Le scuole stanno per riprendere anche in Toscana. Ci sono segnali nell’aria da giorni…
Come lo vedo? senza bisogno di guardare il calendario, mi è sufficiente osservare i volti delle mamme che vengono in studio e di quelle che vedo passare davanti alla Bottega della Pedagogista in questi ultimi giorni.
Due grandi gruppi colorati di espressioni opposte che aumentano in modo esponenziale con l’avvicinarsi del giorno X (l’apertura della scuola).
Le mamme entusiaste e le mamme angosciate.
➤➣ Le prime (le mamme entusiaste) stanno sognando quel giorno della riapertura delle scuole (in Toscana il 15 settembre) almeno da metà agosto quando hanno già esaurito tutte le cose da far fare ai loro figli, sanno che devono rientrare a lavoro e impazziscono nel cercare un’organizzazione funzionale per riempire la giornata ai bambini senza ritrovarsi sul lastrico.
Non solo, spiano bonariamente i figli degli altri sotto gli ombrelloni e hanno la terribile sensazione che loro abbiano portato a termine tutti i compiti estivi e perfino letto più libri del dovuto.
Così come fossi la piccola fiammiferaia delle mamme, tu che appartieni a questo gruppo, ti sei posta come obiettivo strategico per risollevarti e rivedere un’attimo di pace il magico momento in cui i tuoi bambini, ragazzi saranno di nuovo incastrati nel “servizio scolastico obbligatorio”.
Che leggerezza…tutto in mano alle maestre, le prof e tu ritornerai al tuo ruolo di mamma, aiutante dei compiti e persona dopo aver fatto il cane da guardia tutta l’estate, spesso dovendo ricorrere all’aiuto supplementare di suocere non troppo simpatiche e centri estivi onerosi.
➤➣ Le seconde (le mamme angosciate) hanno volti in decadenza, occhiaie che crescono giorno giorno, notti che si accorciano per le innumerevoli incombenze che sanno che la “questione scuola” appiccicherà ulteriormente al loro ruolo multifunzione stile Mac Gyver – mamme, lavoratrici, figlie, domestiche di se stesse, animatrici dei figli, autiste, indovine.
Negli ultimi dieci giorni hanno perso tutti gli effetti benefici delle ferie in code per la prenotazione dei libri scolastici e ritiro degli stessi con cura del foderamento copertine, caccia al diario e allo zaino più cool con figli petulanti al seguito, ulcere in agguato a causa dei compiti che anche quest’anno i bambini hanno puntualmente evitato di fare con scuse degne di una serieTV americana ma che ti faranno sfigurare alla grande con le loro docenti.
Non solo, vi state immaginando il poi: le maestre chi vi convocano per qualche guaio del vostro vivacissimo tesoro, le riunioni scolastiche, i rientri del grande e l’inserimenti del piccolo, le varie attività per le quali siete l’autista preferito. Nel vostro volto il ritratto della triste rassegnazione ad un nuovo anno di “carcere scolastico per genitori”.
Basta stress!
Ecco i SUGGERIMENTI di chi ti ha nel cuore e che per lavoro aiuta proprio i genitori ad organizzarsi.
I 5 passaggi essenziali [Stampati questa lista e fai una spunta via via degli obiettivi raggiunti]:
❑ Il papà deve ri-mettersi i panni del “super-eroe” (che ha lasciato allo scadere del terzo o quarto anno) e volare in vostro soccorso, perché di una mamma che ha fatto il botto non se ne può fare di nulla.
❑ Cercate ALLEATI che vi semplifichino la vita e non ve la complichino. Via i suoceri se sono noiosi e avanti la vicina di casa o l’amica di ufficio. Sì alla rete fra mamme, non agli obblighi.
❑ Alla questione compiti la risposta della pedagogista è identica sia per quelli estivi che per quelli invernali:
❝ figlio mio A-R-R-A-N-G-I-A-T-I! io a scuola ci sono già stata e anche il tuo papà, con risultati più o meno soddisfacenti, ora è il tuo turno. Avrai la nostra totale disponibilità a ri-spiegarti là dove non hai capito, ad ascoltarti se hai da ripetere, ad accompagnarti dai compagni per studiare insieme e far diventare lo studio più gioioso, ma se non li fai e ti becchi un voto pessimo e inquietante…lo avrai preso tu, non io e neanche babbo, e quindi A-R-R-A-N-G-I-A-T-I. ❞.
Vedrai che liberazione! perché adesso con tuo figlio puoi divertirti e smettere di fare il cagnaccio da guardia.
❑ La scuola e i suoi ritmi non sono una prigione, né una punizione. Sono ritmi e basta. Ti piacerebbe che fosse diversa, senza lunghe pause estive, come meno carico scolastico a casa, più motivante per i tuoi bambini e ragazzi, con insegnanti più socievoli e meno intransigenti oppure più direttivi e meno materni.. Certo non sarà sottolineando ai tuoi figli che la scuola è uno schifo che la migliorerai, invece partecipando alle riunioni e alla parte attiva dell’istituto che accoglie i tuoi figli per 2/3 della giornata e proponendoti in modo positivo ai docenti con idee, laboratori (o anche solo con gentilezza) di sicuro qualche cambiamento lo porterai.
❑ Ultimo ma non ultimo consiglio: non affannarti per quello che non sai come accadrà, potrebbe non accadere mai.
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Lo so, lo so…se fosse così semplice mettere in pratica quello che ho scritto e che forse hai anche in parte sentito da qualche parte, tu non saresti con quella espressione lì…
è esattamente come se tu sapessi riparare la caldaia, non saresti angosciata all’idea che ti si rompa ma esistono i tecnici specializzati e qualificati per fortuna!
In queste altre questioni devi chiamare un consulenti educativo formato e aggiornato, come sono io.
Per questo ho studiato i processi formativi, pedagogia clinica, mediazione, sociologia: per “stare con te e sostenerti mentre trovi la tua strategia per superare queste difficoltà”, insegnarti a osservare in modo da lasciare una traccia significativa delle tue risorse e delle tue potenzialità che potrai riguardare ogni volta che in futuro sarai in stress per ispirarti a nuovo cambiamento.
Va meglio?!!! Hai tirato un po’ il fiato? Lascia pure un commento su come ti senti e che strategia hai deciso di usare, sarà utile anche per le altre mamme e babbi che leggono.
Se vedi che pur provando a seguire i miei consigli qualcosa non funziona, non aspettare che le cose ti peggiorino, chiamami allo 055 472846 e prendi un appuntamento.
Infine ti chiedo un ultimo favore, se il contenuto del mio post ti è piaciuto e vuoi condividerlo con altri mi ripagherai dell’impegno che ci ho messo nello scriverlo.