La storia di Carlo inizia in un post precedente (QUI) dove ti lascio anche delle informazioni sull’ADHD di tipo tecnico scientifico e semplici.
Carlo, il ragazzo di prima superiore che ho incontrato quest’anno, non essendo mai riuscito da solo a lavorare sul come stare dentro la scuola con le sue caratteristiche, non avendo mai lavorato sull’impegno e la motivazione perché i genitori molto preoccupati dell’andamento scolastico lo hanno solo e sempre “stampellato” con infinite ore di ripetizione di quasi tutte le materie e lo hanno seguito veramente tanto (troppo?)
Oggi mi dice: NON SO CHE PESCI PRENDERE.
Il ragazzo dalla sua è anche molto acuto e quindi in molte delle materie specialmente alle scuole medie non aveva necessità di applicarsi perché la sua intelligenza è guizzante.
Arrivato al liceo capisci bene caro genitore che… non ha metodo, non ha impegno, non ha mai lavorato sulla motivazione, tutto gli è sempre venuto facile, in più ha tutte quelle sue caratteristiche peculiari, per cui è diventato una bomba ad orologeria.
Quindi quando è venuto da me cosa potevo fare e cosa faccio sempre con i ragazzi maschi adolescenti con una diagnosi di ADHD?
Suggerisco sempre alle famiglia di fare prima un lavoro sulle dinamiche familiari perché sono faticose da gestire, è come buttare un fiammifero in una polveriera. Poi li ho invitati a portarmi a far conoscere il ragazzo per capire quanto lui avesse voglia di cambiare rotta. Così è stato, ci abbiamo provato e non è stato bocciato, è stato rimandato (che mi sembra un gran traguardo che gli ha dato la misura di quanto se lui sta centrato ce la può fare e nessuno è mal disposto nei suoi confronti).
Poi è arrivato il problema dell’impegno: Carlo non era pronto, non aveva mai sperimentato negli anni precedenti cosa fosse. Per cui, grazie anche all’aiuto della psicologa di riferimento e a un lavoro che sto facendo io come sostegno, come Parent Training educativo ai genitori, stiamo lavorando sul fatto che l’impegno ce lo deve mettere lui, non i genitori le stampelle ma LUI l’impegno.
A questo punto quindi la mia presenza è superflua, mi sono tolta da questo intervento, rientrerò sicuramente quando la scuola verrà ripresa perché Carlo dovrà lavorare sul metodo di studio e sul trovare il suo metodo di studio adatto al suo stile cognitivo e di apprendimento, ma in questo momento deve crescere, deve fare un percorso personale nel quale viene aiutato dalla collega psicologa.
Ai genitori cosa ho consigliato (e questo è importante anche per te che mi leggi)? La cosa importante è non iniziare a stare iper concentrato sul rendimento scolastico, sui compiti, sull’andamento e sul comportamento a scuola perché rischi di perdere tuo figlio e la relazione con lui.
Invece quello che ti salverà nell’adolescenza e anche in tutti i momenti di difficoltà che avrà tuo figlio (e ci saranno perché la vita non è mai priva di imprevisti o incomprensioni) è la relazione che tu avrai costruito.
Per costruirla bisogna condividere con i figli i loro interessi e bisogna esserci come genitori, ognuno con le sue caratteristiche ma soprattutto ognuno con i suoi interessi.
E so che non è facile. Questa vignetta afferma la verità al 99,9% 😊

Tuttavia credimi.
Se riesci a far percepire la passione, l’entusiasmo, la goduria delle cose che a te piace fare ai tuoi figli allora gli stai dando la possibilità di imparare un modo di entusiasmarsi rispetto alle cose.
Essere sempre bastian contrario, voler dire l’ultima parola, voler sottolineare sempre la negatività o la futilità di certi interessi dei figli invece li porta a disamorarsi, ad allontanarsi, a pensare che ai vostri occhi loro non sono interessanti e quindi devono attirare l’attenzione in qualche modo. Quindi non mi stupirebbe se anche il vostro Carlo iniziasse a combinare una serie di guai pur di farsi notare. Perché i ragazzi fanno così, poi entrano in studio da me e sono rompiscatole ma carini, educativi, perché voi glielo avete insegnato ma quando sono vicini a voi diventano dei piccoli mostri.
Perché? Perché credono che se non mettono in campo delle forze negative nessuno li noterà.
Allora vanno smascherati, inondandoli di amore, di gentilezza, di passione, piacere, leggerezza, realtà e autenticità.
Quindi se capelli ricci o lisci, chiari o scuri sono delle nostre caratteristiche che non mettono in difficoltà lo sviluppo di un ragazzo o ragazza perché con un massimo di un paio di ore da una brava parrucchiera le risolviamo… avere un disturbo di iperattività e di attenzione necessita un lavoro più profondo e duraturo nel tempo.
A presto
******************
I miei contatti se hai bisogno di una consulenza:
☎️ 055-472846 – 3332351003