2 errori fatali commessi dai genitori nell’aiutare il figlio con DSA (+1 trucco per evitare di cascarci)

Ti hanno detto che tuo figlio o tua figlia ha una DIS-anomalia (dislessia, disortografia, discalculia) e tu sei un genitore che farebbe di tutto per il proprio figlio. Oppure tuo figlio è semplicemente disappetente verso lo studio e non ne vuol proprio sapere di mettersi sui libri, sembra non capire mai nulla in classe.

Quale genitore non farebbe di tutto se vede il figlio arrancare con fatica, strapparsi i capelli dalla rabbia di non capire, vivere la scuola come uno spazio irritante perché non riesce a seguire come vorrebbe?

Premettendo che come pedagogista ho una certa intolleranza al descrivere una Persona (da fanciullo ad adulto) con solo i termini della nomenclatura medica, quindi quel “bambino” che arriva da me verrà sicuramente guardato per TUTTO quello che è e non soltanto per la diagnosi che lo precede.

A questo punto, caro Genitore, sei di fronte a me con tuo figlio, e mi descrivete la sua storia. Mi dispiace dirlo, ma spesso e volentieri quando arrivi alla Bottega della Pedagogista sono passati anni o mesi che ti hanno visto percorrere vari tentativi, molti fallimentari altri di scarsa durata, e che solitamente hanno un iter ben preciso.

PRIMO errore: la consulta delle Mamme

Quindi chiedendo a giro alle altre mamme scopri che si sono rivolti a una ragazza bravissima, dell’ultimo anno di Scienze dell’educazione o Psicologia, una persona dolcissima che ha capito subito il bambino o ragazzino e da quando c’è lei tutto è cambiato.

Ti fai convincere anche perché costa una cifra ragionevole, pensi che sarà per un anno o due al massimo, e la chiami.

E inizia il cammino, lei e tuo figlio. Lei lo supporta, lo aiuta, interviene e lui procede un pò meglio di prima.

MA cosa hai fatto in verità? ti sei tolta da quella situazione conflittuale del fare i compiti, che andrebbe anche bene se non fosse che ci hai messo un surrogato tuo..che sta replicando gli stessi errori.

State dicendo a tuo figlio che è incapace di fare da solo, così tanto incapace che ha bisogno di qualcuno sempre accanto.

SECONDO errore: il tutor dsa di ultima generazione

Hai capito che la soluzione precedente non ti ha portato da alcuna parte, hai perso del tempo e tuo figlio è ancor più insicuro.

Leggi da Facebook agli altri social e website che c’è il Tutor DSA e ne cerchi subito uno, ti hanno detto altre mamme quelle che si erano avviate prima di te in questa nuova ricerca dopo il fallimento della prima che dei Tutor DSA ci sono in tanti spazi, doposcuola e qualcuno viene perfino a casa…e se non son Tutor non vanno bene!

E ne cerchi uno, anche a Firenze nascono come iris a primavera, e che cosa ti porti a casa?

La stessa cosa di prima, meno fallimentare perché in alcune cose lo ha reso maggiormente autonomo (uso del PC per i compiti).

Dire che hai affidato il tuo bambino/ragazzo a un Tutor DSA è come dire che una studente neolaureato nelle discipline giuste che non trova lavoro, si è fatta un corso di 30 ore ora è un’esperto idoneo a lavorare con un bambino o un ragazzino con tali complessità come le DIS-anomalie?

       Dai. Non si può sentire.

Cosa ti dicono che fa il Tutor? lavora sulla Persona, sulle risorse e le competenze che ha tuo figlio. Capperi e in 30 ore ha imparato tutto questo, quando a noi pedagogisti come minimo dopo la laurea e le specializzazioni, sono serviti anni di esperienza e di aggiornamenti per diventare dei veri esperti di processi formativi.

In verità esistono BRAVI tutor DSA sono quelli che conoscono le misure compensative e dispensative, che le insegnano ai ragazzi successivamente al lavoro propedeutico (anticipatorio) su tutta la sua persona per prendere consapevolezza delle proprie risorse a partire da se stesso. E questo non è il tutoring DSA che trovate a giro, questo è quello che accade in studi specialistici come il mio.

