Cosa serve a tuo figlio per avere soddisfazione nella scuola: 5 PUNTI

Le perplessità e le richieste più frequenti che ricevo sono orientate allo stare dentro la scuola dei tuoi figli in una formula speciale che posso tradurre :

Stare dentro la scuola = fare i compiti bene

Invece chi mi contatta comunica situazioni ben differenti:

  •  non inizia mai i compiti senza qualcuno di noi genitori a casa
  • li tira via, facendoli senza occhio alla teoria
  • non sa neanche cosa hanno detto a scuola sull’argomento e mi tocca rispiegare tutto

Escludendo tutto quello che è disturbo dell’apprendimento (cui ho parlato altre volte e ne parlerò ancora), i tuoi figli hanno bisogno di “arrivare alla scuola” con alcuni pre-requisiti ben allenati.

Cosa sono questi  prerequisiti alle scuola a cui mi riferisco?

Oggi punto lo sguardo non sulle competenze curricolari (tenere la penna, scrivere o leggere) quanto su quelle di predisposizione AD APPRENDERE.

Quando si entra in qualsiasi ordine e grado di scuola, dal nido alle superiori, ai bambini/ragazzi occorre arrivare a quella scuola in un certo modo, utilizzando una similitudine, come con una “valigetta” piena di cose che servono: una strumentazione che permetterà loro di stare dentro la scuola in una modalità adeguata.

Adeguato: starci comodamente, non ottenere il massimo dei voti ne essere sicuri che la faremo facilmente.

Ciascuno di noi ha un funzionamento cognitivo migliore in alcuni aspetti e peggiore in altri, Gardner ci dice dal 1983 che esistono 7 tipi di intelligenze a cui pochi anni dopo ne ha aggiunte altre due. Questo per chiarirti che è inutile insistere che tuo figlio sia agile trasversalmente, lo sarà solo quando avrà capito come usare la sua qualità cognitiva.

I pre-requisiti  quindi sono:

1) la motivazione.

Devo essere motivato a fare quel percorso, lo devo andarci felice. La spinta è interna che mi porta verso un certo ambiente. D’altra parte la motivazione dovrebbe aiutare anche a non farsi influenzare completamente da parte da un genitore.

2) aver allenato l’attenzione,

che varia a seconda della fascia d’età. Lui o lei ha consapevolezza e conoscenza relativa alla sua stessa attenzione? L’attenzione, soprattutto per chi ha partecipato al webinar su attenzione e concentrazione, sa essere collegata alla concentrazione. Se un figlio/a è in grado di stare attento/a, sfruttando la sua capacità attentiva, giocando ai lego, per l’arte, dovrebbe riuscire a traslare la capacità attentava anche per attività didattiche.

3) aver conquistato una certa autonomia,

un bambino e un ragazzo può stare dentro delle richieste normative della scuola, in qualsiasi ordine, se ha sviluppato una certa autonomia di spazi, personale, emotiva

Presenza di genitori nel fare i compiti: autonomia personale, quando c’è si trasla sul momento dei compiti e piano piano non siete più necessari (è un aspetto allargato della teoria dell’attaccamento)

4) avere acquisito le competenze minime degli anni precedenti,

quindi per esempio se stiamo andando alla scuola dell’infanzia devo aver imparato a mangiare autonomamente. Se va alla primaria deve aver imparato a tenere una matita in mano.

5) avere un adeguata coordinazione psicomotoria:

devo sapermi muovere senza tirare tutto giù, con una certa agilità manuale, in grado di pianificare le mie azioni che poi dalle medie si traduce in una organizzazione temporale.

 

[Parentesi: come Pedagogista Clinico® in aiuto alla persona, sono portata a guardare degli aspetti di sviluppo personale, di crescita. Mio compito è spostarvi dalla fissa della performance e portarvi per mano all’attenzione verso lo sviluppo di vostro figlio/a, la crescita. Se stiamo solo sulla performance, egli non crescerà mai.]

Parlare di requisiti, non è solo una questione di scelta del tipo di scuola, ma accompagnarlo ad acquisire quei requisiti personali che gli saranno di sostegno nel crescere come studente.

Credo che hai tanto su cui ragionare!!! Se poi vuoi una mano contattami

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