I compiti sono diventati l’unico argomento di casa, un incubo

Finiamo sempre per parlare solo di compiti. I compiti sono diventati il nostro unico argomento. Sembra che tutta la vita giri intorno ai compiti di nostro figlio.

Mi racconti, dico io.

Lui è sempre stato un bimbo adorabile, ha un po’ sofferto del distacco da noi all’asilo ma ci stava, era sempre stato con me a casa e con le zie in ludoteca. Non si arrabbia mai, cerca di compiacerci quasi, tanto che ci chiediamo se un giorno esploderà…

In verità non ha mai trovato grosse difficoltà scolastiche. Io e mio marito lo abbiamo stimolato tantissimo: la casa piena di libri, giochi didattici e montessoriani.

E con lo sport? domando..mmmm…non ha punta grinta….

E da qui parte la storia di come sono finiti nel tour dei “dipendenti da compiti”, di come tutto ha iniziato a girare intorno a questo tema.

“Piano piano ho iniziato ad affiancarlo, giorno dopo giorno, a richiedergli le materie, controllare che li avesse fatti, chiedergli cosa era stato fatto a scuola, suggerire come studiare.. che abbinato al fatto che lui è lento, è divenuto il nostro unico argomento di conversazione.” dice la mamma. “Ci può aiutare?”

Certo.

E quello che sto per dire vale non solo per questa coppia, vale anche per te che sai bene di cosa stiamo parlando.

Un figlio così sensibile, educato, gentile va rinforzato h24.
Lui è un bambino che ha scelto uno stile moderato, non impulsivo né esplosivo.

Lui non è né il Leone, né la Gazzella, lui è Giacomo.

E cosa faccio quando sono di fronte a tali richieste?

Chiedo collaborazione a tutti, a mamma, a babbo e al bambino /ragazzo. Io mi impegno se TU ti impegni.

E poi?

Percorso Rigoni a 3 gradini per la via di uscita:

1)Ripristina i ruoli:
Sei il suo genitore, quello è il tuo unico grande ruolo
La maestra è la maestra, la scuola è la scuola

2)Rinforza la sua autostima:
Da oggi vedendo come te la stai cavando (cioè che sei cresciuto un sacco), noi non ti romperemo più con i compiti perchè sappiamo che li puoi “dominare” da solo

3)Risposta alle sue successive richieste di aiuto:
Se ti sentirai sperduto per non aver capito, siamo certi che questo è temporaneo e che la maestra te lo rispiegherà volentieri (se è grande, invitatelo a cercare sul web video lezioni di docenti).
Se proprio vivi uno sconforto in previsione di una prova importante, NOI ci siamo anche se sappiamo che ti serviremo ancora per poco finché non avrai trovato il tuo metodo.

E se becca un brutto voto?

Risposta A: sii serena e ricordagli che scalare una montagna non è immediato, occorre calma e determinazione, impegno e allenamento. Forse non ha ancora capito come organizzarsi

Risposta B: arrabbiati se non ha studiato, sottolinea che un brutto voto per un non impegno è la risposta coerente del docente.

Non lo vuol vedere, dottoressa?

La carta del “ti porto dalla pedagogista” deve essere l’ultima, dopo che insieme in consulenza abbiamo provato le altre e capito che resta da mettere a punto la strategia (e quello è lavoro mio!!).

UNA cosa che NON devi fare è “le ripetizioni” o il “branco doposcuola”.
“le ripetizioni”: Sono una una piattaforma per demotivarlo e sminuirlo e mortificarlo nelle sue competenze (oltre che un dichiarato messaggio di incompetenza ai suoi docenti che non riescono a insegnargli).
“branco doposcuola”: È uno spazio dove si sta insieme anche a fare i compiti, ma troppo spesso fatto da personale che deve seguire un numero troppo alto di bambini abbassando la qualità. Forse è meglio se inviti i suoi amici a casa…

Puoi fare tanto come genitore se mi ascolti, fidati.

Adesso ti saluto e se hai bisogno chiama o scrivi!

☎️3332351003/055472846

📩dr.vaniarigoni@gmail.com

 

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