Per fare i compiti usa Google Translate… ma è la cosa giusta?

Per fare i compiti usa Google Translate… ma è la cosa giusta?

Tuo figlio/a comincia a studiare una lingua straniera e ha bisogno di cercare i termini sconosciuti. Magari i suoi insegnanti hanno dato indicazioni per vocabolari cartacei, ma tuo figlio sa (perché ti ha visto usarlo) dell’esistenza di Google Traduttore.

E cosa c’è di più attraente di un layout intuitivo, velocità, e un risultato???

Sembra la panacea delle lingue straniere… 

Avoglia a dirgli che “non lo deve usare”….che non fornisce la giusta traduzione…
INTANTO TU LO USI 😉

Questa riflessione muove dal lavoro di sviluppo degli apprendimenti che porto avanti in Studio da tanti anni, iniziata però sui banchi di scuola quando lavoravo come educatrice di sostegno (oggi Assistente educativo) circa una ventina di anni fa. Ho visto evolvere con i ragazzi le tecnologie che li hanno aiutati (sopratutto chi ha certe fragilità, disturbi di apprendimento..) e per qualcuno invece portati alla deriva.

Occorre sempre cercare la “via giusta” per la persona.
Non c’è mai una sola via in pedagogia.

Quindi c’è un PROBLEMA di fondo, non semplice da spiegare al tuo bambino e ragazzo che è banalmente racchiuso in questa affermazione:
  il risultato della traduzione attraverso tali strumenti è scadente.

Poi c’è un secondo problema, secondo solo per posizione che è legato al modo con cui studia e apprende:
       attraverso i traduttori tuo figlio NON elabora e così non sedimenta gli apprendimenti

CAPIAMO BENE DI COSA STIAMO PARLANDO prima di passare da vecchi agli occhi dei ragazzi

Due sono i presupposti:

  1. C’è differenza tra TRADUTTORI e i VOCABOLARI online: nel primo caso si inseriscono parole o frasi e la -dubbia- traduzione è immediata; il secondo funge da vero e proprio vocabolario, seppur con caratteristiche diverse a seconda delle risorse, ci sono infatti vocabolari più o meno ampi e che più o meno si adattano ai vari gradi scolastici.
  2. I traduttori sono attivatori di memoria e non di apprendimento: Il traduttore Google Translate non è da demonizzare, tutti noi ne facciamo uso e si rivela prezioso se per esempio si è in un Paese estero e si vuole tradurre un’ordinazione al ristorante oppure se, conoscendo già una lingua, ci sfugge un termine e velocemente lo vogliamo riportare alla memoria; nella maggior parte dei casi un adulto è in grado di capire se ciò che legge è in linea con ciò che sta cercando: in altri termini, è in grado di contestualizzare un vocabolo. Un ragazzino delle medie probabilmente no, alle superiori forse, perché è stata accumulata un po’ di esperienza.

Il vero “problema” dei traduttori online è che non contestualizzano la ricerca, sono sommari, e propongono una traduzione, MA moltissimi termini hanno una moltitudine di significati e sfumature, che necessitano di esempi e riflessione affinché la forma corretta sia individuata in un preciso contesto.

La traduzione di una frase, per essere efficace, ha bisogno di essere PENSATA e questo il traduttore non lo fa: anche se dovesse azzeccarci, la verità è che a tuo figlio di quella copiatura rimane poco o niente. 

E come devi guardare ai  VOCABOLARI online,
come il Word Reference per l’inglese?

Ti devi porre con sguardo critico e inclusivo, come sempre cercando anche di pensare a tuo figlio e le sue caratteristiche.

Alcuni dei Pro:

  • Sono aggiornati, rapidi, completi.
  • Hanno moltissimi esempi e frasi già costruite.
  • Permettono di ascoltare il suono di una parola.

Alcuni dei più evidenti Contro: 

  • Sono una distrazione perché 9 volte su 10 l’accesso è dal telefono, dove ci sono le chat degli amici, i social network, le foto… 
  • Sono DISPERSIVI per i principianti: c’è veramente tanto di tutto. 
  • Fanno automaticamente la ricerca dell’origine: per esempio se cerchi in inglese su un vocabolario online cosa significa “smaller”, comparativo di “small”, questo rimanda automaticamente all’origine, cioè a “small”. Il vocabolario online fa l’analisi al posto di tuo figlio, in altri termini riconosce la forma originaria che ha prodotto la forma che stiamo cercando. Questo nel vocabolario cartaceo non avviene.

E come devi guardare ai  Dizionari cartacei?

Alcuni dei Pro:

  • INSEGNANO LA CONSULTAZIONE: PERMETTONO L’ANALISI a priori o mano a mano che si cerca
  • Affidabili
  • Compatti: le informazioni sono già selezionate
  • Meno dispersivi
  • NON DISTRAGGONO.

Alcuni dei più evidenti Contro:

  • All’inizio la ricerca è più lenta, ma una volta che lo conosci…
  • Sembra più faticoso: ricercare, trovare, leggere..ufffffff

….ma ciò che trovi, alla fine, è nel 99% delle volte quello che stavi cercando e ne sei anche sicuro.

Capita spesso infatti che online si trovi sì una risposta, ma rimanga una sorta di alone di dubbio vuoi perché la risposta è troppo approfondita e non si sa quale scegliere, vuoi perché è troppo striminzita e non torna, per cui risulta necessario consultare più fonti.

E allora, vuol dire che siamo masochisti? Se c’è, perché non facilitare le cose?!

   APPRENDERE SIGNIFICA FARE ESPERIENZA DI…

Beh…Perché viene persa questa funzione: invece di facilitare, questa metodologia rende difficile assimilare una lingua straniera. Non si impara per trasmissione passiva grazie ad un vocabolario online: c’è bisogno di costruire, ritornare, ripassare le connessioni tra le parole, i verbi, i significati.

È necessaria l’elaborazione per ricordare e assorbire. Questo tipo di lavoro, fatto sistematicamente, dà un buon prodotto in termini di comprensione e traduzione.

 

Tante cose per un solo articolo!!! Lo so, e non ti scoraggiare ❤️

Se hai bisogno scrivimi e capiamo insieme qual è la formula migliore per aiutare te e tuo figlio.

Vania Rigoni

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 E vedrai che una soluzione la troviamo!

 

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