OGGI TI PARLO DI FATICHE DERIVATE da un funzionamento non eccellente a causa di un disturbo degli apprendimenti. In verità ci troverai molto anche per chi ha figli con difficoltà non diagnosticate.
Da una storia vera di una famiglia con una figlia con Disturbo Specifico degli Apprendimenti misto (un pizzico in tutte le aree) che frequenta la 5 primaria -ho inserito anche alcune dritte da provare a casa.
Ultimo anno della primaria, un fratello stellare alle medie. Carolina quando l’ho incontrata era davvero stanca di studiare, come se le sue giornate si muovessero soltanto fra compiti e compiti e scuola SENZA MAI UN SUCCESSO ENTUSIASMANTE.
Un paio di anni fa i genitori vedendo quella valanga di errori ortografici che abitava nei suoi compiti a casa decisero per lei una valutazione degli apprendimenti presso un centro pubblico territoriale.
La scuola non aveva sollevato ancora la questione, Carolina è in una classe molto complessa e eterogenea, per cui una bambina comunque così educata, sorridente e gentile seppur fragile didatticamente non emergeva come “problema”.
La valutazione fatta ha portato a una diagnosi mista di disturbi specifico dell’apprendimento (DSA): in particolare le aree maggiormente compromesse sono l’area verbale e rielaborativa.
CHE SIGNIFICA?
Carolina in pratica fa fatica a gestire le materie orali, dove la comprensione del testo risulta faticosa. Quella sua fatica a riuscire a capire cosa ricordare è parte della diagnosi (cadute mnestiche). Anche nella matematica e geometria fatica a capire da dove partire per applicare i procedimenti.
LA SOLUZIONE “FAI DA TE” CHE VIENE USATA:
1)Carolina osserva il fratello e cerca di copiarlo, lui si ricorda tutto stando attento in classe, ci prova anche lei. Sempre più attenta, ma alle prove orali è un mezzo fallimento.
2)Viene aiutata dai genitori, molto comprensivi ed energici a ripetere le materie orali, con uno strazio di ore infinite che producono un apprendimento istantaneo: ora c’è e ora è svanito.
QUINDI
Carolina è emotiva, questo le gioca contro quando si trova di fronte alla classe.
Inoltre sbagliando, si affida alla sua memoria che da diagnosi risulta fragile.
Una bambina di 5 primaria non è tenuta a sapere come costruire una base solida che l’aiuterebbe ad ampliarla.
I genitori si rivolgono a me per passaparola.
La richiesta è: vogliamo aiutarla in previsione delle medie così che non molli per de-motivazione totale.
Dopo una prima fase (circa 4 appuntamenti) di osservazione pedagogica con strumenti e tecniche della pedagogia clinica (ANPEC), test Giunti O.S. e 25 anni di esperienza al fianco dei bambini faccio una progettazione educativa.
Ai genitori e a Carolina prospetto questo programma:
1 STEP
prendere contatti con le insegnanti che nel piano didattico personalizzato hanno messo delle crocette in aree corrette (più tempo, programmazione, privilegiare le domande chiuse) ma non è chiaro che strumenti compensativi stanno insegnandole a crearsi. Può darsi che i genitori non abbiano saputo spiegarmelo e quindi io le chiamo!
2 STEP
Si lavora in Bottega io e lei sul prendere consapevolezza delle aree di forza, sulla respirazione, sul corpo che per apprendere deve raggiungere una fluidità e una calma maggiori. Questi sono i requisiti al VERO apprendimento: regolarsi.
3 STEP
In seguito avendo compreso lo stile cognitivo e quindi lo stile di apprendimento di Carolina si inizia un lavoro sui COMPITI:
- COME organizzarli affinché le materie pesanti non si debbano svolgere la sera alle 19 con la mamma che cucina
- COME andare a cercare le INFORMAZIONI nei testi di studio e COME sceglierle puntando all’autonomia
- COME tradurre quello che ha SELEZIONATO in qualcosa di utile per la sua memoria non proprio da elefante
Il procedere in questa modalità conduce i BAMBINI E I LORO GENITORI in percorsi di uscita positivi e fattibili perché la pedagogista (io) mostro loro un tragitto che poi adattandolo agli imprevisti sapranno continuare a praticare.
CHE PUOI FARE TU A CASA [3 PUNTI ]
a) NON ossessionare la “tua” Carolina a studiare di più visto che è fragile. Produrrà possibili effetti collaterali negativi in base al carattere: mortificazione, rabbia, ansia, de-motivazione.
b) Chiedi alle maestre COME puoi aiutarla e COME loro possono aiutare te, visto che non sei tenuta a una laurea in pedagogia.
c) Pensa sempre al COME, tu la conosci tua figlia o tuo figlio, pensa dove sbagliano nell’organizzazione dei compiti e dello studio….i voti verranno.
IMPORTANTISSIMO
tua figlia o tuo figlio NON sono te
tua figlia o tuo figlio NON pensano come te
tua figlia o tuo figlio DEVONO sbagliare per imparare
I loro compiti sono i LORO compiti
In molti casi, come per la famiglia di Carolina non basta che tu segua al meglio le mie dritte, può darsi che ci sia bisogno di contattare una specialista degli apprendimenti.
Chiamami, col mio staff siamo pronte a darti tutto il sostegno che VI serve nell’imparare a fare i COMPITI E AD APPRENDERE!