Cosa fare se il tuo adolescente è BOCCIATO appena sbarcato alle superiori

Sei anche tu il genitore, mamma o babbo, di quello strano personaggio che ti vive in casa e che non riconosci più e che la società chiama adolescente?

Una volta era un bambinone dolcione tutto sport e pizza o la principessa di papà con la testa fra le nuvole. Poi quella mattina ti sei alzato e ai primi ricevimenti collettivi della scuola superiore hai scoperto che vivevi con un estraneo:
i prof ti raccontano di un ragazzo svogliato, distratto e distraibile, che non è mai regolare con i compiti, che interrogato risponde a monsillabi… e sopratutto scopri a dicembre che loro vedono già decisamente buio l’andamento dell’anno scolastico.

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Corri ai ripari e chiedi a tutti i colleghi di ufficio e amicizie con figli suoi coetanei nominativi di persone che danno le ripetizioni (ovviamente al nero) ma non vedi risultato.

Le ripetizioni sono un business di evasori, la maggior parte non ti rilasciano fattura, non hanno assicurazioni, hanno un doppio lavoro o non hanno esperienza e fanno semplicemente un ripetere di quello che invece è il mandato della scuola “spiegare, rispiegare e spiegare ancora!”.

Così anche quest’anno, come in passato mi vedo arrivare ragazzoni di un metro e ottanta con smathphone di ultima generazione, dai pollici velocissimi, che non prendono l’autobus da soli, si fanno accompagnare ovunque e in qualche caso neanche si fanno un piatto di pasta… altri che sono anche troppo autonomi e dettano legge in casa.

La scuola -in entrambe le tipologie-  è l’ultimo dei loro pensieri, studiano fra un allenamento e l’altro, oppure nelle pause di una chattata con gli amici o sempre più spesso dopo aver visto il nuovo video caricato dallo youTuber preferito… molti di loro da sempre sono abituati ad avere quella che io chiamo con ironia il servizio SOS Tata dei Compiti (individuale o un doposcuola).

Cosa fare se il tuo adolescente è BOCCIATO appena sbarcato alle superiori

Dalla pedagogista la situazione cambia forma e il ragazzo viene finalmente accolto e ascoltato per quello che è e che fa e che vorrebbe fare,  anche i genitori hanno uno spazio per essere accolti così da capire se le aspettative  sono coincidenti o come più spesso accade, sono dissonanti.

E incontro figli adolescenti:

– che vorrebbero imparare un mestiere e sono costretti a studiare 5 anni;
– che hanno inclinazioni artistiche e sono orientati in scuole scientifiche;
– senza autostima appartenenti alla fascia “delle profezie auto-avveranti” (sfigato sono e sfigato sarò per sempre);
– il grande gruppo che ha delle “diagnosi o certificazioni” che nessuno considera

ma queste sono solo delle “semplicistiche” esemplificazioni per aiutarvi ad immaginare la situazione possibile, la persona non si può ricondurre a settori-etichette e definizioni, la Persona è Unica.

bocciatoLa questione dell’orientamento scolastico è un tema oceanico, quindi la lascerei ad un altro articolo, vorrei semplicemente dirti come se ti avessi di fronte: ascolta tuo figlio, non sempre la scelta di fare una scuola che tu non faresti mai è sempre mossa dalla volontà di faticare poco o di gingillarsi. Statisticamente i ragazzi che percorrono la via forzata dai genitori incontrano ostacoli per i quali scarseggiano in entusiasmo-motivazione e spesso ne rimangono schiacciati.

Il gruppo “delle profezie auto-avveranti” è invece ampio, ahimè. Sono ragazzi che almeno da metà della primaria vivono la scuola come un inferno, sono per qualche vario motivo sempre sotto lo sguardo dei docenti: non capiscono non si applicano, non parlano l’italiano, non stanno mai fermi, sono adottati, hanno i genitori separati, hanno un disagio economico forte…
Quando miracolosamente arrivano alle superiori non credono sia per merito loro ma per le ripetizioni oppure per “culo” (passatemi il francesismo). Quindi all’inizio di un anno con un sistema di insegnamento frammentato e poco pratico dove i prof sperano di avere di fronte dei mini-adulti e invece hanno solo dei maxi-bambini il tuo ragazzo e la tua ragazza si trovano subito spiazzati, talvolta depressi, altre volte puntano su una popolarità negativa…
…insomma loro vengon guardati da sfigati e così loro fanno gli sfigati.

Cosa fare se il tuo adolescente è BOCCIATO appena sbarcato alle superiori?

Cercare qualcuno che sappia come “organizzarvi nella sezione apprendimenti”, una persona come me – una pedagogista clinica®, che ti accompagni a trovare nuovi modi di interagire (talvolta in multidisciplinarietà se servisse).

Se hai un problema ai denti vai dal dentista, se hai un problema alla macchina dal meccanico…e quindi se il problema è relativo agli apprendimenti si va da una pedagogista!

Il lavoro con i ragazzi necessita di un’osservazione pedagogica attenta e precisa, perché le indicazioni che ne nasceranno andranno a modificare (se condivise) tutte e 3 le parti di questo sistema mal funzionante :

  1.  i genitori (a volte anche con l’aiuto di un’esperto di  terapia famigliare) vanno aiutati a modificare le richieste e le aspettative, nonché le strategie rispetto al figlio;
  2. i ragazzi vanno aiutati sia ad apprezzare quello che possono apprendere dalla scuola, lavorando sul metodo di studio che se è più semplice e più efficace darà loro più veloci soddisfazioni che li motiveranno a migliorarsi sia ad acquisire una nuova consapevolezza di se stessi attraverso la pedagogia clinica in aiuto alla persona;
  3. anche i docenti sono da sostenere nel comprendere che quella persona ha compiuto azioni e gesti non corretti verso la scuola, l’insegnamento ma che adesso sta iniziando un cambiamento radicale.

Immensa è anche la quantità di ragazzi che hanno “diagnosi o certificazioni” che nessuno sembra più considerare perché sono entrati nel nuovo mondo della secondaria superiore per i quali vale quanto ho scritto prima con un aggiunta in più: il lavoro di mediazione scolastica diventa essenziale e prioritario molte volte per far mutare il clima della comunicazione fra scuola-famiglia-allievo.
Inoltre serve un’accurato studio della diagnosi o certificazione (di cui si occuperà la vostra pedagogista), contattando tempestivamente chi le ha redatte per essere propositivi e funzionali nella fase estremamente delicata che è quella della stesura dei PEI e PdP dei ragazzi.

Se ti riconosci in questo articolo, se hai un figlio con dei voti agghiaccianti puoi contattarmi per una consulenza prima di incastrarti…

 

 

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