La situazione scolastica: tanta propaganda e poca pedagogia

La scuola, i genitori, i bambini e i ruoli,  se la Carta Costituzionale parla di doveri e diritti dei Genitori verso i figli nell’articolo 30 di scuola ne parla nell’articolo 34: come vedi nel nostro DNA normativo le due parti sono vicinissime e direi iper connesse.

DI questi temi, grazie al Co-Vid che ha forzato l’istituzione di una supetr lente di ingrandimento sulla relazione fra Genitori e Scuola (che voi sapete io ho da decenni) ci accorgiamo che:

MOLTO NON FUNZIONA

MOLTI CERCANO CONSENSI, LIKE O VOTI

La situazione scolastica: tanta propaganda e poca pedagogia

Ho deciso di scrivere questa riflessione mossa dalle conversazioni con le mamme, tantissime preoccupate di notizie tendenziose, ansiose, poco strutturate e decisamente ANTI-EDUCATIVE che circolano.

Vogliamo fare un pò di polemica per “raccattare like”?

Se voglio coinvolgere gli insegnanti, scriverò che il loro è un lavoro sottopagato e che le richieste che vengono fatte sono fuori dal loro ruolo.

Otterrò LIKE e sostegno da milioni di persone.

E poi le classi sono orride e sporche, stanze fatiscenti, materiali inesistenti: un’altra valanga di LIKE sia dagli insegnanti che dai genitori.

Se voglio coinvolgere i genitori stanchi e sfiniti dalla situazione attuale, crisi economica, figli a casa da gestire anche nella didattica da mesi, parenti perduti dirò:
i bambini devono tornare a scuola, gli insegnanti lavorano solo 9 mesi è giusto che le scuole riaprano anche adesso che di solito sono chiuse…

Immagino LIKE a perdita di sguardo

La situazione scolastica: tanta propaganda e poca pedagogia

È di SCIENZA PEDAGOGICA e di SVILUPPO UMANO che dobbiamo parlare e non di propaganda.

Invece i LIKE o i COINVOLGIMENTI che sogno sono quelli delle Persone che Pensano e che si rendono conto, forse anche grazie al Covid, che facciamo parte di una sola umanità.

Siamo come un organismo vivente, siamo parti che lasciano ciascuna una traccia
nel processo evolutivodi ogni bambino e studente che incontriamo. (cit.)

Se partiamo da questo presupposto inizieremo a mutare la prospettiva, non è più il tempo della scuola anni ’70/’80 lo sappiamo noi che la studiamo e che la facciamo. È cambiata la società, ha necessità diverse e stimoli differenti.

Non è possibile continuare a pensare che oggi sia come ieri. Le persone sono informate, sono culturalmente preparate e chiedono un’aiuto educativo oltre che didattico (essendoci molto meno a casa). Non si può pensare che la presenza del genitore nella scuola e nella sua progettazione sia da sottostimare, da eludere come ancora si vede in alcuni istituti. è una presenza che che accompagna i singoli alunni e sospinge gli stessi a interagire, secondo accurate modalità, che hanno come corsine la proposta didattica ed educativa formulata dalla scuola.

E QUINDI?

I programmi lo sappiamo che sono obsoleti in parte, rigidi in altre e molte volte se risultano grandiosi è davvero merito dei docenti. 

Le didattiche oggi non possono più essere solo frontali e solo nella dinamica “tu ascolti, io verifico”, altrimenti i piccoli o grandi allievi si sganciano e si annoiano (l’evoluzione dei nostri cervelli ci ha portato a dei cambiamenti di velocità).

Occorre, per gli insegnanti anche “ricordarsi” del buon vecchio J. Bruner che diceva più o meno:
” nel teorizzare sulla pratica dell’educazione come si svolge nell’aula scolastica (e in altre situazioni) è consigliabile tener conto delle teorie possedute dalle persone che sono impegnate nell’insegnamento e nell’apprendimento. Perché qualsiasi innovazione che tu come teorico di pedagogia puoi voler introdurre, dovrà necessariamente scontrarsi, sostituire o modellare in qualche modo le teorie che già guidano le menti degli insegnanti e allievi (e genitori).

CHE FARE EDUCATIVAMENTE PARLANDO?

