Spesso mi arrivi in studio e mi chiedi
“centra qualcosa che mio figlio si dimentica tutto a casa col fatto che ha sempre un sacco di problemi a scuola e con lo studio?
Lui dice che PUF le informazioni gli svaniscono in un istante”.
Cos’è la memoria?
La memoria è un pezzo molto importante della vita di una persona, sopratutto nella fase evolutiva ma anche dopo..
Ultimamente mi è capitato di giocare a Trivial Pursuit, hai presente quando ti arriva quella domanda ovvia la cui risposta è sulla punta della lingua? Tipo su quale superficie acquea si affaccia Bombay.
Ecco per spiegarti come funziona la memoria pensati nei miei panni che mi scervello a pensare se ci sono mai stata o se qualche amico mi ha fatto un racconto..e poi mi accorgo che se anche la risposta penso di saperla non riesco a richiamarla.
Come funziona la memoria?
La memoria di tutti, anche di tuo figlio, perché funzioni come processo efficiente e utile deve seguire tre passaggi fondamentali:
1)codifica, quando le informazioni arrivano e vengono registrate
2)immagazzinamento, è la fase in cui vengono conservate in spazi e cassetti ben precisi
3)recupero, è il momento in cui si attiva il richiamo del ricordo.

Una volta si pensava che esistessero tre sistemi di memoria che agivano in maniera sequenziale, poi la scienza ha progredito e anche le ricerche e si è capito che il passaggio delle informazioni da un magazzino dati all’altro può avvenire anche in maniera simultanea (nel lavoro di rinforzo e recupero degli apprendimenti ci si basa su queste teorie).
Tuttavia per semplificarti la questione, e farti comprendere meglio i passaggi per cui si memorizza e come così da comprendere le difficoltò di tuo figlio e aiutarlo (più avanti trovi delle dritte semplici) ti ho raggruppato le fasi principali:
Memoria motoria (pre fase) nel primi mesi dello sviluppo del bambino che diventa Memoria sensoriale, che immagazzina le informazioni per uno o due secondi, come se li “replicasse esattamente nella mente”.
Queste informazioni arrivano attraverso il sistema visivo e uditivo, immagini e suoni che però vengono perse se non accuratamente rielaborate per essere mantenute, ma anche attraverso il tatto e l’olfatto.
Memoria a breve termine, che trattiene le informazioni da 15 a 25 secondi e inizia a dar loro una organizzazione sulla base del significato.
La memoria a Breve Termine, oggi viene anche chiamata di Lavoro e spiegata come una serie di “cassetti” che ripetono continuamente le informazioni ricevute verbali, come un “taccuino” dove vengono appuntate le immagini e un “box” che contiene episodi ed eventi. C’è ovviamente un processore centrale che permette di non impazzire dall’eccessivo numero di dati che circolano in testa ogni momento eliminando i superflui.
Le informazioni raggruppate secondo una logica personale di senso se vengono elaborate ripetendole o manipolandole per un tempo continuato passano alla memoria a lungo termine.
Memoria a lungo termine, che invece sistema le informazioni in modo quasi permanente e ha un’ampiezza quasi illimitata (talvolta però di difficile recupero) e le differenzia a seconda che essi siano fatti (le tabelline, le regole ortografiche, nozioni di storia) o episodi della nostra vita individuale.
Com è che accadono i problemi con la memoria e nel ricordo?
Questi sono i passaggi che portano a dimenticare:
Il materiale non è stato sistemato e rielaborato adeguatamente nei magazzini della memoria;
I dati memorizzati non vengono richiamati all’uso da troppo tempo;
Arrivano nuovi dati più interessanti o più complessi che impegnano la memoria e disturbano il ricordo dei primi ( ecco perché sono sconsigliate due verifiche lo stesso giorno);
E allora come aiutare tuo figlio a immagazzinare informazioni per un tempo illimitato ?
Quali azioni puoi mettere in campo come genitore?
Ti faccio una lista di tutte quelle azioni che normalmente utilizzo quando lavoro con i bambini e i ragazzi sul “metodo di studio” e nei percorsi individuali di apprendimento e sviluppo.
