Devi andare a parlare con la maestra di tuo figlio.
…a molte persone che mi seguono sale l’ansia, ad altre il cattivo, qualcuna è terrorizzata…
Facciamo la GUERRA oppure NO?
DUE RUOLI.
Partiamo un fatto: se vai a parlare con la maestra di tuo figlio, vai a parlare con una specialista di DIDATTICA e di EDUCAZIONE.
Per cui, ricordati bene che lei fa il suo lavoro e tu fai un altro tipo di lavoro, oltre in quel caso ad avere il ruolo della mamma.
La maestra, quindi ti parlo della scuola primaria, ha una funzione particolare: si deve occupare di insegnare le basi degli apprendimenti a tuo figlio ma si deve anche pre-occupare di far sì che quelle regole educative che tu gli stai passando a casa, lui le metta in pratica nel contesto sociale.
Torniamo alla possibilità A:
andiamo a scuola e facciamo la GUERRA.
Ti racconto questo scenario: COLLOQUIO. Lei sta seduta dietro il banchino su una seggiolina che mediamente è molto scomoda perché le sale per i genitori ancora sono degli ambienti tristi e desolati. Se ti va bene e non sei in inverno puoi stare quasi seduta senza troppo preoccuparti, se invece è inverno ed hai i collant molto probabilmente, non essendo una maestra, ti si sfileranno in qualche screpolatura della sedia. E dirai “Ma no! Questo succedeva negli anni 90!”. Macché! Andate a vedere le scuole come sono per davvero, ci stiamo tanto investendo? Chi??
In ogni caso, arrivi lì, sala professori. Lei seduta al suo banchino e tu che arrivi INCAVOLATA NERA (poi ci sarebbe da capire perché). Le vomiti addosso tutta la tua rabbia e cosa pensi di ottenere? Cosa vedi dall’altra parte? Una persona, un professionista che sta lì e ti ascolta ma dopo i primi 5 minuti che tu gli vomiti tutta la tua rabbia e il tuo disappunto, magari anche su basi estremamente concrete, gli hai chiuso la possibilità di ascoltarti. Perché non si ascolta una persona che arriva inveendo e non rispettando chi ha davanti.
A questo punto tu mi potresti dire che questo è il tuo carattere, “Non sa Dott.ssa quante volte gli ho fatto presente le cose in modo educato”, oppure mi dirai che tuo figlio merita di più (e chi non è d’accordo su questo?). Sta di fatto che tu sei arrivata lì come un’indemoniata a urlargli in faccia… Se vieni da me allo Studio e mi urli in faccia io normalmente ti sorrido, ti guardo e poi ti dico “Bene, ricominciamo da capo”. E’ ovvio che le persone che già vengono da me in Studio lo sanno che io rispondo così, per cui sono già un pò preparate. Quelle che non sono preparate perché magari mi conoscono da poco, rimangono un pò basite. Ma sta di fatto se tu vieni e mi aggredisci sul mio piano professionale, dove io mi sento molto competente, l’unica cosa che ottieni e che, finito di parlare ti chiedo di ripartire da capo.
Ora, la maestra non è detto che sia così preparata dal punto di vista dei colloqui di consulenza con i genitori perché non glieli fanno questi corsi, e in più ha 28 genitori contemporaneamente nella stessa classe che probabilmente hanno 28 modalità non proprio comunicative o particolari tali per cui lei si deve districare. E comunque lei non fa il CONSULENTE di lavoro.
Quindi, alla fine, questa maestra che ha (se va bene) 15-20 minuti per ascoltarti, tu ne passi più della metà a vomitarle le cose che non ti tornano, quando lei apre bocca la contraddici alla seconda parola… cosa ottieni? Quello che la Dott.ssa Vania chiama “una CIPPA LIPPA”. Niente.
Niente di positivo o di costruttivo.
Ma una cosa la ottieni: che quella maestra volente o nolente penserà che rompi i ****.
E questo pensiero slitterà molto probabilmente, piano piano, anche su tuo figlio… GRANDE!
Sei riuscita ad inimicarti la maestra, a far si che gli stia antipatico il suo bambino, hai fatto un capolavoro!
ALTRA STORIA..
Torniamo indietro, per non generalizzare, ci sono dei casi nei quali anche la Dott.ssa Vania va un pò incavolata a scuola, ma sono situazioni veramente limite, e con “limite” intendo che sono mesi in cui ho adottato tutte le misure di mediazione e negoziazione possibili, dove ho abbassato il mio livello di richieste per far capire alle insegnanti che sono con loro, che sono collaborativa, dopo averle provate tutte e continuando a vedere la sofferenza nel bambino che seguo, vado anch’io un pò alterata ma non sul piano personale, sul piano PROFESSIONALE. A quel punto vado a scuola con delle liste che sono avallate dalle normative e dal sapere scientifico e normalmente le deposito all’insegnante, al genitore e al dirigente.
Detto ciò, hai visto che non funziona andare a litigare…
Allora cosa si potrebbe fare? Si potrebbe andare dalla maestra a chiederle semplicemente (anche se ho notato che la guerriglia piace molto di più, anche sui social, al bar, al supermercato, piace di più essere aggressivi e maleducati, eppure si spendono un sacco di energie…): “senta maestra, io gliel’ho già detto, lo so e forse lei penserà che sono una rompicoglioni, ma a casa vedo delle cose che non riesco a spiegarmi e siccome lei a scuola vede altre cose che io non posso vedere, mi può aiutare a trovare una soluzione? Mi può suggerire dei modi per riuscire a superare questo impasse a casa?”.
Se si sta parlando di un tema per cui la maestra è competente (studiare una materia, imparare le tabelline, ecc) la maestra non avrà nessun interesse a non aiutarti. Ma se è qualcosa di più complesso e la maestra ti dovesse dire “Guardi signora io le ho provate tutte ma non mi funziona, lei mi sta dicendo delle cose, perché non si fa aiutare da qualcuno?”. Ecco. Non ti sta dicendo che tuo figlio è imbecille, non per forza ha un disturbo dell’apprendimento, ma semplicemente la maestra fa una cosa deontologicamente perfetta: ti dice “io non sono una tuttologa, si faccia aiutare da qualcuno che è più competente di me in queste aree”.
E allora tu da chi vai? Mi spieghi perché appena ti viene detta una cosa del genere tu vai a cercare su Google? Non faresti prima a venire da una Pedagogista come me a parlargli del tuo problema?
Poi è ovvio che se tu vieni da una persona competente come me e mi dici che dopo 2-3 incontri con me hai altri dubbi, ti ci mando io a fare le valutazioni dal neuropsichiatra, certo che sì!
Ma intanto, in parallelo, ho già cominciato a collaborare, a creare una relazione con te e con tuo figlio che mi serve per mettere in piedi un progetto educativo e didattico per fargli superare quelle sue incertezze, fatiche o complessità. Molto semplice, no?
Concludendo: sicuramente puoi fare anche la GUERRA ma poi non venire dalla Dott.ssa Rigoni perché non ci capiamo sicuramente. Se invece ti piace l’idea di collaborare possiamo parlarne.
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Analizzerò la tua situazione online per capire insieme a te se e come posso aiutarti.
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