Figli adolescenti, primo soccorso per genitori.

Adolescenza un’età speciale e complessa, la più bella e la più brutta, continua altalena fra due estremi che sembrano non allinearsi mai.

Pellai ed altri colleghi la chiamano l’età del tiro alla fune ed io concordo con tutti loro.

UnknownSpesso ti vedo che li porti da me per un problema scolastico, per i suoi nuovi comportamenti oppositivi che causano litigate infinite, per un isolamento da tutti improvviso, per un rinchiudersi dentro video giochi e realtà virtuali, per dei comportamenti sfidanti e pericolosi…

Questi sono alcuni dei motivi.

Di solito la mia prima domanda è : cosa è cambiato in famiglia ?

I ragazzi stanno passando un periodo complesso di espressione di sé, senza dubbio,  ma occorre anche comprendere se ti stanno anche dicendo che qualcosa è cambiato e a loro non piace, e lo fanno in una modalità un pò misteriosa perché ancora non riescono a sostenere una discussione complessa e argomentata con voi:

un nuovo compagno o compagna,
arriva un fratellino,
un trasloco,
una cara nonna morta,
avete cambiato lavoro o turni..

images-2La situazione lo so è comunque faticosa, pesante e snervante. Lavori tutto il giorno e poi torni a casa e c’è lui, che non è più il tuo bimbo ma è una specie di Alien che ti colpisce alle spalle, e ti scatena battaglie su guerre continue… ti provoca tutti i momenti che può:
-con azioni irritanti (sfida le autorità scolastiche e se ne frega, rifiuta ogni cibo che gli cucini perché oggi gli va così..)
-con un immobilismo inquietante (giornate steso sul divano e notti incollato al telefonino).

Hai capito? Va da A a Z senza passare dal mezzo….dal NERO al BIANCO così in un battito d’ali…

Sta crescendo e ha bisogno di te.

Ti do qualche dritta veloce, poi ne parliamo più a fondo alle due serate ADOLESCENTI, età del tiro alla fune. Strategie pedagogiche. che trovi nella sezione eventi del Blog o seguendo il Link >>Serate per Genitori di Adolescenti

  1. gioca con tuo figlio, non lo lasciare da solo
  2. non cedere sempre, impara a mediare
  3. impara a scegliere fra lo stile da tenere
  4. diventa esempio e filtro delle sue richieste
  5. non sminuire i suoi problemi, valutali con attenzione

Cosa ti voglio dire?

Sii sempre il suo Genitore, ha bisogno di te oggi più che mai per diventare forte e sicuro, per prepararsi alla vita.

Non agire con rigidità sempre, né con permissivismo perché ti ha sfiancato, impara a mediare con te stesso, col tuo partner e sopratutto con lui (in questo periodo potrà capitare che per mantenere la sua fiducia dovrai cambiare qualcosa anche tu). Dovrai imparare ad osservare ancora meglio e ad usare la strategia giusta per lui, momento per momento senza perdere la tua coerenza educativa.

Talvolta serviranno dei no sostenuti e faticosi, altre dovrai aiutarlo a guardare meglio perché  tu sei il suo filtro e i suoi occhiali da vista rispetto al mondo sia esso reale che virtuale.

L’ironia in questa età può essere pericolosa, l’adolescente è permaloso, non sminuitegli i problemi.

Sei arrivato fino a qui …prenditi ancora qualche minuto per leggere questa lettera:

Caro Genitore,

Questa è la lettera che vorrei poterti scrivere.

Questo conflitto in cui siamo, ora. Ne ho bisogno. Ho bisogno di questa lotta. Non te lo posso dire perché non ho il lessico per farlo e comunque non avrebbe senso quello che direi. Ma ho bisogno di questa lotta. Disperatamente. Ho bisogno di odiarti ora, e ho bisogno che tu sopravviva a questo odio. Ho bisogno che tu sopravviva al mio odiare te, e al tuo odiare me. Ho bisogno di questo conflitto anche se pure io lo detesto. Non importa neanche su cosa stiamo litigando: l’ora di rientro a casa, i compiti, i panni sporchi, la mia stanza incasinata, uscire, restare a casa, andare via di casa, vivere in famiglia, ragazzo, ragazza, non avere amici, avere cattivi amici. Non importa. Ho bisogno di lottare con te su queste cose e ho bisogno che tu lo faccia con me.

