Come capire se hai un bambino incompetente o se tu sei un genitore ansioso?

Sono stata a fare la spesa. Volevo comprare un barattolo di olive.

Ho trovato circa 10 tipi di marche senza nocciolo contro 1 con… e ho pensato ai bambini e ragazzi che incontro in studio e quelli dei quali seguo i genitori perché sono definiti dai loro genitori “incompetenti”.

Alcune situazioni cui sto pensando (generalizzando) sono:

6/8 enni che

si annoiano dopo 5 minuti,
non sanno usare né forbici, né altri piccoli utensili
non si mettono neanche il pigiama da soli

9/10 enni che 

non si allacciano le scarpe,
non si tagliano la carne,
non si lavano in doccia da soli…

11/12 enni che 

non prendono un autobus
non comprano qualcosa da soli per la famiglia (piccole spese o piccole commesse)

…e OVVIAMENTE molti di loro hanno sviluppato DIFFICOLTà SCOLASTICHE e alterazioni COMPORTAMENTALI.

Questo è un panorama che si osserva crescere negli studi pedagogici, analizzato in diverse indagini socio-psico-pedagogiche e trattato in diversi libri.

Un cambiamento epocale dove da un lato fioriscono “scuole nei boschi” e parchi avventura e dall’altro famiglie che forzano i bambini a leggere prima del dovuto e meglio dei coetanei.

La realtà?

Famiglie costituite da bambini “in-competenti” e genitori spaventati che alimentavano gli uni le ansie degli altri.

👉🏻Se ti rivedi in qualcosa di quello che sto scrivendo, inizia a pensare di cambiare modus educativo (a partire col leggere questo articolo).

Spesso parlo di lasciar giocare i bambini, lasciarli liberamente giocare e fare esperienze destrutturate senza la supervisione di nessuno. 

Spesso scrivo di “giocare per costruire relazioni genitore-figlio” che portano alla fiducia e a una crescita in sicurezza psico-affettiva e cognitiva.

Spesso ne ho scritto negli anni nel Blog, ne ho fatto un workshop per il mio studio specialistico dal titolo GIOCHIAMO INSIEME [diventato anche cuore di una tesi di laurea sperimentale realizzata nella mia La bottega della pedagogista].

📌Perché ne parlo così ripetutamente?

Vedo che c’è tanto bisogno di “rassicurazione” nelle consulenze educative genitoriali. Occorre così ripercorrere insieme le tappe dello sviluppo, le fasi dell’apprendimento di tuo figlio e di te come suo genitore per spiegarti meglio come funziona l’universo bambino.

Questo passaggio è primario e va a rispondere alla comune affermazione “dottoressa Rigoni, SERVIREBBE un MANUALE per genitori alla Nascita oppure una TE insieme all’ostetrica”.

Inoltre grazie a questa prima fase della consulenza sei pronto a guardare tuo figlio con nuovi occhi e così gli puoi restituire il vero RUOLO.

A lasciarlo libero, invece, ti sembra ti fargli perdere tempo.

Per non so quale motivo ti senti che lui o lei deve “IMPARARE h24” da qualcuno definito “insegnante di…” o da te…

Invece ti dico che le statistiche degli ultimi decenni ci testimoniano un aumento delle diagnosi di ansia generalizzata e disturbi di attenzione nei bambini e che questo DERIVA DA TE.

Sei tu che IPER programmando la vita di tuo figlio e orientandola alla performance lo stai tenendo ansioso e disattento.

Il gioco libero con gli amici in cortile, le autonomie in casa o il tempo che passa a inventarsi qualcosa quando è solo (annoiandosi anche) è quello che gli insegna a essere RESILIENTE.

Nel prossimo post del Blog parlerò di come cambiare e trasformare questa situazione e non rischiare di cadere su una buccia di banana.

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