Questo è un post ad alto contenuto socio-educativo critico, una pillola gratuita di quello che trovi in consulenza se vieni preoccupato dell’eccessivo stare online dei tuo figli adolescenti, del loro credere a personaggi “strambi” che vivono in YouTube e su Movely o altri social.
- Quante foto di bambini vedo online.
- Quante foto di ragazzini vedo online.
- Quante foto di adulti vedo online.
In generale, quello che un tempo era gelosamente conservato negli album di famiglia e mostrato solo alle persone di casa, oggi è patrimonio dell’umanità.
Le fotografie hanno raccontato cultura e storia di popolazioni e continueranno a farlo. Sono state utilizzate per analizzare i sistemi sociali, le credenze e i processi dagli studiosi delle scienze umane: pedagogisti, antropologi, sociologi e psicologi analizzano le immagini e le inquadrature per comprendere sia chi “scatta che chi è ripreso”.
Le emozioni dietro le immagini, sono oggi di dominio pubblico, attraverso il web ed in particolare i social.
- Quante foto di bambini vedo online. Quanti articoli di pedofilia emergono continuamente.
- Quante foto di ragazzini vedo online. Quanti articoli e crimini di sexting, cyberabusi, violenze a minori leggo nella cronaca nazionale.
- Quante foto di adulti vedo online. Quanti articoli di donne stalkerate, abusate, picchiate continuano ad esser pubblicati.
Non parlerò degli adulti, voglio parlarti dei bambini. E ti parlo come se tu fossi seduta davanti a me, nella mia stanza studio, la finestra aperta sul giardino fiorito:
Cara mamma
sei proprio sicura che vuoi esporre la tua bambina o il tuo bambino a tutto questo crescendo di “violazione della sua privacy”?
Passare la giornata al parco, al mare, a casa scattando foto da caricare su Instagram o su Facebook credi sia il modo migliore per condividere con loro il tuo tempo?
Perchè ti dico questo?
Sei la futura mamma (e babbo) di un adolescente che calcherà la tua strada, a cui hai la responsabilità di insegnare il concetto di intimità, di confidenza e lo puoi fare solo mostrandogli come lo fai tu.
È inutile che tu sorrida guardando il cellulare, i social mostrando interesse come fosse una relazione amicale con qualcuno di virtuale mentre non vorresti che la tua adolescente si fissi a guardare i video di queste influenzer che mangiano il miele o che si fanno vedere a fare una frittata, molto truccate e molto sexy…
A qualcosa devi rinunciare.
Forse non ci hai pensato, credendo di potergli insegnare al momento giusto quello che è sano e quello che è pericoloso.
Non c’è il momento giusto, in educazione c’è la prevenzione.
Prevenire è un’azione complessa che ti fa compiere scelte in anticipo rispetto al futuro e alle sue possibili devianze.
Non ti dico che tutto andrà come speriamo, ti assicurò che fornire le basi di riflessione critica però eviteranno sciagure annunciate ai tuoi figli adolescenti.
Cosa ti fa pensare che non stai turbando la crescita dei tuoi bambini con quegli scatti continui da postare online o da inviare via whatsapp?
I rischi sono maggiori dei vantaggi
Le ultime analisi e vicende chiaramente narrano come quelle immagini diventino virali in pochissimo tempo, e sopratutto diventino proprietà di Facebook e Google.
Quante ragazzine devono morire suicide per situazioni che sono sfuggite loro di mano ancora prima che tu comprenda che una foto postata di troppo oggi, menzionata in famiglia come “popolare” per il numero di like diventa un trampolino di lancio per scelte avventate e pericolose del tuo adolescente di domani?
La sensibilità, poi, di quei figli che odiano sapere di essere visti da parenti mentre compiono imprese per loro imbarazzanti non ti sembra giusto di doverne tener conto?
Quindi riportare i dispositivi al ruolo di strumenti, le immagini a oggetti di memoria, le amicizie a scambi significativi questo è educare i figli e agire in prevenzione.
Voglio soffermarmi su un altro punto importante prima di salutarti:
l’apprendimento.
I device (pc, smartphone, tablet) saranno sicuramente utili nel lavoro scolastico MA dopo che tuo figlio ha appreso il metodo di studio e quei contenuti, competenze e abilità di base (sia operativa che cognitiva) tali che possa usarli con intelligenza.
Utili saranno per le ricerche di gruppo e le loro esposizioni, per facilitare l’autonomia della lettura in soggetti con dislessie importanti, per alleggerire la quantità di scrittura in soggetti con gravi disgrafie… ma non sono una pillola magica per tutto.
Per l’apprendimento, sono tanti i fattori che entrano in gioco e solo se vengono trattati in modo integrato essi funzionano efficacemente.
👉🏻Dopo questo post o mi ami o mi odi, lo so. Ma se mi odi oggi vuol dire che avrò salvato tuo figlio domani.
Se invece mi ami, vuol dire che mi aiuterai a diffondere questo pensiero critico.
Cara mamma e caro babbo non si può fare tutto da soli, crescere un figlio non è un sentimento privato ed esclusivo. Rivolgersi a persone qualificate, saper a chi chiedere quando serve è quello che è essere un genitore riflessivo.
Per questo esistono professionisti, come me, che ti accompagnano o con incontri individuali (o corsi) per aiutarti a trovare il modo migliore per muoverti dentro possibili errori che possono essere interrotti, trasformati e superati.
I miei contatti se hai bisogno di una consulenza privata al mio Studio:
☎️ 055-472846 – 3332351003 oppure 📩 dr.vaniarigoni@gmail.com