Ho disperatamente bisogno che tu mantenga l’altro capo della corda. Che ti ci aggrappi forte mentre io strattono il capo dalla mia parte, mentre cerco di trovare appigli per vivere questo mondo nuovo cui sento di affacciarmi. Prima sapevo chi fossi io, chi fossi tu, chi fossimo noi. Ma ora, non lo so più. In questo momento sto cercando i miei confini, e a volte riesco a trovarli solo quando tiro questa fune. Quando spingo tutto quello che conoscevo al suo limite. Allora io mi sento di esistere, e per un minuto riesco a respirare. E lo so che ti manca tantissimo il bambino dolce che ero. Lo so, perché manca anche a me quel bambino, e a volte questa nostalgia è quello che rende tutto doloroso per me al momento.

Ho bisogno di questa lotta e ho bisogno di vedere che, non importa quanto tremendi o esagerati i miei sentimenti siano, non distruggeranno me, né te. Ho bisogno che tu mi ami anche quando sono pessimo, anche quando sembra che io non ti ami. Ho bisogno che tu ami te stesso, e me, che tu ci ami entrambi e per conto di tutti e due. Lo so che fa male essere antipatici, avere etichette di quello marcio. Anche io provo la stessa cosa dentro, ma ho bisogno che tu lo tolleri, e che ti faccia aiutare da altri adulti per farlo. Perché io non posso in questo momento. Se vuoi stare insieme ai tuoi amici adulti e fare un “gruppo-di-mutuo-supporto-per-sopravvivere-al-tuo-adolescente”, fa’ pure. O parlare di me alle mie spalle, non ho problemi. Basta che non rinunci a me, che non rinunci a questo conflitto. Ne ho bisogno.

Questo è il conflitto che mi insegnerà che la mia ombra non è più grande della mia luce. Questo è il conflitto che mi insegnerà che i sentimenti negativi non significano la fine di una relazione. Questo è il conflitto che mi insegnerà come ascoltare me stesso, anche quando sono una delusione per gli altri.

Ma questo conflitto finirà. Come ogni tempesta, sarà spazzata via. E io dimenticherò, e tu dimenticherai. E poi tornerà da capo. E io avrò bisogno che tu regga la corda di nuovo. Di nuovo e di nuovo, per anni.

Lo so che non c’è nulla di intrinsecamente soddisfacente in questa situazione per te. Lo so che probabilmente non ti ringrazierò mai per questo, o neanche te ne darò credito. Anzi probabilmente ti criticherò per tutto questo duro lavoro. Sembrerà che niente che tu faccia sia mai abbastanza. Eppure, io faccio affidamento interamente sulla tua capacità di restare in questo conflitto. Non importa quanto io polemizzi, non importa quanto io mi lamenti. Non importa quanto mi chiuda in silenzio.

Per favore, resta dall’altro capo della fune. E lo so che stai facendo il lavoro più importante che qualcuno possa mai fare per me in questo momento.

Con amore, il tuo teenager

(Questa lettera è stata scritta da Gretchen L Schmelzer, una psicologa statunitense, per cercare di far capire ai genitori cosa provano i figli durante l’adolescenza.)

??Ricorda che per tuo figlio è importante anche in questa età che tu gli rinnovi spesso quanto gli vuoi bene e non solo talvolta quando è buono, perché non fare quell’errore che pagherai per sempre:  disapprovare la persona e non le azioni. Lui ti rinfaccerà per secoli le cose che gli hai detto.

??Continua a dirgli quanto sei orgoglioso di lui ogni volta che raggiunge un buon risultato, non ti far vincere dalla rabbia di tuti i momenti orribili che ti ha fatto passare prima.

Spero di esserti stata utile, nel caso in cui vuoi lavorare sull’essere più consapevole di che ESEMPIO vuoi essere per loro, capire aiutato dalla pedagogista che tipo di stile genitoriale e con le tecniche di mediazione imparerai i primi approcci a un nuovo modo di comunicare più positivo per tutti…

ti puoi iscrivere ai due incontri per aiutarti a “centrare bene” la situazione in cui ti trovi e capire come meglio organizzarti ADOLESCENTI, età del tiro alla fune. Strategie pedagogiche. che saranno mercoledì 15 novembre e mercoledì 16 dicembre dalle 19.00 alle 21.00

A presto e se pensi che possa essere utile a qualcuno dei tuoi colleghi e amici condividilo,

Vania Rigoni

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