Scelta del Nido: suggerimenti pratici

Questo articolo è il primo di una serie nella quale parlerò ai genitori che si trovano a dover scegliere la scuola dei figli. 

Inizierò con il nido, per poi continuare con la scuola dell’infanzia, le medie e le superiori. 

Quindi, se sei un genitore di figli nella fascia 0-3 rimani qua perché troverai tutte le indicazioni utili per andare a visitare le strutture e scegliere la migliore per le tue esigenze. 

Come ho detto più volte, andare al Nido dell’Infanzia non è deleterio per la costruzione psico-affettiva e psico-relazionale di un bambino. Tutt’altro. 

Certo, se ci si ferma ai fatti di cronaca bisognerebbe far crescere i bambini sotto una campana di vetro, lontani dai dispositivi digitali, se possibile anche con un depuratore dell’aria perché al giorno d’oggi qualsiasi cosa è altamente inquinante sia a livello biologico che mentale. 

Per cui, evitiamo di fare i leoni da testiera e dire “le strutture sono pessime, le educatrici sono delle folli…” e quant’altro. Quella è una percentuale minima che riusciamo a contenere grazie ad un lavoro di formazione e di aggiornamento che agenzie formative come Percorsi Formativi, ed anche io come consulente alle strutture, cerchiamo di abbassare dando una buona supervisione e ottimi consigli di aggiornamento. Non si può parlare di eliminare le strutture pericolose, non sono le strutture ad esserlo, si parla di singoli casi di “personale pericoloso”.

Detto questo, come si sceglie questo Nido?
Intanto la prima grande selezione che devi fare è sulla base della LOGISTICA. 

Io mi rifiuto di accogliere ancora situazioni faticose di bambini che soffrono perché vengono tenuti 40-50 min in macchina semplicemente perché la logistica deve funzionare per il genitore. 

NO. La logistica deve funzionare per il BAMBINO.

E’ il bambino che deve crescere, il genitore deve aiutarlo a crescere. La logistica in questo è fondamentale. Il bambino deve potersi svegliare e alzare con i suoi tempi, fare la sua bella colazione con mamma e papà e poi andare al Nido. Di lì papà, mamma e nonni partiranno per la loro giornata. Non deve essere il bambino ad accompagnare i genitori.

Quindi la scelta dovrebbe ricadere su una struttura vicina al nucleo familiare. 

Nido piccolo o grande?

L’altro aspetto non da poco è: scegli in base a quella che ti piacerebbe fosse la sua esperienza. Nido familiare oppure più “collegiale”? Perché se cerchi un’esperienza familiare viene da sé che tu ti debba orientare tra le strutture accreditate di Nidi Familiari.

Se invece vuoi una struttura come ho definito “collegiale”, cioè non cerchi la replica di quello che potrebbe essere un accudimento familiare allora ti devi orientare sulle strutture più ampie.

Che differenze ci sono tra le due?

Parlando sempre di strutture dove lavorano professionisti dell’educazione (le altre non le considero proprio), ci sono dei punti che sono altamente in comune:

  • il progetto educativo,
  • la proposta di esperienze sensoriali, espressive, manipolative,
  • il contatto come comunicazione,
  • l’imparare certe routine che vanno dal bagnetto, al cambio del pannolino, al momento del pasto, la nanna, il ciuccio, ecc.

La prima differenza fra Nido Domiciliare e “non” nasce dal numero di bambini che le strutture possono accogliere, quindi dalla grandezza della struttura:
in quelli più ampi puoi trovarti in situazioni in cui i bambini sono tenuti in gruppi misti oppure in gruppi divisi per età,
nel domiciliare c’è un massimo di 6 bambini nell’appartamento.

Nel grande Nido  le proposte saranno destinate a far fare ai bambini esperienze separate condotte da educatrici di riferimento e solo in alcuni momenti esperienze collettive pensate appositamente.

Non vorrai mica che ci sia un “orda barbarica” di 27 bambini di età fra i 9 mesi e i 36  a dipingere, travasare, impilare????? Sarebbe come dire che fiumi di parole che ho scritto e detto sul rispettare i tempo dei bambini potessero andare in cavalleria😊

La struttura non ha necessariamente uno spazio domestico (anche se devo dire che ci sono delle strutture di questo tipo che non lo fanno assolutamente rimpiangere). Le mie preferite però, sono molto molto curate nel dettaglio, rispettose dei materiali naturali e dei “non colori”, piene di angoli strutturati che le fanno apparire familiari.

