[genitori in separazione]Le paure più frequenti dei genitori che si separano rispetto ai figli

Sono stata a Radio Fiesole 100FM nuovamente ospite della collega sociologa criminologa Cinzia Vitale* che da alcuni mesi ha uno spazio di riflessione sulla prevenzione il mercoledì mattina alle 8.30 all’interno del notiziario Live News sapientemente condotto dai giornalisti Massimiliano Mantiloni e Barbara Rizzo.

Riflessione sulla PREVENZIONE.

WAO!!!

Argomento che mi ha acceso tutti i sensi pedagogici.

Perfetto per me che continuamente metto in campo AZIONI PRE-MEDITATE
per trasformare situazioni a rischio educativo e sociale in AZIONI GENERATRICI di POSITIVITÀ.

L’incontro con Massimiliano Mantiloni e Barbara Rizzo è stato il migliore potessi avere in Radio, prima di allora avevo conosciuto maggiormente la TV ai tempi di SiparioTV e della radio conoscevo solo qualche aspetto. La professionalità e la cura con cui scelgono le notizie, moderano gli interventi senza mai cadere nel banale mi ha fatto tornare volentieri loro ospite a Radio Fiesole.

Sono andata per parlare della paura dei genitori quando si separano.
Anzi delle paure. Tutti quei turbamenti inevitabili.

Così la prima domanda del giornalista è stata:
“Quali sono le richieste e le paure più frequenti che hanno i genitori che si separano rispetto ai figli?”

La paura di tutti i genitori è che i figli soffrano.
Quando sono in una condizione complicata, tumultuosa e complessa come sono quei mesi se non anni  precedenti alla separazione pieni di liti e di conflitti più o meno nascosti quella paura iniziale e naturale diventa un drago che mangia loro la testa.

Ovvero, perdono spesso la capacità di riflettere e di ponderare, cosa fa realmente soffrire i figli. Spesso tu pensi che sia la divisione fra voi che li farà star male e non vedi quanto già hanno assorbito i bambini delle modalità di comunicazione sbagliata che hai adottato negli anni, che probabilmente stanno applicando nelle loro relazioni con gli amici.

Grazie al mio doppio abito,  di pedagogista e di mediatrice, sono in grado di dirti che tutta una serie di preoccupazioni che hai oggi potrebbe essere nulla rispetto alle conseguenze che potresti causare domani se non decidi di cambiare il tuo modo di litigare e di separarti dal tuo coniuge.

E la conseguenza naturale a questa paura? 

Perdere tuo figlio.

Il genitore, soprattutto quello che lascerà la casa, è terrorizzato all’idea di perdere l’amore del figlio. La paura così diventa doppia, da un lato il terrore di non averlo più vicino a te e dall’altra lo sgomento all’idea di cosa potrebbe accadere quando non sarà con te.

Perché la prima cosa che crolla è la fiducia nell’ex. Se ha tradito me potrebbe tradire anche mio figlio. Ma Giacomino e Martina sono i suoi figli, oltre che i tuoi. Sarete con il tuo EX sempre i loro genitori.

Ti separi da lui ma non dai ragazzi. E comunque se ti fermi un attimo, lo sai che il tuo Ex è un papà/una mamma che li ama. Esattamente come te.

La prima richiesta che mi viene fatta in mediazione familiare è
..”MI AIUTI a non fare casino con i bambini”.

Le persone che entrano nella mia stanza la prima volta rivolgendosi alla Rigoni mediatrice familiare -oltre raccontarmi dei motivi per cui si separano- mi dicono:  “Ho scelto la mediazione perché mi hanno detto che in questo modo riuscirò a mantenere un buon rapporto con i bambini. Già soffrono per forza…ci si sta lasciando…ma almeno non saranno trascinati in inutili battaglie.”

Questa è la carta vincente, il Jolly, per cui da pedagogista ho deciso di fare anche la mediazione familiare (in separazione e divorzio) accompagnare quelle persone come te, che vogliono provare a guardare oltre la FINE del burrone della loro storia d’amore in funzione di quell’altra STORIA d’AMORE infinita che è la relazione con il tuo figlio adorato.

E per mantenerla serve aiutarTi a costruire il PONTE  fra il prima e il dopo(e in #BottegadiVania si è esperti a fare proprio questo).

IMG_7570Un percorso come la mediazione aiuta i genitori a mantenere salda la stima e la fiducia dei figli nei loro confronti, perché li vedono organizzati. Sicuri. Finalmente i bambini e i ragazzi si ri-appropriano dei genitori come le Persone che li proteggeranno da qualsiasi intemperia e li ri-sentono genitori al 100%.

Questo accade perché grazie al percorso di mediazione, così differente da quello giudiziale dove due avvocati guerreggiano con armi anche squallide per la superiorità di una parte, tu e il tuo EX (la tua EX) impari a ricordarti di anteporre la serenità dei tuoi bambini ai tuoi bisogni di vendetta o di rivalsa (a volte anche legittimi forse…?) verso quell’EX di cui ti stai liberando.

 “Quali errori che puoi evitare?”

La fretta.

I figli hanno bisogno di tempo per elaborare la nuova condizione. Non gli presentare nuovi partner troppo presto. Non aspettarti che sia da subito sereno nella casa nuova o che non provi a manipolarti.

Attenzione a non scambiare i tuoi figli per dei confidenti.

