Come prevenire azioni efferate, insegnando l’educazione civica in famiglia

Ho pensato che non avrei scritto, ho deciso da molti anni che nel Blog della La bottega della pedagogista non avrei più scritto di riflessioni su fatti di cronaca credendo più utile per i miei lettori abituali trovarvi articoli per i loro bisogni, quindi relativi agli apprendimenti e alle strategie per migliorare la relazione con i propri figli.

24 ore sono passate e ho deciso che il potere di risonanza di un blog di educazione debba fungere anche a una missione sociale.

Educazione civica. Cosa significa oggi? 

  1. Parcheggiare la macchina sulle strisce pedonali.
  2. Passare col rosso in bicicletta, attraversare lontano dalle strisce pedonali.
  3. Portare il cane fuori senza guinzaglio.

Sono tre esempi di violenza cittadina contro terze parti.

Situazione 1. 

Molti anni fa quando ero una educatrice domiciliare, mi occupavo di un bambino con una tetraparesi e un grave ritardo cognitivo, lui frequentava la prima media e io il pomeriggio, quando c’era il sole lo portavo fuori casa per lavorare sulla comunicazione (e alleggerire la madre che così riusciva a riorganizzare le cose e la casa).

L’idea era quella di attivarla attraverso la visione e il contatto, quindi si andava alla Coop e alla Upim che erano vicino a casa sua [oggi è chiamata CAA, comunicazione aumentativa] per imparare a conoscere e nominare oggetti comuni, alimenti, colori, persone.

Talvolta, purtroppo spesso, in piazza Dalmazia ero costretta a fare giri pericolosi e impossibili con lui e la carrozzina a causa di blocchi nei passaggi pedonali dati da auto parcheggiate.  Talvolta non ci sono potuta andare e ho dovuto cambiare strada e programma.

Credi sia giusto che per la fatica di cercare un posto o per non pagare il ticket di un paio di euro una persona, come era il mio ragazzo, debba arrestare il suo progetto di sviluppo? Si debba sentire limitato non solo dalla propria disabilità quanto dalla mala-educazione sociale?

E se fosse stata una persona con una carrozzina elettrica, che grazie ad essa può sperimentare una autonomia che la sua disabilità mai avrebbe potuto offrirgli? Come puoi pensare che il tuo perder tempo o il tuo pagare 2 euro sia più importante?

Situazione 2.

Spesso sono in auto per spostarmi da casa ai miei due studi, con il mio auricolare per le telefonate delle mamme e molto cauta percorrendo zone ipertrafficate di Firenze. Frequentemente mi trovo ad assistere, o coinvolta in prima persona, a scene di frenate improvvise a causa di ciclisti che ignorano i segnali stradali sopratutto i semafori rossi.

Andare in bici è favoloso, provoca tante migliorie ma non esclude che una persona debba essere attenta e avere cura del prossimo. Certe inchiodate non di rado provocano cadute all’ignaro motorino che segue la macchina di turno, certe spericolate scelte di attraversamento attivano in un traffico come quello fiorentino micro tamponamenti inutili e perdite di tempo.

Sei proprio sicuro che non puoi compiere una scelta differente senza bisogno che nasca una legge apposita? Non essere così gretto da aver bisogno delle leggi per comportarti in modo educato, lasciamo che il legislatore si occupi di ambiti più complessi che un semplice rispetto del codice stradale.

Situazione 3.

Il terzo punto è alquanto doloroso per me, proprietaria di cani da quando avevo 16 anni. Solo 7 anni fa mentre i miei genitori erano in ferie beati con il fratello del mio cane attuale hanno subito un aggressione mortale da parte di un cane sciolto il cui proprietario è scappato, mio padre svenne dallo shock , mia madre in bilico emotivo e il loro cane morì in nottata per le lesioni. 

Due giorni fa leggevo in gruppo FB di donne che una signora aveva subito analoga vicenda e per fortuna il cane si è salvato.

Ieri aspettavo l’autobus e in lontananza, vicino a casa, un grosso cane ha aggredito violentemente uno più piccolo, si è radunata la folla e scopro che il proprietario è la seconda volta che si ritrova in questa situazione (la prima ha causato un decesso, questa non so ma è probabile).

In altri paesi europei esiste il patentino per poter avere un cane, specialmente se di dimensioni grandi, in Italia esiste una banale legge che impone a tutti i proprietari di portare i loro animali a giro con il guinzaglio e nei luoghi pubblici con la museruola (almeno in tasca), di sovente però vedo persone che non la applicano.

Non so cosa scatti in alcuni quando decidono di violare tale disposizione, non so perché essi si sentano sereni di esporre alla violenza altre ignare persone: i miei erano in vacanza, la signora di FB a passeggio, la signora di ieri al Bar a fare la colazione del sabato.

Qualcuno vicino a casa mia protestò mesi fa per delle multe fatte per questo motivo: cani sciolti in una piccola piazza, altri si rifiutano di raccogliere le feci dai marciapiedi e dai giardini. 

Penso siano persone che tutti noi dovremmo additare come incivili. Punto.

Non c’è logica nell’uscire col proprio cane e tornare a casa con lo stesso ferito o deceduto per colpa della stupidità di un altro cittadino.

La Libertà è…

La Libertà è il Rispetto dell’altro, non è scendere in piazza per i grandi temi ecologici e poi buttare le lattine a terra, non è scendere in piazza contro la violenza sulle donne e poi giocare al “cane più grosso” senza guinzaglio, non è scendere in piazza per i diritti dei disabili e poi parcheggiare di fronte alle rampe handicap o occludere le strisce pedonali.

 

Il ruolo della pedagogista non è soltanto intervenire quando tuo figlio ha problemi di apprendimento scolastico o quando “si comporta male”. La pedagogista è una figura specializzata ad accompagnare le mamme e i babbi quando osservano che il loro agire educativo non porta i risultati sperati.

>>>Contattami se senti di volerti migliorare nella comunicazione educativa, o se hai la sensazione che qualcosa ti sia sfuggito di mano.

 

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