Pensa quando scrivi nel web. Vaccini sì o no. Educare a scegliere.

Educazione, Scienze Umane, è quello che studio da fine Liceo.

Mi sarebbe piaciuto non scrivere niente sull’ argomento “Vaccini SI o Vaccini NO” perché non sono un giudice che ti dirà se “vaccini sei migliore di chi non lo fa o viceversa”.

Non sono neanche una scienziata che è in grado di leggere le ricerche mediche con l’occhio scaltro di chi si accorge anche dei falsi.

Mi occupo di Educazione. 

Pertanto avrei solo voluto dirti che c’è un Bene Personale e poi c’è un Bene Pubblico, e che i due sono intimamente legati… perciò pensa quando scegli.

Stai scegliendo per tuo figlio e anche per il mio.

Poi ho ascoltato e visto alcune reazioni:

un’amica racconta che verrà esclusa da una vecchia amicizia perché si è schierata contro;
persone su facebook che affermano una selezione di amicizie su questa base…

Ho deciso di dire la mia.

Ma non sui vaccini. 

Sull’Educazione perché questo ambito lo conosco.

E inizierò dicendo che ogni volta che qualcuno “taglia fuori” qualcun altro rispondendo al modello medioevale del “o sei con me o contro di me”, ogni gesto escludente, non dialettico, corrisponde a un pensiero stretto fra binari che soffocano la complessità cui siamo immersi.

Il rifiuto senza comprensione, ascolto, comunicazione è un gesto male-educativo.

Tu sei un genitore, come la maggior parte delle persone che mi leggono, e non puoi esimerti dall’interrogarti su questo (anche).

E quando tu scrivi nel web, nei social, stai compiendo un GESTO sociale, hai una RESPONSABILITA’ sociale che non può prescindere dal comprendere ( o almeno provarci) il dissenso dell’altro rispetto a un pensiero.

E questo deve essere chiaro. Limpido.

Se posti una foto, una scritta, un link stai compiendo un GESTO educativo, stai prendendo una posizione nel Web che tutti potenzialmente avranno la possibilità di fare propria.

Sono amareggiata che in pochi, e spesso neanche in modo appropriato, si pre-occupano di dirtelo chiaramente.

Semmai ti arriva il messaggio che il Web è pericoloso, ma non come te lo raccontano.

Educare al Web.

[GENITORI] 

Questo è un tema che da diversi anni entra spesso nei colloqui con i genitori. Quando mi racconti di essere preoccupato per il tuo bambino che è isolato, che non ha amici se non tramite i giochi online..che i suoi modelli sono nel web…
Eccome se ti dico: devi insegnargli cosa è reale e cosa non lo è. Devi essergli d’esempio.

A maggior ragione quando ti stai SEPARANDO, tu in quel momento stai “rompendo” l’immagine di famiglia e perché invece resti reale e solido il concetto di amore genitore-figlio ti devi occupare di farlo restare sul piano reale. Quando invece molti, vedo, per leggerezza o semplice non conoscenza lasciano i figli a ore davanti a un monitor per consentirsi del tempo libero che la gengletudine non gli consente più.

[BAMBINI-RAGAZZI] 

Passo molto tempo a parlarne anche con i bambini e i ragazzini che frequentano il mio studio, perché fare la pedagogista clinica non vuol dire solo “alfabeti, costruzioni, metodo di studio” ma è anche riflessione sulla vita, sulla causa effetto di certe azioni, sul “come altro posso fare” per cambiare…

Si parla delle cattiverie su WhatsApp, degli Youtuber.. mi chiedono come era ai miei tempi, quando c’era il telefono di bachelite nera col duplex e le mamme ci ascoltavano dal telefono del salotto.

Dell’Educazione al Web ho fatto uno dei miei pallini

(a Firenze si dice così)

E sto cercando di contagiare*  quante più persone possibile. Proprio quest’anno con una formazione dedicata agli insegnanti ho vinto un bando pubblico con le colleghe di Metas che ha portato all’ Istituto di Rufina progetti didattici/pedagogici di qualità elevata che potrà spendersi per l’anno 2017-18 attraverso i propri docenti che hanno partecipato.

