Ti ricordi la storia di Paolo?
Lui e la sua mamma che arrivano da me con un “grave” momento di crisi scatenata da un video gioco.
La trovi integralmente qua:https://bit.ly/32Gh9TX
Quell’episodio apice di una serie mi ha preoccupato,
scintille di energia spese a discutere e non a costruire.
Il videogioco Fortnite ha avuto un grande successo perché astutamente ha delle caratteristiche che gli hanno permesso di entrare in tutte le famiglie: la gratuità, la semplicità, la grafica, non è troppo complicato, i giocatori sono dei soggetti umani quindi i ragazzi si immedesimano veramente perché non stanno giocando con un computer ma contro un altro bambino come loro.
Quindi il senso di sfida, l’adrenalina che sale, le partite durano un tempo relativamente breve e quindi vanno a nutrire quella non capacità del bambino del bambino di non saper aspettare.
Quindi io in poco tempo ho tutto e subito, in più lo posso giocare su qualsiasi tipo di dispositivo, quindi questo anche li rende più accessibili a tutti.
Il punto quale è?
Se ti metti a guardare la scatola del gioco, con cura noterai che è vietato ai ragazzi sotto i 12 anni, e invece io, tu che mi leggi lo sai benissimo, vi ho parlato di bambini di 9-10anni.
Quindi c’è un primo problema: il genitore da un gioco senza preoccuparsi dell’età consentita per quel gioco.
È un po’ come se ai miei tempi io fossi andata a veder un film vietato ai minori di 14 anni ad 11 anni.
Beh avrei avuto uno shock emotivo, non sarei morta, sarei sopravvissuta, perché non è che di fronte ad un porno si muore, ma sicuramente uno shock emotivo lo avrei vissuto esponendomi a delle scene in movimento di atti sessuali , veicolati anche in modi particolari, in un’età in cui stavo facendo ancora i conti con mia crescita.
Questo è un po’ lo stesso problema.
Se degli specialisti a livello europeo e mondiale hanno definito il gioco non idonei agli over 12, mi spieghi perché tu genitore vuoi esporre tuo figlio ad un gioco di questo tipo?
Il problema legato alla dipendenza da videogioco oggi viene definito gamingdisorder, ed è stato inserito anche all’interno delle patologie mentali.
Il gamingdisorder è qualcosa di preciso, sono una serie di comportamenti persistenti e ricorrenti che prendono il sopravvento su gli altri interessi della vita.
Perché Fortnite e altri sono così pericolosi? Perché sono giochi avvincenti, ripetitivi, e si crea una relazione con gli YouTuber che li giocano e che li spiegano.
Come si può fare? Fondamentalmente, bisogna tenere conto che bisogna abbattere certi bisogno, paure e insicurezze dei bambini e dei ragazzi, che non reggono più la sfida sul piano del reale ma si sentono sicuri di sfidarsi da dietro uno schermo.
Suggerimenti testati:
- lavorare sulla RELAZIONE —NUOVO!!! te lo scrivo ogni minuto☺️
- Entrare in associazioni, tipo scout, sportive, dove lo sviluppo del bambino va insieme allo sviluppo corporeo e anche ad un tipo di competizione organizzata, reale, corporea, strategica nella quale i ragazzi ci mettono la faccia.
È vero che siamo immersi in una società adrenalinica, frettolosa, iper competitiva però bisogna, all’interno di questa, ricordarsi che di fronte a noi abbiamo un figlio in evoluzione, cioè un semino, una piantina, non abbiamo un albero già formato e quindi fermati genitore, fermati, e dagli il nutrimento appropriato.
Non è il momento di perdersi perché quello che non fai oggi ti assicuro che domani sarà mille volte più faticoso.
Che cosa posso suggerirti ancora da un blog?
Intanto gli vanno proposte, e fatte con loro, alternative molto interessanti, quindi bisogna capire se quel tipo di attività, perché effettivamente sta allenando delle sue capacità strategiche, perché vi ripeto non tutti i giochi e i bambini che giocano sono preoccupanti. Ci sono alcuni che stanno veramente divertendosi e quindi passano 6 mesi la fissa per un gioco e 6 mesi per un altro, e via via, ma gli servono per imparare delle cose; dall’altra parte se ci sono delle difficoltà bisogna capire perché ad esempio preferisca stare su un gioco piuttosto che andare al parco a giocare al pallone.
Oppure perché non voglia più giocare con i suoi amici nella squadra di calcio dove è stato bene fino a qualche mese prima e poi di punto in bianco, no? Forse si vergogna del suo corpo che cambia, forse si è accorto di non essere riuscito ad avere gli amici che voleva.
Sono tutte domande . Ma sapersi fare le domande giuste è la chiave di ogni apprendimento e successo.
Quindi, che cosa deve fare l’adulto significativo, la mamma e il babbo, e le altre persone che gli stanno intorno? Devono aiutarli a trovare alternative non isolanti è che pero’ corrispondano alle esigenze del ragazzo.
Possibilmente, sarebbe bello se riusciste a fare proprio da mediatori, quindi invitando gli amici, i compagni di classe, organizzando feste o cose divertenti, come potrebbero essere una caccia al tesoro, piuttosto che una partita a calcio nel giardino vicino , insomma qualcosa di rituale, di molto scenico, per fargli capire che ci si può divertire e stare con i propri amici.
Dall’altra parte bisogna sempre creare dei compromessi, degli accordi, come vi facevo l’esempio di Pino che alla fine alla madre ha proposto un accordo dove la madre avrebbe comprato questo oggetto in anticipo dividendo con lui la spesa, invece che un regalo totale è stato un regalo a metà, e che comunque lei le avrebbe chiesto scusa platealmente perché il suo comportamento non era adeguato alla richiesta .
Aiutarlo a organizzarsi nei tempi
Un altro aspetto secondo me molto importante, specialmente per i più grandi, è concordare dei tempi e delle modalità, perché se specialmente sta giocando dei giochi come Fortnite non gli si può far interrompere una partita, per cui se gli abbiamo dato il consenso la partita deve finire. Avrebbe come se vostro figlio giocasse a pallanuoto e voi a metà della partita del sabato lo chiamate perché vi è girata così. Puoi giocare soltanto mezz’ora, no. O fa la partita o non la fa. Detto ciò in è che sia così facile, tuttavia queste sono delle buone modalità, poi ho intenzione, come sempre, di creare degli spazi per formare al digitale per gli adulti.
Per questo spero questo articolo vi possa essere utile, ma se ti interessa puoi già contattare la segreteria per il prossimo appuntamento all’educazione al digitale o per una consulenza personalizzata