Lo Spazio del Nido domiciliare è una casa. La casa della titolare o il titolare [visto che quest’anno ho coordinato un bello spazio gestito da un educatore uomo a Firenze (il Bu Bu Settete)] diventa spazio per il Nido.
Sono state fatte opportune modifiche per rendere gli spazi idonei a un bambino, acquistati o come ho visto spesso realizzati mobilio e arredi ad hoc, e la vita dei bambini si svolge in un piccolo gruppo che crescerà insieme seguendo lo stile educativo di chi lo ha creato.

Lo stile educativo

In questo momento storico molte sono le strutture che stanno prendendo ispirazione dall’approccio Montessoriano, tante altre dall’approccio di Reggio. E poi troviamo altre strutture che si basano sull’outdoor education, altre sulle influenze Steineriane o di Wolford. Poi ci sono quelle pubbliche che non hanno dei connotati così forti da poterne definire lo stile ma che hanno al loro interno personale specializzato nei vari indirizzi per cui il lavoro che poi viene proposto ai bambini è comunque di ispirazione.

Ai genitori dico sempre che per scegliere qual è la migliore devono valutare quale sia quella che rispecchia il loro approccio educativo, il loro stile di vita.

Perfettamente inutile che un genitore che odia stare all’aperto, odia le esperienze bucoliche scelga per il figlio un Outdoor Education o una scuola Wolford perché capite bene che è esattamente l’opposto di quello che è il suo stile di vita, o per esempio una scuola Montessoriana per un genitore che sceglie invece un tipo di approccio molto tecnologico o scolastico. 

Quindi la prima riflessione che un genitore deve fare è:
chi sono io? Chi sono io come genitore? Cosa vorrei per il mio bambino?

Perché da qui dipende tanto: se tu vuoi per il tuo bambino un approccio più naturalista o scientifico della scuola Montessoriana puoi orientarti in quella direzione.

Ma non mi voglio dilungare sulle tipologie di scuole, penso abbiate già capito.

Evita le strutture performanti

L’altro aspetto fondamentale pedagogicamente parlando è cercare un servizio 03 che non sia performante e che non sia troppo soggetto all’ansia da prestazione.

Non cercare strutture che favoriscono la messa in mostra dei lavoretti, “show” dei bambini (es: spettacoli di fine anno con realizzazioni improbabili) o cose simili perché è evidente una scuola di questo tipo è incentrata sulla performance e non sul bambino (di questo ho già parlato QUI https://bit.ly/2Wxwrar)

Non sono importanti i prodotti che fanno i bambini ma è importante che il bambino compia degli apprendimenti, quindi che l’educatore sia estremamente convinto, consapevole e responsabile della sua mission educativa: far progredire il bambino lungo l’asse dello sviluppo (e non farti vedere quanto è bravo nel produrre alcuni tipi di manufatti – che poi i manufatti si fanno sempre ma questa è un’altra storia…).

Infine, mi sento di dire che devi scegliere la struttura che DI PANCIA ti piace. 

La cercate su internet, tramite passaparola di amici, ma poi andate a VEDERLA ma non solo agli open day, andate a vederla in altro momento, con una scusa qualunque, tornate a ri-guardarla.

E ascolta il tuo cuore: come ti senti quando parli con la titolare e l’educatrice di riferimento?
Ti sono piaciute, ti sei trovata in sintonia?
L’accoglienza come è stata, ti sei sentita comoda?
Hai visto del materiale (libri, proposte di incontri per genitori) che potrebbe esserti d’aiuto durante questi anni?
Ascoltati attentamente. Con calma.

Non sceglietela perché “è figo”, perché le vostre amiche ve l’hanno consigliata.

Sceglila perché ti piace. Perché è molto più facile costruire una relazione di fiducia con le educatrici del nido se si parte col piede giusto. Tieni conto che ogni relazione è influenzata dal primo momento.

Detto ciò, ISCRIVILO.

Una volta fatta questa scelta però rimani in ascolto, che non vuol dire vivere questo ingresso con diffidenza ma state all’erta perché comunque sia stai affidando alla struttura il bene più prezioso che HAI.

Devi essere pronta a comunicare alle educatrici quello che senti.
E comunicare non vuol dire polemizzare, vuol dire aprire la porta a uno scambio pulito, autentico e coerente fra il genitore e l’educatore.

Questo perché il rapporto che voi avete iniziato a costruire dal primo giorno diventi un rapporto significativo per vostro figlio e anche per voi.

Ricorda è da te che tuo figlio impara!

😊

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