Invitare tuo figlio o figlia allo studio, in particolare ai compiti a casa da qualche tempo significa contrasti.
Tu in realtà vorresti essere di aiuto, pensi di poterlo sostenere e stimolare. Quello che ottieni è una reazione inaspettata di scocciatura globale.
Non è raro infatti che anche fra te e il suo babbo nascan discussioni alimentate dalla situazione.
Se sei un genitore attento, non ti saranno sfuggiti certi campanelli di allarme:
- Fatica a organizzare
- Difficoltà di apprendimento (con/senza DSA…)
- Materiali trasandati
- Rimane sempre indietro
- Non gli interessa se non fa i compiti
- Disinteresse nei voti
- Conflitti con gli insegnati
- Antipatia profonda per quella o quell’altra materia
- È sempre distratto/a
⬇️ ⬇️ ⬇️ ⬇️
- “La scuola fa schifo”,“è una fatica inutile” sono frasi ricorrenti
⬇️ ⬇️ ⬇️ ⬇️
…fino ad arrivare a la VIA per la DISPERSIONE:
- Note e richiami in aumento
- Conflitti dentro casa
- Fughe dalla realtà
- Bocciature
- Rifiuto totale e dispersione scolastica
I compiti possono diventare un problema per molti bambini e adolescenti.
Spesso i genitori si rivolgono alla Bottega della Pedagogista quando sentono che la situazione è sfuggita di mano, quando troppe energie vengono ormai spese nella lotta contro questi compiti, dove pare che gli adulti (genitori e insegnanti) siano i cattivi.
Ma cosa prova davvero un ragazzino o una ragazzina, quando un genitore fa il Maresciallo dei compiti perché sente – e gli trasmette- che QUALCOSA in lui /lei non funziona?
- Potrebbe sentire che le cose non funzionano ma senza capire perché
- Potrebbe sentirsi IL problema
- Si potrebbe sentire impotente di fronte alle richieste
- Si potrebbe sentire incapace
- Altri pensieri (ben più grandi e dolorosi) potrebbero occupargli la testa e il cuore
- Potrebbe sentirsi diverso e l’unico ad aver bisogno di aiuto
- Potrebbe sentire il bisogno di muoversi e attivare il corpo, ma non riuscire a dirlo
- Potrebbe essere reduce di una o più bocciature, sentirsi fuori luogo
- Potrebbe non avere un luogo adeguato dove studiare
- Potrebbe non avere amici e soffrire la solitudine
In realtà un professionista percepisce fatiche e difficoltà prima che i compiti diventino una barriera di relazione con i figli.
L’intervento può essere precoce e la rotta può essere cambiata in positivo prima che la situazione degeneri.
Il COMPORTAMENTO RISCHIOSO che vedo utilizzare spesso:
Capita infatti che, una volta che la scuola segnala il problema, la tua reazione tipica sia una maggiore e pedante attenzione riguardo ciò che un figlio NON fa a scuola e per la scuola.
Questo sottrae tempo e spazio al rapporto sereno dei tempi passati… tuo figlio/a si sente “sotto esame” continuamente, anche dentro casa, e non reagisce bene.
“Cosa hai fatto di compiti?”
“Fammi correggere quello che hai fatto”
“Non vorrai fare di nuovo quella figura con la prof di…”
Durante le varie domande:
se ha 8-12 anni sembra infastidito – e lo è davvero -, quando è più grande risponde arrabbiato e sbatte la porta della sua camera dicendoti di “non rompere”.
Fargli TROPPE domande sui compiti non è l’approccio più giusto e potrebbe innescare la VIA per la DISPERSIONE.
È chiaro che ha bisogno di attenzione e aiuto
È chiaro che non si “nasce imparati” e ciascuno fa del proprio meglio per aiutare un figlio che affanna.
E’ RISCHIOSO però tartassandolo, sostituendosi per mascherare il problema, appioppandogli una persona che lo affianchi vari giorni a settimana per sempre (facendolo sentire un incapace).
E’ PERICOLOSO chiamarli “SVOGLIATI” (anche per alcuni insegnanti!!).
Un ragazzino/a o un adolescente diventano svogliati nel momento in cui non trovano più senso in ciò che fanno e reagiscono proprio come faremmo noi adulti: lasciando perdere. Invece nella scuola – e nel futuro – il senso c’è e deve essere trovato.
Tuo figlio/a potrebbe essere il primo a non vedere una soluzione – QUANDO UNA SOLUZIONE C’E’ SEMPRE- e serve un lavoro di RETE.
In questi casi puoi e devi chiedere aiuto, perché i compiti sono quotidiani e il problema diventa quotidiano e quello che ti serve è uno SNODO EDUCATIVO, preciso e professionale, rispettoso dei vostri bisogni.
Questo mi propongo di essere e di fare concretamente, aiutarti a trovare la via di uscita per prima cosa accogliendo la parte emotiva che vi ha messo in crisi e lavorando sugli aspetti pratici dell’apprendimento.
Contattami qui al volo >> https://bit.ly/Vania_Rigoni-contatti
E vedrai che una soluzione la troviamo!