Per diventare un’esperto della Persona/Bambino occorrono anni dopo la laurea magistrale, esperienze sul campo e specializzazioni complesse come il Corso di Pedagogia Clinica, gli aggiornamenti sullo Sviluppo (come quelli che seguo io con docenti internazionali ogni anno), servono aggiornamenti continui di Didattica, Pedagogia e Psicologia (una formazione continua e metodica fra letture, corsi e convegni).

Arrivata a questo punto ti ritrovi cosi:

  • due anni, ma sono sempre di più per mia statistica dello studio, persi nelle ripetizioni
  • un anno di tutor, che ti ha trasformato la stanza di tuo figlio in una derivazione di una centrale di computer senza risolvere molto sul piano delle autonomie
  • e tuo figlio che continua a farti capire che in quella situazione NON ci sta bene.

CHE FARE? A CHI RIVOLGERSI?

Alla Pedagogista! 

Quindi per uscire dalla schiavitù devi orientarti sul un approccio differente che si occupi di seguire la tua famiglia nell’aiutare tuo figlio a risolvere i problemi/difficoltà con la scuola.

Ti serve individuare quella figura specifica che esiste dagli antichi Greci e Romani, formata per occuparsi di apprendimento, strategie di didattica, metodo di studio, motivazione ad apprendere.

A Tuo figlio necessita una Pedagogista, che conosce perfettamente l’evoluzioni delle Tecnologie legate alla Didattica e all’Apprendimento, tanto da sapere che non se ne deve abusare, che è in grado per competenze acquisite di fare un bilancio fra risorse, possibilità e difficoltà per promuovere uno slancio positivo in tuo figlio e che lo renda “orgoglioso di sé ” finalmente.

E NON ti sto dicendo che SEI un cattivo genitore. ANZI. Hai messo in piedi tutti i tentativi che ti sono sembrati utili ad aiutare tuo figlio MA in Italia, ahimè, NON c’è una SANA cultura dell’EDUCAZIONE c’è solo una sana cultura dell’ammaestrare e dell’intervenire sull’effetto fastidioso (tranquillizzare un bimbo agitato, mettere una penna in mano a chi non riesce a scrivere, insegnare le tabelline…).

La figura della dottoressa Vania Rigoni porta nella Famiglia una qualità di intervento superiore che sostiene la crescita del nucleo famigliare, così da creare un clima positivo e collaborativo che sarà il vero propulsore per tuo figlio.

Del metodo di studio e dei compiti se ne parlerà in termini ampi, in cooperazione con la scuola progettando un solito percorso di crescita personale e scolastica, un percorso a piccoli passi, che sia sereno e produttivo.

Come può farlo questo una giovane professionista? Impossibile.

C’è sempre un SE…in tutte le teorie

In specifiche situazioni anche io avvallo la scelta di una persona a casa regolarmente retribuita, talvolta addirittura coopero a individuarla anche perché non posso che collaborarci se il bambino o la famiglia stanno seguendo un percorso pedagogico con me.

Prima situazione.  Quando i genitori lavorano molto e il bambino rischierebbe di stare parcheggiato dai nonni alla tv avere una tata laureata che lo aiuta nell’organizzazione dei compiti può essere una bella risorsa. Grazie alla sua presenza egli può vivere la sua casa e i suoi spazi e imparare a divenire autonomo.

Seconda situazione.   Quando un ragazzo, dalle medie in poi, divenuto autonomo dopo un percorso di apprendimento sente di non aver compreso bene un argomento oppure vuol recuperare un voto allora qualche incontro con un professore o cultore della materia limitato nel tempo a quello specifico obbiettivo può essere vissuto come extra bonus positivo.

Per tutto il resto le ripetizioni significano solo una cosa: che a scuola qualcuno sta sbagliando nell’insegnare a tuo figlio e quindi non deve essere lui mortificato a sentirsi inadeguato. Devono essere gli adulti (docenti e genitori) a trovare soluzioni efficaci insieme per aiutarlo, non delegandolo ad altre figure che gli insegnino quello che a scuola non apprende.

La SOLUZIONE efficace:

Prima rivolgiti alla dottoressa Vania Rigoni, che se non sei della sua zona ti invierà a colleghi di fiducia, e costruisci un pensiero progettuale con lei per tuo figlio.

Sarà un intervento educativo che ha riflessi funzionali sugli apprendimenti, prima individuale poi in micro gruppo e ti accompagnerà in ogni aspetto del riassetto della situazione dallo spazio studio alla sua organizzazione.

     Al prossimo post,

                               ciao

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