INVERSIONE nella letto-scrittura: Approccio Rigoni, con 5 STRATEGIE e 2 REGOLE BASE si cambia rotta.

Stamani facevo la doccia… stanca dopo settimane di fuoco. NON CAPIVO come mai l’acqua invece di raffreddarsi usciva sempre più calda.

Eppure ero certa di star muovendo la maniglia del miscelatore.

Poi accendo il cervello. Penso.

Capperi! La stavo ruotando dalla parte sbagliata.
Eppure ho 45 anni, sono laureatissima e insegno alle Persone a coordinarsi…fra le altre cose.

Ma qual è stato il “black out” del mio cervello che mi faceva commettere quell’errore senza riflettere troppo?

Ora te lo spiego. 

Hai presente quando tuo figlio, la tua bambina leggono le “pance” delle lettere al contrario e tu non riesci in alcun modo a far loro capire che è sbagliato?

Hai presente quella loro espressione stupita, prima di divenire scocciata, che tanto ti fa innervosire e preoccupare?

A me, pedagogista, capita nel “sonno” la stessa cosa perché come tanti di loro ho una “lateralizzazione” crociata:
         la mia mano dominante NON è MAI in accordo col l’occhio dominante.

E siccome vince l’occhio, nella comunicazione al cervello, quando sono stanca inverto la manopola, le lettere (giusto stamani correggevo una fantomatica lettera a un ALS…che però era ASL) e spesso lavoro con la mano sinistra perché faccio prima.

Il comando che parte è capovolto. Sapendolo, in oltre 40 ho insegnato alla mia mente, di non fidarsi troppo di quello che vede e ribaltarlo!

Questo forse ogni giorno accade anche a tuo figlio, anche senza avere un disturbo dell’apprendimento, e lui non sa come fare per organizzarsi.

Io ho avuto una grande pedagogista, mia nonna Isabella, che mi ha insegnato le basi che oggi ho approfondito e studiato, come lei fece prima di me, e grazie al mix di conoscenze/formazioni col mio “approccio” ho aiutato molti bambini ad andare oltre la difficoltà e le inversioni.

Mia nonna era una maestra che di pedagogia avrebbe potuto tenere lezioni a grandi scienziati di oggi, anche se non le è mai interessato altro che il contatto con le Persone, Genitori e bambini. Da lei ho preso anche questo.

Cosa puoi fare mamma e babbo?

Alcune STRATEGIE, se hai figli grandini puoi anche coinvolgerli nella costruzione delle attività:

  1. sfruttare ogni occasione per stimolare il tuo bambino all’osservazione dei dettagli, dal guardare la scatola dei biscotti al portarlo a un mercatino, a una mostra..,
  2. giochi motori “old school”: corsa nei sacchi, percorsi, pentolaccia, monopattino, trampoli baby, 🎯 freccette, bocce, birilli
  3. costruire dei giochi con materiali di recupero (barattoli per fare canestro, birilli con le bottiglie dell’acqua,
  4. lanciare una o due palline in aria e riprenderle prima che tocchino terra ( per i più grandi anche 3 tutte insieme)
  5. costruire con i mattoncini, lego e legno, e provare a proporre anche dei modelli da ripetere.

Alcune foto di attività a tavolino:

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DUE regole INDISPENSABILI alla riuscita:

  1. Tutto va svolto INSIEME a tuo figlio
  2. Tutto deve essere GIOIA per entrambi, quindi scegli le attività che ti divertono di più.

Tanti sono i suggerimenti da provare, poi resta il lavoro pedagogico clinico® che ovviamente deve essere fatto dalla specialista, come anche darti “suggerimenti” personalizzati non può accadere via blog devo per forza incontrarti.

Però ti assicuro che con un progetto individualizzato per tuo figlio e te si possono superare alcune difficoltà, altre le aggiriamo con dei “trucchetti” e qualcuna impariamo ad accettarla.

In fondo anche la natura non è perfetta!

 

Ti saluto e al prossimo post!

Vania Rigoni

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