Scegliere la scuola dell’infanzia: suggerimenti pratici

Invece come si sceglie la scuola dell’infanzia?

La Logistica.

La questione logistica è sempre il primo punto. E la ritroverete in tutte le scelte di scuola su cui ragioneremo insieme perché devono essere scelte sostenibili, anche su un piano organizzativo.

Come ho detto altre volte, non posso pensare che tuo figlio passi un ora in macchina solo perché hai scelto una struttura che ti comoda a te…e poi come la mettiamo con gli AMICI?

Questa è l’età in cui si inizia veramente a fare le prime socializzazioni che hanno un senso…e come può continuare un’amicizia scolare se poi lui abita da un altro lato della città o addirittura fuori?

Pubblica o privata?

Non è tanto importante, se non sul piano economico. E lì mi sento di dire: scegliete voi.
Oggi ci sono scuole pubbliche di vera qualità (in realtà ci sono sempre state) e ci sono anche scuole private di alta qualità. State un pò a quello che vi offre il vostro budget familiare, tenendo conto di una cosa: è sicuramente meglio investire del denaro nello sviluppo sano di vostro figlio piuttosto che in altre cavolate.

Per cui, se vicino a voi c’è una scuola che vi piace e rispetta tutti i canoni che andremo ad analizzare e costa un pò di più secondo me potete tagliare da qualche altra parte, ma questa è una scelta personale di ciascuna famiglia.

Che cosa ci si aspetta dalla scuola dell’infanzia?

Che il tuo bambino, che è stato già accompagnato nei primi due anni almeno di Nido a sviluppare delle pre-abilità, delle competenze, il linguaggio, ha iniziato ad impugnare un pennello, una forchetta, inizi ad affinare queste abilità.

Quindi le educatrici della scuola dell’infanzia orienteranno sempre di più le proposte educativo-didattiche in quella direzione, ovvero di portarli ad acquisire quei pre-requisiti fondamentali per poter iniziare il vero percorso di apprendimento scolarizzato che sarà la scuola elementare, scusate, la Scuola Primaria.

Un secondo aspetto cardine è lo sviluppo della relazione con il gruppo, con le regole e con l’ambiente. Anche qui si parla in pratica di pre-requisiti rispetto alle richieste e alle proposte che poi riceverà negli anni successivi,
I gruppi saliranno di numero, non saranno più dai 6 ai 8 bambini massimo ma parliamo di gruppi che oscillano dai 15 ai 25 bambini. 

Talvolta c’è una compresenza di 2 insegnanti, specialmente quando nel gruppo c’è una disabilità, talvolta è una singola insegnante che passa le sue giornate con i vostri figli.

Lo scopo della maestra dell’infanzia

Quest’unica insegnante ha un compito fondamentale, specialmente il primo anno della scuola dell’infanzia: costruire una relazione significativa con vostro figlio e con voi.
Però spesso ne ha 25 di bambini. Per cui è importante che voi la aiutiate, che siate disponibili a parlare con lei e soprattutto ad ascoltarla perché uno dei grossi problemi che noto fra i genitori e la scuola, a partire da quella dell’infanzia, è che si perde la dimensione dell’ascolto.  Si parla tutti ma non si ascolta l’altro, si risponde prima che la domanda sia finita e in questo modo si creano ambigue incomprensioni che vanno a discapito del bambino.

Quindi, una volta scelta la logistica, definito il piano “economico-aziendale” familiare, come si sceglie la scuola dell’infanzia?

Si sceglie guardando a che tipo di offerta formativa dà. Quanto è dinamica, il mio consiglio è cercare strutture che non scimmiottino la scuola elementare. Ce ne sono sempre meno per fortuna ma state molto attenti.

Cercate strutture dove ancora si guardi al bambino come un corpo in apprendimento, dove ci sia un bel giardino, dove non ci siano spazi ristretti ma al contrario spazi ampi dove i bambini possano muoversi fra angolo lettura, laboratori, atelier, momenti di gioco più strutturato, dove possano lavorare anche sul loro piano di autonomia e indipendenza. Non si può pensare a bambini di 4 anni murati nei loro banchini a lavorare soltanto a schede. Se avete la percezione di questo, NON è la scuola pedagogica che vi consiglio.

Quindi trova una scuola contenitiva, che non sia selvaggia, ponendo dei confini adeguati ai bambini affinché loro ci si possano muovere dentro, apprendere e mantenere quell’aspetto ludico divertente.

L’ambiente deve essere ampio, i bambini si devono ancora poter muovere e nel progetto educativo ci deve essere tanto spazio per l’esterno e per l’uso del corpo:

L’educatore/insegnante come deve essere?

Ovviamente preparato, motivato. Quando andate a conoscerli guardate le facce, l’entusiasmo, come sono curati gli ambienti, che non siano stereotipati, che siano naturali. Io non sono contro i giochi di plastica ma non sono neanche a favore delle proposte di giochi di plastica che sembrano bambole serial killer o mezze rotte. Quindi attenzione!

Ultima cosa (e non da poco):

State attenti anche alle strutture dove non c’è il rispetto del silenzio dei bambini. Strutture dove si percepisce un’ansia di fare, fare, fare e mai disfare, mai prendersi un attimo di rilassamento, che non è la nanna ma è semplicemente sostare in un momento di pausa.

Non è facile scegliere la scuola dell’infanzia. Il rischio a volte è che un bambino molto vivace si senta castrato e invece un bambino molto tranquillo non venga visto.

Però, c’è sempre un però. Se voi avete in mente di costruire quel ponte, quell’alleanza fra la scuola e voi genitori, quel bambino sarà riconosciuto nelle sue caratteristiche.

Infine come per il NIDO scegli la STRUTTURA che ti corrisponde emotivamente e come stile. Non scegliere le mode, stai decidendo qualcosa di fondamentale.

Sono stata chiara? E poi sono qua chiedimi..

 

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