Intelligenze multiple, come le vede una pedagogista e a cosa servono nel lavoro con tuo figlio

Creatività ed eclettismo sono le due parole chiave in accordo con la Teoria delle intelligenze multiple di Gardner, che riassumono questa espressione:

“adatta la metodologia alla persona e non viceversa”

in termini ancora diversi potrebbe tradursi nel principio che

“il punto di partenza di ogni azione di insegnamento e formazione deve sempre e comunque essere il soggetto, con i suoi bisogni e le sue necessità, i suoi limiti e le sue potenzialità, con i suoi stili, tempi e ritmi di apprendimento, il suo vissuto, le sue esperienze pregresse e il suo contesto di appartenenza”.

Questa visione che appartiene alla Pedagogia Clinica® e ad altri approcci di aiuto alla Persona, consente di rivolgere l’attenzione alle differenze nei processi di apprendimento e di crescita e di considerare, come ho scritto più volte, le diversità e le differenze come possibilità e risorse, nel rispetto del bisogno di speciale normalità che accomuna tutti.

Girando per Google e la rete avrai trovato già scritto di Howard Gardner e la sua teoria delle intelligenze multiple…e di solito a parlarne sono gli psicologi, suoi colleghi. Oggi invece ne parlerò io da pedagogista.

L’aspetto rivoluzionario è che spostò la domanda da “quanto sei intelligente” a “come sei intelligente”?

La parola intelligenza posso usarla in due sensi:

1)L’intelligenza è la capacità di comprendere il mondo in cui viviamo e di risolvere i problemi ambientali, socialI e culturali che ci vengono posti in ogni momento della nostra esistenza.

2)L’intelligenza può denotare anche una differenza individuale. Mentre tutti gli esseri umani posseggono tutte le otto intelligenze, ogni persona ha però la propria particolare miscela o amalgama delle intelligenze.

Lo psicologo statunitense Howard Gardner distingue ben 8 tipi fondamentali d’intelligenza, legati a sistemi neurobiologicamente indipendenti a livello cerebrale, di cui fa parte anche l’intelligenza logico-matematica (l’unica su cui era basato l’originale test di misurazione del QI).

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@lagiocomotiva.com

Riflettere su queste informazioni,  ti aiuterà a cogliere le differenze fra i tuoi bambini, fra te e il tuo partner ed anche evitarti l’ansia di dire:
-ho sempre pensato che mio figlio fosse uguale a me e invece …mi ha un pò deluso…
-non riesco a capire come sia possibile che lui non riesca a fare quelle tavole di tecnologia, in casa siamo tutti architetti…
-ha un modo strano per studiare…

Le 8 intelligenze

Premetto che esistono molti post e tabelle su questo argomento,  ti propongo le definizioni che credo più affidabili e utili per te:

1. Intelligenza Linguistica: è l’intelligenza legata alla capacità di utilizzare un vocabolario chiaro ed efficace. Chi la possiede solitamente sa variare il suo registro linguistico in base alle necessità ed ha la tendenza a riflettere sul linguaggio.

2. Intelligenza Logico-Matematica: coinvolge sia l’emisfero cerebrale sinistro, che ricorda i simboli matematici, che quello di destra, nel quale sono elaborati i concetti. È l’intelligenza che riguarda il ragionamento deduttivo, la schematizzazione e le catene logiche, problem solving e pensiero scientifico.

3. Intelligenza Spaziale: concerne la capacità di percepire forme e oggetti nello spazio, la configurazione spaziale. Chi la possiede, normalmente, ha una sviluppata memoria per i dettagli ambientali e le caratteristiche esteriori delle figure, sa orientarsi in luoghi intricati e riconosce oggetti tridimensionali secondo schemi mentali piuttosto complessi.

4. Intelligenza Corporeo-Cinestesica: coinvolge il cervelletto, i gangli fondamentali, il talamo e vari altri punti del nostro cervello. Chi la possiede ha una padronanza del corpo che gli permette di coordinare bene i movimenti fino ad usarlo per la soluzione di problemi o nella costruzione di prodotti e immagini.

