Accade che tua figlia da qualche anno che non ottiene risultate soddisfacenti in riferimento al suo impegno di studio.
Non ci sono funzionamenti limite nell’area cognitiva, gli insegnanti non sanno come aiutarla ma anche non si sentono di pensarla nell’area del possibile disturbo dell’apprendimento.
Lei è in gamba ma c’è un “click” nella sua mente che non la fa funzionare.
Che peccato dici tu.
Che tristezza dice lei.
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PERMETTIMI UNA PARENTESI…POI TI SCRIVO ANCHE DELLE COSE DA FARE PRATICHE ❤️
Quando l’istituzione scolastica è impossibilitata a raggiungere il suo obiettivo di educare e di formare accade che gli studenti vivano delle fatiche immani. Impossibilitata, non significa solo cattivi professionisti, è qualcosa di oltre: rapporti numerici da follia, strumentazioni fatiscenti, formazioni non pratiche al personale.
Pensa nel lontano 1963 quando fu inaugurato uno spazio pubblico nel comune di Calenzano da Don Milani sul modello della sua scuola egli -grande pedagogista- tuonò dicendo (come dico oggi io):
quando vi consigliano le ripetizioni è un riconoscimento che la scuola non funziona.
quando vi consigliano le ripetizioni è un riconoscimento che la scuola non funziona.
La questione è grave, è anche illegale.
Quello che non fa la scuola andrebbe recuperato a livello politico.
Sono passati 57 anni.
Da oltre 10 anni in LIBERA PROFESSIONE mi occupo di ideare e di condurre PROGETTI EDUCATIVI mirati agli apprendimenti, una parte utilizzando la pedagogia clinica® per sostenere la globalità della persona (tua figli e tuo figlio tristi e delusi da se stessi) e una parte di insegnamento del metodo di lavoro.
Per questo il mio lavoro è speciale, non va a colmare le lacune della scuola ma a dare forza al progetto di crescita di tuo figlio e figlia dentro e fuori la scuola.
Il mio compito è attivare la scuola.
Il mio compito è attivare tuo figlio.
Il mio compito è attivare te, mamma e babbo.
La scuola spiega. Tu sostieni. Io affianco.
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COSA PUOI FARE TU, COME GENITORE?
1 ▶︎PARLARE CON I SUOI INSEGNANTI, non una tantum ma spesso e con calma, per capire bene cosa vedono e come è tua figlia a scuola
(i colloqui con i personale docente è un momento fondamentale e pressione per costruire il vero progetto di ben-essere a scuola ne ho scritto in un paio di post dedicati ti metto il LINK)
Mentre la disaffezione di molti studenti dilaga complici gli effetti soporiferi delle valutazioni standardizzate, alcuni professionisti della scuola e le comunità dei genitori si stanno ALLEANDO come “predico” da decenni per reagire a contrastarli. La tecnologia che avanza non deve distogliere te e i suoi docenti dal fulcro dell’insegnamento e dell’apprendimento: LA RELAZIONE.
Ne consegue il secondo punto
2 ▶︎ SMETTERE DI INTERVENIRE AIUTANDOLA NEI COMPITI, non sei una specialista e se applichi il modello sbagliato non fai altro che farle credere che è una schiappa. La scienza ci dice che ognuno di noi ha un suo sistema di apprendimento, dei passaggi che deve rispettare e di cui si deve fare consapevole per apprendere nel modo che resta nella mente.
Se tu applichi quello che ti è servito a te 30 anni fa, oppure ti metti a trattare come al bazar per le ore di attenzione o anche parti con le minacce quello che ottieni e solo un allontanarsi.
Se tu applichi quello che ti è servito a te 30 anni fa, oppure ti metti a trattare come al bazar per le ore di attenzione o anche parti con le minacce quello che ottieni e solo un allontanarsi.
▶︎ASCOLTARLA IN SILENZIO per capire quali sono i suoi punti critici veri.
Questo potrebbe guidarti ad accompagnarla ad una valutazione precoce per un DSA di cui nessuno aveva supposto, capire che c’è una situazione sociale non favorevole per lei in classe o nel caso degli adolescenti un “ormone ballerino” che la rende fragile.
Prima ancora ti consente di costruire una RELAZIONE di fiducia, che ti aiuta a diventare consapevole con lei delle reali difficoltà.
Questo potrebbe guidarti ad accompagnarla ad una valutazione precoce per un DSA di cui nessuno aveva supposto, capire che c’è una situazione sociale non favorevole per lei in classe o nel caso degli adolescenti un “ormone ballerino” che la rende fragile.
Prima ancora ti consente di costruire una RELAZIONE di fiducia, che ti aiuta a diventare consapevole con lei delle reali difficoltà.
☞ a questo punto…uniti tutti i puntini …. devi AGIRE.
Nel mio studio specialistico mi occupo proprio di osservazione pedagogica degli apprendimenti,
come vuole la pedagogia clinica in aiuto alla persona. Su quello che vedo progetto un percorso che è organizzato in due parti:
come vuole la pedagogia clinica in aiuto alla persona. Su quello che vedo progetto un percorso che è organizzato in due parti:
– una riscoperta delle proprie abilità, disponibilità e potenzialità
– il lavoro sui compiti e sul metodo.
Se in osservazione mi “saltano all’occhio dei dati che possono non rientrare in sole difficoltà” ti invio SEMPRE in valutazione dal neuropsichiatra infantile. Sempre.
Visto il momento di crisi sociale ho pensato a soluzioni anche economicamente più vantaggiose, attraverso il lavoro in micro gruppi e avvalendomi di una assistente che supervisiono personalmente.
Quindi non sarà più neanche una questione economica a fermarti da un buon lavoro educativo di intervento sugli apprendimenti puoi serenamente chiamarmi e insieme una soluzione si trova.
A questo punto se pensi che sei come la mia storia, contattami col form sotto.
Vania Rigoni