La memoria è fondamentale per apprendere qualsiasi operazione
e competenza della nostra vita, pertanto se è un pò fragile o scarsamente
allenata occorre “pianificare attività e strategie” per risvegliarla e
mantenerla sveglia e reattiva.
Guarda cosa ti suggerisco:
Interesse Coltivate interesse per un determinata informazione o argomento. La memoria viene potenziata quando si riesce a coinvolgere la sfera emotiva.
Attenzione Molti ‘vuoti di memoria’ sono il risultato di cali di attenzione, e perdita di continuità nell’elaborazione del dato. Cosa può aiutarvi a concentrarvi? Prendere appunti non solo aiuta a concentrarsi, ma permette anche a chi ascolta di ripassare in seguito il materiale.
Comprensione Se non capite un concetto o non afferrate un punto, con tutta probabilità farete fatica a ricordarlo o non lo ricorderete affatto. Quando si comprende qualcosa, si afferra il nesso esistente fra le parti e si fanno i giusti collegamenti per formare un concetto logico.
Organizzazione Classificate concetti simili o idee correlate. Create dei sottogruppi più facili da gestire, che abbiano da cinque a sette elementi al massimo. Di solito i numeri di telefono si possono spezzare in due parti, in modo da ricordarli più facilmente. Infine, può essere utile organizzare un elenco secondo un certo criterio, ad esempio in ordine alfabetico.
Verbalizzazione Ripetete ad alta voce le cose che volete ricordare (per esempio una parola o un’espressione in un’altra lingua). Questo rafforzerà le connessioni neuronali. Come? Primo, pronunciando una parola siamo costretti a prestare attenzione. Secondo, possiamo avere un riscontro immediato da parte di chi ci ascolta. Terzo, l’ascolto, anche della nostra voce, chiama in causa altre aree del cervello.
Visualizzazione Create un’immagine mentale di ciò che volete ricordare. Potreste trovare utile anche fare un disegno o uno schema. Come nel caso della verbalizzazione, la visualizzazione permette di sfruttare aree diverse del cervello. Più sensi riuscite a coinvolgere, più profondamente imprimerete le informazioni.
Associazione Quando imparate una cosa nuova, mettetela in relazione con qualcosa che conoscete già. Associare pensieri a ricordi già immagazzinati facilita la codifica e il recupero di quelle informazioni, perché l’associazione funge da indizio. Più l’associazione è divertente o assurda, più sarà facile ricordare. In poche parole, dobbiamo pensare alle persone e alle cose che vogliamo ricordare.
I genitori che già mi conoscono e che si sono affidati a me conoscono quello che ti ho appena scritto, e sanno quanti risultati porta.
Tuttavia so che quando esistono difficoltà e inefficienze ormai consolidate, forse anche un disturbo dell’apprendimento o una fase della vita dove turbolenze emotive (come l’adolescenza) distraggono molto chiedere aiuto alla specialista può veramente trasformarti la situazione da atroce a possibile.
A questo proposito ti invito a contattarmi perché potremmo inserire il tuo bambino o ragazzino in un Gruppo dello Spazio Compiti dove sarete seguiti creando un piccolo gruppo solidale di crescita (leggi qua per saperne di più >> Approfondimento sullo Spazio Compiti ) o in un percorso individuale di autonomia e indipendenza rispetto alla Scuola liberandoti dallo stress dei compiti.
Potresti anche partecipare agli Incontri per Genitori sabato 25 novembre dalle 10.00 alle 12.00 e mercoledì 13 dicembre dalle 19 alle 21 (leggi qua per saperne di più >>I COMPITI a casa. Come gestirli perchè non siano un campo di battaglia )
Se poi vuoi parlare con la pedagogista Vania Rigoni per essere seguito nel coordinare il percorso educativo e didattico di tuo figlio a scuola al meglio puoi contattarla attraverso uno dei riferimenti in alto nel BLOG.
Se pensi che questo articolo sia utile per qualche tuo amico o collega, condividilo con lui.
A presto,
Vania Rigoni
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Ci stanno esternalizzando pure la memoria… occorre resistere