5. Intelligenza Musicale: normalmente è localizzata nell’emisfero destro del cervello, ma le persone con cultura musicale elaborano la melodia in quello sinistro. È la capacità di riconoscere l’altezza dei suoni, le costruzioni armoniche e contrappuntistiche. Chi ne è dotato solitamente ha uno spiccato talento per l’uso di uno o più strumenti musicali, o per la modulazione canora della propria voce.

6. Intelligenza Interpersonale: coinvolge tutto il cervello, ma principalmente i lobi pre- frontali. Riguarda la capacità di comprendere gli altri, le loro esigenze, le paure, i desideri nascosti, di creare situazioni sociali favorevoli e di promuovere modelli sociali e personali vantaggiosi.

7. Intelligenza Intrapersonale: riguarda la capacità di comprendere la propria individualità, di saperla inserire nel contesto sociale per ottenere risultati migliori nella vita personale, e anche di sapersi immedesimare in ruoli e sentimenti diversi dai propri.

8. Intelligenza Naturalistica: consiste nel saper individuare determinati oggetti naturali, classificarli in un ordine preciso e cogliere le relazioni tra di essi.

Agli 8 tipi fondamentali Gardner aggiunge la possibilità di altre intelligenze come quella esistenziale.

TUTTE LE 8 INTELLIGENZE SONO UNIVERSALI

L’intelligenza ha origine biologica, il che significa che tutti gli esseri umani hanno potenzialmente tutte le intelligenze. Come e a quale livello le intelligenze si manifestano dipende da come vengono alimentate: le intelligenze di un individuo si sviluppano e cambiano. Intelligenza non è solo ereditata e si sviluppa attraverso l’interazione con l’ambiente.

LE INTELLIGENZE LAVORANO IN COMBINAZIONE NEI VARI CAMPI

Ogni intelligenza è relativamente autonoma allo stato grezzo.

Ogni intelligenza rappresenta un modo diverso di pensare, di risolvere i problemi e di imparare. Sebbene ogni intelligenza lavori in modo relativamente indipendente (il cervello ha meccanismi ed operazioni distinti per ogni intelligenza) in realtà esse lavorano in combinazione, nel contesto di un settore o disciplina. Il lavoro effettivo in ogni campo viene realizzato attraverso l’uso di numerose intelligenze.

L’intelligenza si riferisce a potenzialità biologiche e psicologiche laddove i campi o discipline sono dei costrutti sociali.

Mentre l’intelligenza è la materia prima che utilizziamo per risolvere o problemi o realizzare prodotti, i campi sono spazi culturalmente organizzati.
Ogni intelligenza può essere applicata in diversi campi. (intell. Spaziale: arti, navigazione, giardinaggio, chirurgia.) Ogni individuo possiede un’amalgama unica di intelligenze che lo distingue da un altro.

Perché la dottoressa Rigoni ha dedicato tutto questo spazio a questa questione delle Intelligenze?

Nei percorsi pedagogici di aiuto alla persona )bambino, adolescente e adulto) applicare questo modello di Intelligenze Multiple significa capire le persone, osservare le loro potenzialità ed i loro specifici interessi e partire da essi per sostenerle nel processo di sviluppo e crescita.

E nell’apprendimento?

Per quello che riguarda l’approccio all’apprendimento è fondamentale cogliere che tipologia di interesse ha il soggetto (sia bambino che adulto).

Così facendo gli studenti sono messi al centro del processo di riflessione e apprendimento. Per lo  studente vedere comprese le proprie intelligenze, riconoscerle e vedersi come persona intelligente con una varietà di potenzialità è lo strumento più efficace per per garantirsi la motivazione ad apprendere ed esplorare, mantenersi concentrato e continuo nell’impegno scolastico.

L’intelligenza si dimostra in un contesto del mondo reale, come gli individui risolvono i problemi e come agiscono. Sottolineando le potenzialità e le intelligenze questo tipo di sguardo alla globalità della persona elimina la percezione negativa, la mancanza di autostima di tanti studenti che spesso rischia di portarli all’abbandono, a comportamenti devianti e a rischio di essere assorbiti dal meccanismo del bullismo o dell’isolamento sociale.

