Non alimentare insicurezze, coltiva l’efficacia di tuo figlio

Autostima e autoefficacia

Le storie che ho preso come spunto oggi costruiscono un quadro psichedelico di contrasti.

    Pinuccia, così carina, educata, pertinente nella scelta delle sue parole. I genitori così credono che a lei serva solo di essere spronata a raggiungere l’eccellenza -posta a detta loro, dietro l’angolo di casa.

    Paolini, salta, si arrampica, non riesce a stare ferma con le mani che continuamente toccano oggetti -che cadono, volano, si rompono. Viene continuamente richiamata.

    Camillo guarda tutti e la sua mezzaluna é sempre solo sorridente. I compiti li esegue tutti a costo di saltare la cena. Peccato, pensano i genitori, che non riesca ad arrivare a quell’8 così vicino.

     Vieri non risponde mai alla prima, la stanza e la sua scrivania sembrano frullate, se riesce a stare fermo a scuola é un miracolo. É chiamato “il terribile V” da anni.

Le storie che hai letto accadono quasi ogni giorno, con differenti intensità e tutte e quattro se non vengono intercettate precocemente da un “cambio di rotta”, difficilmente abbandoneranno la strada pesante prescelta per loro.

Come?

Il senso di auto efficacia e la sicurezza nei bambini si sviluppano a partire dalle competenze che i loro genitori prima (figure altre significative dopo) li aiutano a padroneggiare con sicurezza.

A causa di una società che “fragilizza” le famiglie ho potuto osservare dal vivo e leggere in nuove ricerche, che sta crescendo la frequenza di bambini fragili.

Cosa intendo però per fragili?

Bambini con esplosioni di rabbia, irritabili, con disturbi alimentari in età precoce, tristi e insoddisfatti.

Al Convegno dove ero ieri abbiamo parlato di SOS educativi: cioè di quelle parole gelide di suoni e roboanti di intensità che solo grazie all’ ASCOLTO relazionale dei propri figli (quello che ti insegno in consulenza) puoi comprendere e accogliere.

  La fiducia è come una gomma da cancellare, diventa sempre più piccola dopo ogni errore.(web)

Di seguito proviamo alcune mosse interessati che in media possono funzionare ed esserti utili

➡️➡️ ricordati, nessuna ricetta esiste in scienza pedagogica!

Primo punto:

NON pensare che un bambino tranquillo NON abbia bisogno di sentirsi dire parole positive, anche se pensi che lui sia così bravo e in gamba da rendersene conto

Secondo punto:

NON pensare che un bambino che fatica a controllarsi NON subisca la profezia negativa compresa nelle tue parole.

Ecco come coltivare col supporto pedagogico le qualità di sicurezza ed efficacia nei tuoi figli:

1-Porgli obiettivi realistici: se l’obiettivo è molto ambizioso, aiutarlo a raggiungere il traguardo attraverso tappe intermedie.
2-Ancorarlo nei suoi successi: rafforzare i successi anche se questi fossero minimi.
3-Criticarlo in modo costruttivo: usando la tecnica complimento/critica. Esempio, grazie del tuo aiuto ma non hai ancora riordinato la tua stanza.
4-Credere in lui: fargli sapere che ce la farà.
5-Sostenerlo: fargli capire quando si mostra scoraggiato che si possono perdere le battaglie ma non la guerra.
6-Fare il tifo per lui: stimare le sue capacità senza esagerare.
7-Coltivare i suoi talenti: coltivare cioè le sue passioni.

Voglio concludere con le parole di Gandhi, racchiudono un po’ il cuore di quanto ti sto spiegano

La fiducia genera fiducia. Il sospetto è fetido, puzza soltanto. Colui che ha fiducia non ha ancora mai perso, a questo mondo.

Spesso accade che le mie storie animino le riflessioni dei genitori, io sono qua per te. Contattami senza paura, capiremo insieme come focalizzare e iniziare a risolvere.

Vania Rigoni

055472846-3332351003
dr.vaniarigoni@gmail.com

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