0-6 anni: Come comportarsi con i Bambini a casa

I bambini/i ragazzi possono dover esser tenuti a casa per alcuni motivi plumbei che sarebbe idilliaco non esistessero:

-lunghe malattie infettive

-degenze ospedaliere

-infortuni con traumi importanti

oppure per motivi positivi come le vacanze di Natale, Pasqua ed estive.

Di questo periodo, sono a casa per cooperare al contenimento dell’emergenza sanitaria causata dal virus Codiv-19.

La scuola, istituzione educativa e didattica, agenzia formativa è chiusa in tutto il territorio nazionale e con essa gli spazi ludici di aggregazione poiché nessuno è in grado di controllare un bambino -sopratutto piccolo- in quello che sono le norme da tenere in materia di sicurezza igienico sanitaria.

Sono lieta di dire che il Comune di Empoli e spero altri lo seguano velocemente ha stanziato una misura di aiuto per le famiglie che hanno i bambini nei servizi comunali decurtando una parte di retta, mi aspetto che stanzi un contributo anche per chi è nei servizi accreditati e che tutti i Comuni si orientino in questa direzione a sostegno di tutto un mondo anche privato che è così prezioso per il suo ruolo nella crescita dei nuovi cittadini.

Questa decisione che tutti condividiamo nel valore di sicurezza relativa a un momento grave diventa anche sorgente di “problemi familiari”:

  1. Dove cavolo lo/la metto ?

  2. Cosa cavolo gli/le faccio fare?

  3. Come cavolo pago la tata/un sorvegliante e dove la/lo trovo?

  4. Quando mai passerà?

Se riuscissi a rispondere al “quando mai passerà” sarei una virologa con il vaccino in tasca. Non lo sono. Quindi come te devo aspettare.

Se ti rispondessi al “come cavolo pago la tata e dove la trovi” sarei il Premier  e il Presidente della Banca Italia, ma non lo sono.

QUI MI DEDICO ALLA FASCIA dei bambini del Nido e dell’Infanzia

Alla domanda 1, dove cavolo lo metto, ti suggerisco qualora riuscissi di attivare la carta “nonni”, “zii” e “amici di famiglia”.

In un momento serio come l’attuale è solo grazie a una RETE che SOSTIENE il bambino circondandolo consapevolmente (senza ansie) che si può aiutarlo. Innescando così un reticolo fluido e sicuro di persone generose, educate e collaborative si può pensare di far percepire la paura al bambino, sradicato dal suo essere “studente” del Nido e dell’Infanzia, come qualcosa di superabile.

La RETE che SOSTIENE non è solo un mio mood da anni, è oggi la concretizzazione del valore Unico che le figure educative, i genitori, i vicini , i parenti realizzano attraverso la co-costruzione di filtri allo sgomento del bambino.

Qualcuno può sollevare la questione “nonni sì o nonni no”, mettere i piccoli insieme agli anziani è o non è pericoloso? 

Il decreto ci invita a tutelare gli estremi della nostra società, tuttavia se penso ad alcuni nonni in perfetta salute che conosco delle famiglie con cui collaboro, con le adeguate cautele, credo che occuparsi dei nipoti sia invece un toccasana.

Alla domanda 2, cosa cavolo gli/le faccio fare e perché, devi impegnarti davvero perchè un apprendimento saltato ora (nei 06anni) porta effetti collaterali dopo.

Osservo via web strutture il cui staff sta registrando video letture per i genitori dei loro piccoli ospiti, foto di esperienze ludiche da proporre loro a casa, ricette per paste modellabili…usando queste proposte a te mamma e a te babbo ti permette di non affidare un “pacco” ma un bambino che porta in dote anche strategie per accudirlo in modo efficace e piacevole.
Se le tue educatrici non lo fanno, puoi sempre chiederglielo, magari non credevano che ti sarebbe stato interessante.

Cosa non deve mancare alle giornate dei bambini piccoli:

1) mantieni le routine apprese in struttura, questo consente loro una certa stabilità

2) alimenta la Lettura dai 20 minuti in su e non solo per addormentarlo – ricorda di scegliere libri adatti all’età (chiedi a me o alle educatrici)

3) momenti di arte:
dove?un tavolino per i grandini (o parete se ne hai una dove attaccare fogli giganti) o a terra per i piccoli
Usando qualsiasi tipo di colore (vegetale e vero) steso con qualsiasi tipo di colore (mano, polpastrello, piede, pennelli veri o finti, spugne, stoffa, foglie, timbri). Lasciagli sviluppare le competenze manuali e sensoriali.

Ricorda: colorare o lasciar traccia, come piace a me, non è sinonimo di disegnare o riempire schede, se lo fai non dire che te l’ho detto io.

4) momenti di architettura: con qualsiasi oggetto di recupero (cartoni, vaschette frutta, bottiglie latte, scatole cereali, bottiglie shampoo ..) lasciagli dare sfogo alla sua creatività per realizzare giochi (parcheggi, case, castelli) e per sviluppare competenze di base (sensoriali, spaziali, temporali).
Per spunto ci sono dei bei supporti nelle Edizioni del Baldo.

5) momenti sonori: dove il canto insieme all’adulto diventa esercizio di volo per il linguaggio, per la respirazione e il ritmo andando a costruire le fondamenta della punteggiatura, della pianificazione del pensiero. Il piacere e il sorriso dell’adulto che sbaglia una rima è fonte di piacere che innesca il circolo della positività e della possibilità di superare la frustrazione.

6) all’aperto: è in terrazzo, in giardino, al parco, sul lungarno, nel bosco. Un elenco di spazi educanti alla libertà, alla natura e all’osservazione.
>>>Giocare al “cosa è verde? Cosa è giallo?….e poi tornati a casa un bel libro di Tullet da leggere insieme.
>>>Giocare al “cosa possiamo raccogliere di tesori…? Che poi potresti usare nel momento artistico o di architettura
>>>Giocare al “posso muovermi in modi diversi…? E sperimentare equilibrismi e capriole.

7) aiutare in casa: a partire da 2/3 anni ..cucinare, dividere il bucato per colore, apparecchiare, spolverare

8) momenti di Nulla – di vuoto dove bisogna pian piano imparare a stare

9) momenti di libertà – con giochi e sollecitazioni posizionate in spazi organizzati da te, lasciandolo libero di fare da solo

E Vania il decimo punto non lo metti? 

…lo metterò

  1. fai quello che tu sai ( e solo tu sai) possa arricchire la crescita e la vita del tuo bambino o bambina.

Non ho parlato di socialità perchè sto scrivendo per aiutare le Famiglie, te mamma e te babbo, che state vivendo l’emergenza del Coronavirus e la socialità andrebbe limitata.

Se lo leggi esulando dal momento di salute pubblica ti suggerisco di pensare ai 10 punti in versione individuale e di micro gruppo.

Se vuoi essere aiutato in questo momento di fatica ad organizzare con i tuoi bambini momenti nutrienti ed efficaci puoi sempre contattarmi online o in presenza usando il form qua sotto.

Vania Rigoni

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