Loro non saranno MAI tuoi amici. Vai al bar con un collega e sfogati. Cerca uno specialista della relazione d’aiuto se stai veramente male.
Non possono mai essere trattati da pari, non possono fare da contenitore a te, genitore arrabbiato.

Se non lo fai, quali saranno le conseguenze?

Tante.

E più che chiamarli errori mi verrebbe da dire che potete evitare ai bambini una sfilza di problemi che poi affollano il mio e tanti altri studi pedagogici e psicologici.

Lista della spesa dei problemi nei bambini/ragazzi:

  • regressioni emotive (pipì a letto, ansie notturne),
  • disturbi dell’apprendimento secondari,
  • aumento dell’isolamento sociale,
  • disturbi dell’alimentazione e del sonno,
  • cambio improvviso del rendimento scolastico o del comportamento,
  • i comportamenti alterati che sfociano in atti di bullismo e cyberbullismo,
  • bambini che scambiano la realtà digitale con quella reale,
  • dispersione scolastica e disorientamento nell’ingresso nel mondo adulto.

E ora lancio una PROVOCAZIONE alla scuola

Un messaggio anche per i docenti perché prima di “giudicare” i bambini e i ragazzi dovrebbero disporsi differentemente verso i genitori, fare alleanza e così intercettare quelli che potrebbero essere i disagi che cova un loro alunno…invece che spedire tutti i bambini dallo specialista,

il Miur conta ufficialmente tra statali e non, di ogni ordine e grado 186.803 alunni di cui 108.844 alunni con disturbi di dislessia, 38.028 di disgrafia, 46.979 di disortografia e 41.819 di discalculia.  Addirittura secondo l’AID ci sarebbero 350mila i ragazzi alle prese con questo disturbo, generando un po’ di confusione sulle certificazioni effettive.

“ci sono bambini con disturbi specifici dell’apprendimento che hanno profili complessi; sicuramente il numero di diagnosi corrisponde non tanto ai disturbi specifici dell’apprendimento ma a quelli che in letteratura vengono definite ‘difficoltà nell’apprendimento’, profili misti di fatica (QUELLI DI CUI STO PARLANDO nel post, aggiunge la pedagogista Vania Rigoni).
Altra cosa sono i bambini con un profilo di learning disabilities: sono ragazzini che con un aiuto specifico nelle strategie dell’apprendimento ottengono dei risultati significativi; molti di loro sono ‘falsi postivi’ cioè bambini che se trattati con didattica appropriata e competente possono ottenere i risultati che la scuola chiede”. cit. Daniela Lucangeli, su Il Fatto Quotidiano, presidente dell’Associazione per il coordinamento nazionale degli insegnanti specializzati -Tecnicadellascuola.it

Quindi informare i genitori che potrebbero essere loro quelli da essere sostenuti.
Ma questo messaggio si può permetterci di dirlo solo se tu docente hai instaurato una relazione di fiducia con quelle famiglie. E andare in cerca di quella comunicazione, alleanza fa parte del Patto che firmate a inizio anno con le Famiglie, del contratto come Educatori oltre che Didatti. Avere una relazione significativa con i genitori dei vostri piccoli e grandi allievi ti permetterà di essere efficaci in qualsiasi situazione speciale ti capiti durante l’anno.

Concludendo.

Le paure le devi avere come genitore per il solo fatto che sei genitore.
Tuttavia devi anche pensare che è il tuo compito fare in modo che non diventino conseguenze reali per il tuo bambino.

Muovendosi come ti sto suggerendo porta a stare in allerta su tutte quelle che sono le conseguenze naturali nei figli di genitori in separazione.

Ad evitare che tuo figlio rimanga invischiato nella trappola appiccicosa della tua separazione, questo non significa che passeranno indenni quel periodo di riassetto familiare, ma che tu li aiuterai a superarlo al meglio e con minori rischi sapendo che nel tuo ex-coniuge hai un alleato per il bene del tuo bambino/figlio.

Si può andare in mediazione anche dopo che ci siamo separati o divorziati?

è una domanda che mi è arrivata mentre scrivevo questo post…direi proprio di sì e come! soltanto te lo spiego in un altro articolo perché è tutta un’altra storia.

Infine..

Per la mia solita onestà intellettuale, devo anche dirti che alcuni bambini, quelli più sensibili e più attenti alla parte affettiva della relazione o che per altri motivi che sarebbe difficile enumerare, potrebbero comunque aver bisogno di un percorso un pò speciale mentre tu stai organizzando la separazione. Per questo il BRAVO professionista ha sempre pronta una RETE paracadute cui riferirsi e a cui affidarti: perché quello che conta è che le Persone trovino la risposta ai loro bisogni (e non una a caso, ma quella giusta).
Il FAI da TE in certi ambiti è un pò da folli.

 

Spero di esser stata chiara, e se ti è sembrato utile condividilo!

A presto

Vania Rigoni

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Se hai bisogno contattami 055 472846 per una consulenza.

*L’amicizia professionale fra me e Cinzia inizia alla scuola di formazione per diventare Mediatrici Familiari (ISFAR) nella quale oggi lei svolge anche il lavoro di docente di sociologia, proseguendo con alcune occasioni di informazione e seminari su temi a noi cari: la prevenzione al rischio anche sociale, la famiglia e i giovani. Le ho chiesto di scrivere un pezzo per il Blog sulla prevenzione e so che già ci sta lavorando…

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