Tuo figlio 12enne NON HA GATTONATO, ma ha imparato a leggere subito? Ecco perché non devi saltare le 5 tappe degli apprendimenti (parte 1)

…La fatica di essere sempre bravo. Quello che sapeva leggere mentre gli altri ancora coloravano.

Non ha gattonato. Ha però imparato a leggere alla materna.

Arturo è veramente un gigante. Più alto della mamma che già mi supera di una spanna, un ragazzone che se solo non lo vedessi muovere potrei anche pensarlo più grande di un paio di anni. Invece Arturo ha soltanto 12 anni. Seconda media.  Figlio unico di una coppia di persone che lavorano e che si sono sempre organizzate con molta costanza a offrire il meglio a se stesse e a loro figlio.

Il babbo di Arturo, uno sportivo per hobby me l’ha descritto con una metafora:

“sa dottoressa quei cani giganti, tipo gli alani o Scoobidoo? …che quando si muovono sono buffi e per abbracciarti ti stritolano?…ecco Arturo è  cosi…!”

La mamma me lo racconta soppesando ogni parola, sceglie con cura gli anedotti, e mi racconta di un bimbo che seppur nato con enormi difficoltà, con un allattamento complicato che poi è cresciuto saltando tappe, veloce. Vorace.

Arturo si è nutrito di curiosità e di cultura fino a poco tempo fa (visitando spesso musei su richiesta del figlio) quando sia la mamma che il babbo hanno osservato una trasformazione.

Arturo sembra che si annoi di tutto. Si è stancato dello sport dove primeggiava. A scuola si finge “ribelle” e poi colleziona voti di qualità.. 

Lo sguardo diventato spento ha preoccupato i genitori.

Questo articolo NON tratta di Gifted Children (di Plusdotazione) come forse hai pensato. 

Qui oggi ti PARLO di 12 ENNI che arrivano al mio studio per un ERRORE grande (e involontario) del suo babbo e mamma quando erano piccolini:

>>hanno saltato alcune tappe dello sviluppo, in specifico quello MOTORIO anticipando la parte cognitiva.

In questa PRIMA PARTE ti spiego come NON lo devi consentire e perché [nella seconda parte ritorno sulla storia di Arturo].

E’ un articolo che sembra trattare di cose lontane per un genitore di un figlio di 10-12 anni, ma non è così. Ti chiarisco con semplicità un pezzo della teoria dello sviluppo perchè tu sia in grado di OSSERVARE il tuo ragazzone e possa iniziare ad aiutarlo da solo.

Servirà anche ai genitori dei bambini più piccoli, spero, per fare prevenzione.

Che significa SALTARE LE TAPPE?

Ecco un esempio : “se fai una torta e ti scordi il lievito, quello che verrà fuori probabilmente avrà un sapore buono ma non sarà una torta”

L’evoluzione di una persona è fatta di apprendimenti, di momenti. Passo dopo passo il neonato sviluppa delle competenze e delle abilità che procedono con lo sviluppo del proprio sistema nervoso centrale, del suo corpo e quindi anche del suo pensiero (insieme così alla sua emotività) facendo diventare prima un bambino poi un adolescente, un adulto…

 

IMG_7859Questa è un immagine famosa che circola nel web per darti una misura della quantità di competenze che un bambino apprende in soli 13 mesi di vita dal punto di vista sensomotorio.

Significa che per essersi organizzato a procedere a gattoni, deve aver imparato che può essere autonomo se sfrutta l’appoggio sulle mani e sulle ginocchia e può così esplorare la casa e il mondo che lo circonda. Sperimentare l’equilibrio piano piano e sentirsi lentamente sicuro di alzarsi sotto lo sguardo del genitore/educatore che gli consente e gli offre sicurezze.

Cadere, saltare, sono giochi che stimolano il sistema labirintico e sollecitano particolarmente la muscolatura più profonda del bambino deputata all’equilibrio. Il piacere di sentire, trasformare e risentire questa muscolatura, associato al piacere di attivare numerose funzioni sensoriali, necessarie al processo di mantenimento della funzione dell’equilibrio, danno luogo ad un “sentito” del corpo, ad un esistere nello spazio.

Adesso NON immaginare che devi guardare tuo figlio con una TABELLA in mano e spuntare le cose che sapeva fare. Neanche che lo devi costringere a fare quelle che non gli vedi mai fare. 

La cosa fondamentale è che siano rispettati i tempi fondamentali scanditi dal Nido, dalla Scuola dell’Infanzia e dalla Primaria…

Ogni atto nel bambino, come nell’adulto, ha un suo preciso significato, anzi molti significati, solo se li si vuole attribuire nel rispetto di chi agisce. Agire, muoversi, giocare sotto la propria responsabilità sono attività necessarie, infatti contengono in sé una tale energia vitale che se non trovano altre traduzioni/trasformazioni condizionano il comportamento del bambino: manifestazioni come l’ipermotricità o l’inibizione sono la dimostrazione  delle difficoltà del bambino a stabilire rapporti sereni. (1)

La motricità deve essere appresa piano piano, è un sistema complesso di movimenti e di rapporti con l’ambiente che necessita di grande attenzione nel suo sviluppo e adeguati stimoli, nonché il rispetto delle caratteristiche del bambino.

Per essere conquistata appieno tuo figlio ha bisogno di:

1)conoscere e di appropriarsi degli schemi motori di base (strisciare, rotolare, afferrare, portare, arrampicare, camminare, correre, saltare, lanciare, calciare ) 

2) acquisire gli schemi posturali di base (flettere, piegare, addurre, abdurre, ruotare, slanciare, elevare, circondurre, torcere, etc.).  

3) acquisire la capacità di controllare il movimento in funzione dello scopo previsto, ovvero di raggiungere esattamente il risultato programmato del movimento.
4) comprenderne e sentirne il ritmo, la trama del gesto e delle singole azioni delle parti del corpo interessate,

5)  interiorizzazione del modello motorio, ha fatto suo un movimento e lo vede dal di dentro (e non dal di fuori) con tutte quelle sensazioni (tattili, cinestesiche, uditive) che si vivrebbero proprio come se si stesse eseguendo il movimento.

Intorno ai 10 anni riesce a coordinarsi al meglio, e si avvia al perfezionamento del suo apprendimento motorio (12 anni).images

Mi fermo qua.

Credo che ti ho detto un sacco di cose..e probabilmente chi mi conosce e ha già ricevuto una mia relazione ci ha rivisto molto della parte in cui “spiego l’area sensomotoria” che ho osservato nel suo bambino e la sua importanza fondamentale per lavorare sulle sue risorse e potenzialità (anche sugli apprendimenti scolastici).

Una pedagogista che lavora come me, guardando alla globalità del soggetto sul serio, non può quindi mettere un bambino se poi è grande come Arturo, a un tavolino a parlare di metodo di studio finché non ha eseguito un bilancio senso-psico-motorio accurato.

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1)Emanuela Brenna, psicomotricista.

Un pensiero riguardo “Tuo figlio 12enne NON HA GATTONATO, ma ha imparato a leggere subito? Ecco perché non devi saltare le 5 tappe degli apprendimenti (parte 1)

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