Come capita spesso, arrivati al periodo pasquale, arrivano i richiami in attenzione alle famiglie rispetto all’andamento scolastico dei figli e i genitori chiamano in studio per essere aiutati.
Quest’anno fra le persone che sono arrivate ti voglio raccontare questa storia.
Una storia che ti parlerà del disturbo dell’attenzione e dell’iperattività ma ti racconterà anche quanto in verità come dico sempre io, i ragazzi non sono il loro disturbo.
Torno indietro nel tempo e ti porto, attraverso le parole dei genitori di Carlo, all’inizio di questa storia, quando lui era molto piccolo.
E’ sempre stato molto irrequieto, molto vivace, pieno di domande e faticava a controllare i propri impulsi. Ad un certo punto genitori “illuminati” (come mi piace definirli) e stufi di essere richiamati per un figlio così irrequieto, decidono di mettere in campo quelle che sono le loro risorse e di rivolgersi all’impianto sanitario. Per fortuna loro trovano personale molto competente che rapidamente e con cura elabora una diagnosi di ADHD dando loro una spiegazione concreta: Carlo non è maleducato, non è un rompiballe, è semplicemente che non riesce a controllarsi.
Ma avere una diagnosi di ADHD non significa avere la soluzione al comportamento di un figlio che fatica a regolare la sua attenzione, il suo movimento e di conseguenza tutto quello che ne comporta: gli impulsi emotivi, l’apprendimento, le relazioni con gli altri.
Il loro cammino che in realtà sembrava aver preso la strada migliore non è stato poi così tanto funzionale. Purtroppo a volte la sfortuna ci mette lo zampino e le persone altamente qualificate che avevano preso in carico la situazione per vari motivi non l’hanno potuta seguire. Per cui i genitori sono passati ad una sorta di fai-da-te, rimbalzando da un servizio ad un altro, da uno specialista ad un altro ma soprattutto non hanno trovato nessuno che gli abbia fatto notare che dovevano spostare la loro attenzione dal rendimento scolastico sia nell’area degli apprendimenti che in quella del comportamento al figlio come persona.
Ma il Disturbo da Deficit di Attenzione Iperattività cosa comporta?
L’ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione Iperattività) è un disturbo della elaborazione delle risposte agli stimoli, che può essere favorito o aggravato da fattori ambientali.
Vi sono tre sotto-tipi del disturbo:
1)Manifestazione con iperattività-impulsività predominanti
2)Manifestazione con disattenzione predominante
3)Manifestazione combinata
E quindi siamo arrivati alla prima superiore,
…dove una serie di errori fatti in totale buona fede dai genitori sono diventati oggi un contenitore pieno di falle che non riesce a contenere il figlio Carlo e per il quale stanno accadendo tutta una serie di reazioni accessorie abbastanza inevitabili.
Qui ti ho preparato un elenco brutale di caratteristiche relative alla ADHD, MA SOLO UNA EQUIPE con neuropsichiatra può fare una diagnosi VERA. Chiaro?
>>>>>NON PUOI tu da solo inventarti che tuo figlio ha un disturbo.
I tre sotto-tipi del disturbo:
(1)Manifestazione con iperattività-impulsività predominanti. Caratteristiche:
- Spesso agita o batte mani e piedi o si dimena sulla sedia.
- Spesso lascia il proprio posto in situazioni in cui si dovrebbe rimanere seduti (per es., lascia il posto in classe, in ufficio o in un altro luogo di lavoro, o in altre situazioni che richiedono di rimanere al proprio posto).
- Spesso scorrazza e salta in situazioni in cui farlo risulta inappropriato. (Nota: Negli adolescenti e negli adulti può essere limitato al sentirsi irrequieti.)
- È spesso incapace di giocare o svolgere attività ricreative tranquillamente.
- È spesso “sotto pressione”, agendo come se fosse “azionato/a da un motore” (per es., è incapace di rimanere fermo/a, o si sente a disagio nel farlo, per un periodo di tempo prolungato, come nei ristoranti, durante le riunioni; può essere descritto/a dagli altri come una persona irrequieta o con cui è difficile avere a che fare).
- Spesso parla troppo.
- Spesso “spara” una risposta prima che la domanda sia stata completata (per es., completa le frasi dette da altre persone; non riesce ad attendere il proprio turno nella conversazione).
- Ha spesso difficoltà nell’aspettare il proprio turno (per es., mentre aspetta in fila).
- Spesso interrompe gli altri o è invadente nei loro confronti (per es., interrompe conversazioni, giochi o attività; può iniziare a utilizzare le cose degli altri senza chiedere o ricevere il permesso; adolescenti e adulti possono inserirsi o subentrare in ciò che fanno gli altri).
(2)Manifestazione con disattenzione predominante: vi è una disattenzione da parte del bambino in cui vi sono minori problemi a livello comportamentale e minori difficoltà nelle interazioni con i pari come ad esempio i bambini possono stare seduti in modo tranquillo, ma la loro attenzione non è diretta a ciò che stanno facendo o a ciò che l’insegnante spiega.Caratteristiche:
- Spesso non riesce a prestare attenzione ai particolari o commette errori di distrazione nei compiti scolastici, sul lavoro o in altre attività (per es. trascura o omette dettagli, il lavoro non è accurato).
- Ha spesso difficoltà a mantenere l’attenzione sui compiti o sulle attività di gioco (per es. ha difficoltà a rimanere concentrato/a durante una lezione, una conversazione o una lunga lettura).
- Spesso non sembra ascoltare quando gli/le si parla direttamente (per es., la mente sembra altrove, anche in assenza di distrazioni evidenti).
- Spesso non segue le istruzioni e non porta a termine i compiti scolastici, le incombenze o i doveri sul posto di lavoro (per es., inizia i compiti ma perde rapidamente la concentrazione e viene distratto/a facilmente).
- Ha spesso difficoltà a organizzarsi nei compiti e nelle attività (per es., difficoltà nel gestire compiti sequenziali; difficoltà nel tenere in ordine materiali e oggetti; lavoro disordinato, disorganizzato; gestisce il tempo in modo inadeguato, non riesce a rispettare le scadenze).
- Spesso evita, prova avversione o è riluttante a impegnarsi in compiti che richiedono sforzo mentale protratto (per es., compiti scolastici o compiti a casa; per gli adolescenti più grandi e gli adulti, stesura di relazioni, compilazione di moduli, revisione di documenti).
- Perde spesso gli oggetti necessari per i compiti o le attività (per es., materiale scolastico, matite, libri, strumenti, portafogli, chiavi, documenti, occhiali, telefono cellulare).
- Spesso è facilmente distratto/a da stimoli esterni (per gli adolescenti più grandi e gli adulti, possono essere compresi pensieri incongrui).
- È spesso sbadato/a nelle attività quotidiane (per es., sbrigare le faccende; fare commissioni; per gli adolescenti più grandi e per gli adulti, ricordarsi di fare una telefonata; pagare le bollette; prendere appuntamenti).
(3)Manifestazione combinata: combinazione delle precedenti caratteristiche elencate
SE VUOI SAPERE COME PROSEGUE la Storia di Carlo e della sua famiglia ho preparato una seconda parte, altrimenti se il post ti ha fatto nascere delle domande ti lascio i miei contatti
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