Come ne esci da un figlio che ancora non parla benissimo?

Difficoltà a parlare, da chi vado e cosa faccio?

Se tuo figlio non parla per niente da tre o quattro anni, forse, è meglio se vai dalle colleghe logopediste, perché bisogna bene ben capire, mettere a fuoco.

Di solito ci sei già andata prima ancora di leggere questo post, perchè un ritardo del linguaggio così importante viene sempre segnalato anche dalle educatrici del nido e dell’infanzia.

Ci si può rivolgere ad una pedagogista per un problema di linguaggio? 

Se, invece, tuo figlio parla usando un vocabolario ristretto e preferisce indicare tutto…non ama leggere, si innervosisce se non lo capisci allora potrebbe esserti di aiuto l’approccio pedagogico.

Quando un bambino parla poco, e indica tanto, c’è da analizzare la tipologia di situazione che hai intorno, il contesto in cui vive, caratteristiche che una professionista dell’educativo è formata ad osservare con calma e precisione.

Siete due genitori bilingue?
È immerso in un contesto di lingua completamente diversa dalla sua?

Penso, ad esempio, al figlio di una coppia di amici dove lei è malesiana, lui è italiano, e vivono in Australia.
Non mi sono mai preoccupata se il loro bambino è partito un po’ dopo, no? E indicava principalmente…
Tant’è che adesso parla tre lingue benissimo.

Oppure se pensiamo ad una famiglia italo-inglese, italo-francese o altri bilinguismi…
È abbastanza normale che il bambino parta dopo, ormai questo lo sappiamo, e non preoccupa più nessuno.

Mettiamo, però, che il bambino sia italiano, figlio di italiani, e che viva in Italia, e indica e parla poco.

Ma lo sai che ci sono dei bambini che lo fanno perché i genitori si sostituiscono sempre o loro?

Magari sono anche genitori che leggono, che gli parlano tanto, e gli parlano così tanto che lui non ha bisogno di tirar fuori le parole.

Quindi molte volte le parole le tira fuori poi quando va alla scuola dell’infanzia perché lì o parla o solo in pochi lo capiranno (per fortuna l’arte di arrangiarsi è di tutte le età).

Se sei in una situazione simile, parlare con una pedagogista può essere utile per ricevere delle dritte scientifiche su come fare anche a gestire le reazioni iniziali: che saranno nervose e frizzanti.

Se è abituato/a a non parlare, indicare e ottenere… le prime volte si incavolerà un po’ se poi tu non la ascolti.

Il primo suggerimento gratuito è: ANNUNCIAGLI il CAMBIAMENTO!

Inizia a introdurre il pensiero che stiamo cambiando il sistema, perché crescendo incontrerà tante più persone da scoprire e nuovi giochi da imparare e da inventare… Quindi, d’ora in poi, non basterà più indicare ma dobbiamo tirare fuori quella cosa differente: che è la parola.

Vedrai come sarà soddisfatto quando ci riuscirà.

Questo è giusto per dirti due cose, poi magari approfondiamo, ricordati che è possibile incontrarmi anche via Skype.

La  cosa che ci tengo a dirti è che se hai un bambino più grande dei due-tre anni e non ti parla affatto, non passare dal via, non passare da me, eventualmente mi telefoni soltanto per avere un buon contatto, e vai in logopedia, mi raccomando. Poi sarà la collega a dirti cosa fare e in alcuni casi farti suggerire da me come cambiare la comunicazione con lui e i giochi e le strategie.

Chiaro?

Vania

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3332351003 – 055472846
dr.vaniarigoni@gmail.com
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Ti allego un clip che ho fatto su questo argomento

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