*contagiare, come con le malattie da cui ci dovremmo vaccinare …questa volta vorrei che tutti si ammalassero di consapevolezza e responsabilità.

Vaccini sì o no?

Educazione sì o no?

Ritornando alla questione complessa Vaccini sì o no, capisci che non si può gestire come se fosse: mi stai antipatico e non voglio più uscire con te, oppure sei simpatico e allora mangiamoci una pizza.

Cito la collega e amica Monica Cristina Massola (Ass.Metas)

Mi sarei esentata volentieri dal delirio pro/contro vaccini, che è diventato come il pro/contro vegani. Peccato che sia entrato il legislatore a gamba tesa. 

I deliri in tema diritti non si contano più. 
Ci piace toglierli (i diritti) e semplificare aumentano i deliri, quindi non formare, pianificare, educare. Meglio il gioco dei buoni e cattivi. In cui avere la certezza di veder puniti “i cattivi”, che in genere sono l’altro, che la pensa in modo diverso da me.
In troppi preferiscono l’erosione dei diritti, il legislatore punitivo, l’uomo forte e il leader maschio alpha, l’anatema sui genitori irresponsabili, la possibilità di esternare in modo verbalmente violento il proprio dissenso (si chiama hate speech – e non è un pensiero) perché più semplice ed economico, si è pro o contro.

Non pensare è più semplice.
Non porsi il problema politico e etico/bioetico, è più veloce (idem non si deve pensare).
Non guardare il contesto in cui si prendono decisioni è comodissimo (come sopra).
Non stimo questa posizione politica, mi spaventa in un momento politico di erosione di alcuni diritti, di attentato ad altri diritti, che vengono smangiati via come la spiaggia dalle onde.

Siete sicuri di fare la domanda giusta e di guardare il mondo nella sua complessità?
Oggi mi sento di dire no.

Vaccini sì o no. Educazione sì o no.

Anche io mi sento di dire di no a tale reazione talebana, mi sento di dissociarmi totalmente da chi compie tale gesto diseducativo e antisociale come “imporre” un pensiero all’altro.

La dialettica politica deve poter esistere a partire dal basso, ma sicuramente non deve a parer mio essere intrisa di linguaggi di odio, discriminanti e violenti.

E questo anche per dirti che devi imparare a distinguere quello che leggi, a condividere quello che ascolti e poi prima di farlo PENSARE se vorresti che tuo figlio imparasse da quel messaggio.

Educativo è insegnare a scegliere.

Educativo è continuare a imparare.

Sui Vaccini vorrei che ci fosse stato più confronto, più pensiero, per portare maggior consapevolezza in chi è in disaccordo. Tuttavia il legislatore ha deciso.

Educativo è protestare argomentando.

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Testo Vania Rigoni – Ph. MCMassola

Altrimenti come ironizzavo su Facebook se prendiamo per buona la guerra social che si combatte a suon di hate speech (linguaggi violenti) sia come post che come immagini dovremmo anche combatterne un’altra …ben più antica:

La battaglia dell’Educazione.
Da quando ci sono i blog e i social ne parlano e scrivono tanti senza averne i titoli.

Così tristemente da trasformarla in la Prova del Cuoco con le Ricette  educative… [ma questo è un altro post!!!]

 

Ti saluto con questa frase che mi corrisponde quando vesto le due mie vesti professionali della Pedagogista Clinica e della Mediatrice Familiare:

Educativo è insegnare a scegliere.

Ciao e al prossimo post
e condividilo se ti è sembrato utile.

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Ricordati che se hai bisogno di consulenze per te, per tuo figlio, per la tua separazione puoi contattarmi.. e poi stanno partendo le serate Genitori e le settimane Spazio Compiti Estate (chiedimi per avere i programmi).

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