Tutti noi adulti siamo chiamati a un ruolo di leader carismatici, dobbiamo corrispondere al modello sano e equilibrato cui i bambini e i ragazzi possono ispirarsi per apprendere contenuti, regole, ritmi, relazioni, comunicazioni e speranze.

Per questo non ha senso domandarsi chi pulirà e che cosa, oggi dobbiamo pulire TUTTI e ricordarci che tutti stiamo insegnando alle persone che ci osservano con qualsiasi nostro comportamento.

Ho avuto l’onore quest’anno di essere docente di aggiornamento per il Comune di Prato allo Staff delle esecutrici dei servizi infanzia (le persone che puliscono e riassettano). Proprio così e sono orgogliosa di aver fatto loro un corso di Comunicazione perché il Coordinamento ha valutato, come dovrebbe essere da sempre, che quel personale che molte volte accoglie e aiuta le educatrici è comunque personale con una funzione educativa, anche se fra le righe.

SIAMO TUTTI ESEMPI EDUCATIVI

Questo per dire che la sottoscritta quando dice a un ragazzo, mannaggia hai sporcato tutto dopo devo pulirlo, manda un messaggio di “attenzione educativa” tanto che i più grandi mi chiedono di aiutarmi e non per dispiacere, quanto perché hanno compreso che sarà bello che il bambino dopo di loro trovi di nuovo una Bottega ordinata e accogliente.

SIAMO TUTTI ESEMPI EDUCATIVI

Molte famiglie mi hanno trovato a dare lo straccio, spazzare è una cosa che faccio in tutti e 95 i mq dello studio ogni giorno a fine giornata (compreso il bagno) e non mi sento meno Dottoressa, anzi voglio che i ragazzi lo sappiano e anche i bambini.

Grazie a queste serenità assorbono che l’adulto non è arroccato sui suoi ruoli ma è capace di essere Professionista anche se entrando e uscendo da stanze non sue.

SIAMO TUTTI ESEMPI EDUCATIVI

Lo so ci sono ancora tanti ambienti, scolastici e studi medici/specialistici, dove questo non accade e dove vi fanno credere che mantenere queste distanze sia professionale.

La realtà è che se vuoi che la squadra “genitori e scuola” funzioni davvero, si deve cambiare le prospettive di aiuto e di collaborazione e quindi salire di grado e arrivare a una reale (e non solo sulla carta) CORRESPONSABILTÀ EDUCATIVA.

Il momento è gravoso, in politica stanno probabilmente facendo i conti dei votanti: 

quanti insegnanti mi voteranno se….
quanto personale amministrativo se…

quanti i collaboratori se…
quanti i genitori se….
quante le educatrici se….

quanti gli autonomi se….

MA TU…che conto vuoi fare? 

Vi invito a fare il CONTO dei bambini e dei ragazzi che hanno bisogno di una rete che li sostiene*, di Persone che sono pronte a CAMBIARE in corso le condizioni che hanno sempre messo in pratica.

Questo è l’approccio PEDAGOGICO Rigoni che ha fatto scollinare dalle fatiche tante famiglie, tanti bambini e ragazzi: 

  1. focalizzare i bisogni con una specialista (se sono complessi ci sono io☺️), 
  2. cercare le risorse fra quelle che hai (e io sono brava ad aiutarti a trovarle nei tuoi cassetti segreti), 
  3. superare le inefficienze (con qualche trucco pedagogico e molta umiltà).

e questo dovresti cercare di chiedere allo Stato senza farti fregare dalla propaganda.

Nel frattempo io proseguo CON PRUDENZA Covid la riapertura dello studio, molta pulizia, pochi appuntamenti al giorno per mantenermi nelle richieste normative rigide che ci sono ad oggi per i servizi educativi E POI TANTA TANTA TANTISSIMA CURA E ATTENZIONE ai tuoi bisogni, a tuo figlio e alla tua storia.

Sono una “scopritrice di luce”!

 

Vania Rigoni

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☎️ 055-472846 – 3332351003

Contattami qui al volo >>https://bit.ly/2xQbgKv
  E vedrai che una soluzione la troviamo!

 

 

Le persone sono come le vetrate. Scintillano e brillano quando c’è il sole, ma quando cala l’oscurità rivelano la loro bellezza solo se c’è una luce dentro. (Elisabeth Kubler-Ross)

 

*marchio di fabbrica Vania Rigoni 😉

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