Cara mamma, questo post è più per te che per chiunque altro.
Sei tu quella che si sente legata al figlio per i compiti, più dei babbi e più delle nonne, come se questo fosse il tuo cordone ombelicale della fanciullezza.
In effetti raccogliendo le parole che mi scrivi e le domande in diretta, io e te sappiamo che i compiti estivi sono sia il tuo cruccio più grande che il motivo più probabile di liti nelle vacanze.
Già ti vedi a litigare col mondo. Con tuo figlio. Con il tuo partner. Con i nonni. Talvolta anche con i social.
I compiti estivi, tuo figlio di fondo li trova la cosa più “mortale” del mondo, credimi.
Di bambini e ragazzi ne vedo e da più di 20 anni e tutti concordano sul fatto che in vacanza i compiti NON devono esistere.
Lo sguardo del figlio.
Quando è estate lui, bambino over 7 anni, vuol riposare (giocare e/o ca**eggiare – a seconda dell’età) e per questo istintivamente adotta una di queste tre strategie:
1)levarseli in brevissimo tempo per sentirsi libero
2)lasciarseli in fondo, tanto qualcuno li farà
3)usarli come merce di scambio e contrattazione con te.
Lo sguardo del babbo.
Con il tuo compagno (il babbo) di solito diventano motivo di conflitto:
-quando abbai con gli occhi fuori dalle orbite per i compiti sotto il patio del campeggio, al baretto del bagno, in relax in montagna con lo spritz in arrivo.. lui ti odia,
-quando “tuo” figlio sbraita con te per non farli capisce che siete in guerra e che ci rimetterà sicuramente anche lui,
-quando ti vede che gli hai comprato un libro supplementare avendoli finiti in una settimana pensa che sei una folle,
-te e “tuo” figlio che mercanteggiate siete per lui fonte di inesauribile stress..
Lo sguardo dei nonni.
I tuoi genitori o i suoceri di solito hanno sempre da rievocare i “loro” tempi quando tutto era meglio, era una fiaba perfetta e se non lo era …fidati…loro non se lo ricordano.
Quando ti dicono che è tutta colpa delle distrazioni è vero, ma in parte, nel senso che oggi le distrazioni prima di averle i bambini le hai tu come adulto (se tuo figlio vive attaccato al cellulare è solo perché ti sta imitando, si chiama modelling in scienza pedagogica).
Lo sguardo del social.
Vai su FB e nel tuo gruppo di Mamme passate il tempo fra infamare la scuola per i troppi compiti e infamare i figli e mariti per quanto poco sono interessati.
Poi parte la caccia a chi glieli fa fare: doposcuola estivi, tate, oratori…
Il punto non è questo. Non è fargli fare i compiti.
Il FOCUS è che capisca che mantenersi ALLENATO gli permetterà un inizio sereno.
Se ti fai incastrare da quella vocina dentro di te che ti dice i COMPITI sono alla base di tutto, stai per litigare e ti farai il sangue marcio ma è solo TEMPO BUTTATO alle ORTICHE.
Qual è la VIA migliore?
Lui deve rimanere ALLENATO rispetto a quello che ha imparato. E basta.
A questo servono i compiti estivi. (*)
Mica facile farglielo capire, sopratutto se è stato un inverno scolastico faticoso.
Quindi per prima cosa comprendere se ha bisogno di staccare e quanto, e poi col babbo definire qual è la strategia migliore per arrivare al prossimo anno. Siete voi i veri conoscitori di vostro figlio!
Di solito io consiglio:
Prima il piacere e poi il dovere!
Che significa gratificarlo, infondergli fiducia e sicurezza che è stato in gamba. E poi ricordargli che ha delle cose da fare per settembre e cerca di tradurre le vostre vacanze in occasioni di “allenamento” degli apprendimenti.
….Detto questo, e sapendo che i bambini non mi leggono, ti aggiungo:
I compiti sono di tuo figlio.
Nessuno ti giudicherà per come li ha fatti.
E se non li ha fatti e si è goduto delle belle vacanze rigeneranti, lo dirai alla maestra e pace.
(*)Se siamo alle superiori, viene rimandato, l’estate allora diventa un momento fulcro. Nel prossimo post.
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Capisco che non sia facile entrare in questo “mood”, vorrei che le mamme che già mi conoscano ti potessero scrivere per dirti che anche a loro sono sembrata una dottoressa degli apprendimenti un pò insolita…
..ma avevano detto tante belle cose su di me…che ci hanno creduto! e poi alla fine si commuovono sempre ai saluti.
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