare le tue decisioni,
- con proposte ai bambini di scelte infinite e senza conseguenze certe fin da piccolissimi,
- con indirizzamento a futuri incredibili per te
ti porta a :
-stressarti perché nulla va come vorresti
-non sentirti competente come genitore perché i figli sfuggono
-litigare con te stessa e con tutti perché era tutto bello finché non è stato terribile
È certo che un approccio educativo relazionale è il migliore a salvaguardare il “prezioso seme” del tuo bambino
MA
La pedagogia buona è dovuta nascere per contrastare e far evolvere certe rigidità dell’educazione precedente dove punizioni e castighi, assenza di piacere caratterizzavano i mandati educativi di mamme e babbi.
MA
Credi proprio che adesso sia così utile?
Ti svelo la realtà dall’esperienza dei miei 25 anni con le mani in pasta con le famiglie:
👉🏻una crescita iper protetta e iper curata, lasciar fare, dare troppo spesso ragione,
👉🏻interpretare ogni richiesta come bisogno, anche le richieste non espresse
👉🏻legittimare qualsiasi comportamento (o quasi)
👉🏻proporre e poi tornare indietro al primo No
queste pratiche della pedagogia buona diventano ANTICAMERA DEI PROBLEMI DI COMPORTAMENTO E DI APPRENDIMENTO.
Sono fertilizzante per l’ “egocentrismo” di tuo figlio (figlia) che poi in adolescenza (o pre) TI creerà una valanga di disagi….e per lui/lei non sarà da meno.
E non puoi pensare che
👉🏻farlo scendere dal piedistallo dalla sera alla mattina perché non ce la fai più SIA UNA SOLUZIONE
in quanto questo porterà a un’altra terribile situazione
👉🏻litigare fra babbo e mamma
Per non caderci devi CHIAMARMI!!! sopratutto se ti ci sei rivista.
La strategia che ti insegnerò è quella del RISPETTO DEI RUOLI: UN MODO DI PROCEDERE MESSO A PUNTO IN TANTI ANNI
ma intanto puoi RILEGGERE TUTTO Più E Più VOLTE E CERCARE LA tua VIA DI MEZZO.
Vania Rigoni
☎️3332351003