A SCUOLA che peso hanno queste teorie?

Per molto tempo, negli ambienti educativi, le differenze individuali sono state considerate un elemento di poca importanza, ogni persona veniva trattata come le altre, e questo trattamento sembrava in apparenza corretto.

L’approccio gardneriano, che altro non è che l’evoluzione scientifica a matrice neurobiologico di quanto i grandi pedagogisti dell’antichità hanno sempre sostenuto compreso i moderni DON MILANI, Maria MONTESSORI, STEINER, si fonda su un metodo diametralmente opposto, ossia su quello che viene denominato istruzione centrata sull’alunno, in base al quale si cerca di conoscere il più possibile ogni allievo, poi si crea e si utilizza una modalità di insegnamento capace di aiutare ciascuno a imparare il più possibile secondo i modi, i tempi, i ritmi, gli stili a lui congeniali.

Tutto questo si traduce, nella didattica, in un approccio teso a valorizzare le differenti potenzialità di ogni studente, individuabili attraverso un’osservazione sistematica e condotta con criteri e strumenti validati scientificamente, ma sostanzialmente molto diversi dai tradizionali test di intelligenza.

Nella scuola di tuo figlio tengono conto di quanto ti ho raccontato?

Tu che hai un figlio inserito nei PERCORSI SCOLASTICI ti devi informare e chiedere che venga usata questa cura nei confronti di tuo figlio sopratutto se ha delle difficoltà che possono andare dai disturbi dell’apprendimento, ai ritardi del linguaggio, forme di disabilità o sindromi specifiche.

Una scuola attenta ai bisogni degli alunni in difficoltà, dunque, dovrebbe sapersi adeguare alle differenze degli alunni, soprattutto se disabili, modificando modi e metodologie, strategie, tempi, strumenti, stili, attività.

Se tu sei un insegnante ti ricordo che approfondire e comprendere fino in fondo le potenzialità di questa conoscenza ti mette in condizione di progettare unità didattiche specifiche e funzionali, sopratutto efficaci e di soddisfazione per Te, per i tuoi alunni e per i loro genitori (che saranno felici di osservare il progredire positivo dei figli negli studi).

Anzi sapere dell’esistenza di differenze individuali anche accentuate tra gli studenti richiede all’insegnante attento di utilizzare una varietà di strategie didattiche che alternandosi con modalità di trattazione dei contenuti più classiche, proporranno attività in classe che coinvolgeranno ciclicamente le intelligenze più sviluppate di ciascun alunno.

?In questa prospettiva, gli insegnanti, sono chiamati ad arricchire il proprio repertorio con un’ampia gamma di metodi, materiali e strategie per «agganciare» classi sempre più eterogenee. In parallelo è essenziale che ci sia la consapevolezza di creare esperienze autentiche che permettano di creare ponti fra le abilità dei diversi alunni, come ci sia la possibilità di attingere a risorse multidisciplinari di consulenza alla scuola.

☎️Per questo ti suggerisco caro genitore di raccontare ai tuoi insegnanti dei Percorsi di Formazione (apri il LINK )che conduco e progetto a richiesta per loro (anche in collaborazione con altre professioniste):

Osservazione Pedagogica e strategie per i B.E.S.,
Formazione personale di tipo Pedagogico clinico,
Educazione digitale e prevenzione di Cyberbullismi

e altri che stanno per uscire nella nuova sezione Eventi in costruzione.

 

Ti saluto con una frase che corrisponde bene a quanto io applico nel lavoro sia individuale che di gruppo:

Diverse finestre portano alla stessa stanza” H.Gardner

 

A presto,

Vania Rigoni

Direi che ti ho scritto un sacco di cose.
Se ne vuoi sapere altre contattami pure via telefono e mail  (in cima alla pagina trovi anche il pulsante WhatsApp diretto).

Adesso ti saluto e ti ricordo che puoi condividere i miei articoli con chi vuoi, mi fa piacere visto che ci dedico sempre molta cura.

 

 

 

Un pensiero riguardo “Intelligenze multiple, come le vede una pedagogista e a cosa servono nel lavoro con tuo figlio

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