Questo pezzo nasce dal guardare l’espressione tua e di tuo figlio quando mi chiedete:
“ma li dobbiamo proprio fare tutti i compiti estivi???????”
Ogni anno la solita storia delle vagonate di compiti estivi, libri estivi da comprare e ore passate a litigare sotto l’ombrellone perché gli “gnomi” e anche gli adolescenti dei compiti non ne voglion più sapere…
LA VERITA’ che tutti hanno PAURA di dire è…
A cosa servono i compiti estivi?
I docenti dicono che sono indispensabili per tenersi allenati, perché non perdano il contatto con le materie che hanno studiato e le competenze acquisite.
A chi servono?
A tutti, vi risponderanno le maestre.
La pedagogista risponde:
-servono a vendere i libri estivi (e invece potrebbero vendere libri da leggere)
-servono a farvi discutere per i compiti (invece che fare altre attività utili)
-servono ad alcuni docenti a mettersi l’animo in pace secondo il principio “più sono esigente più sembro professionale”
ai bambini vi assicuro, servono a poco.
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C’era una volta una signora che lavorava in un ufficio, responsabile di un piccolo team, infaticabilmente lavorava 7 ore al giorno 6 giorni la settimana, più i figli e il marito da avere cura, qualche ora con le amiche, i convegni di settore per tenersi aggiornata… finalmente arriva la vigilia delle ferie, tre settimane in montagna a fare escursioni, tre settimane per rilassarsi e divertirsi lontano dagli impegni e ricaricarsi di nuove energie.
-Driiin!!!!- Dall’ufficio la chiamano e le dicono che tutti i giorni dovrà mandare un report riepilogando il lavoro che ha fatto durante l’anno per mantenersi vicina e in allenamento con le sue mansioni professionali.
Secondo te che fa?
PRRRRRR!!!!!!! la senti???
è una sonora pernacchia!!
Gli adulti sanno che arrivate le ferie hanno bisogno di organizzarsi per staccare del tutto, svuotare la mente e così da ripartire freschi e riposati per il nuovo lungo e produttivo periodo lavorativo che le segue.
Toglimi questa curiosità: qual è il motivo per cui ai tuoi figli questo non spetta?
Non ti sei accorto che ti stai alleando con chi vuol privarli del loro spazio di crescita?
Ti ricordo, perché sono certa che già lo sai, obbligare a compilare i tuoi bambini paginate di libri estivi non è utile per chi è già competente, tanto meno lo è per chi ha difficoltà ed è un anno che fatica le 7 camicie…
Quello che è importante e FONDAMENTALE è che vostro figlio esperimenti (cioè metta in pratica) quello che ha studiato e il metodo che ha appreso (alcuni esempi):
– la logica matematica, aiutandovi con le piccole spese, le ricette in cucina, i giochi tipo tangram
– raccontarvi quello che ha fatto nella giornata senza perdere la bussola, essere in grado di andare avanti e indietro negli eventi,
– provare ogni tanto a vedere cosa si ricorda dei programmi di storia, geografia e scienze e cercare di interessarlo alle materie raccontandogli di voi e di quando eravate piccoli
– leggere storie insieme (tu e lui) e cercare di appassionarlo
– disegnare, inventare insieme (pianificazione mentale) finché non sia lui a chiedervi di costruire qualcosa di speciale
– inventare circuiti sul bagnasciuga da fare anche con altri amici (pianificazione e coordinazione motoria, relazione)
Nella tua mente si stanno affacciando due tipi di pensiero:
1) che tuo figlio è stato un “pò rapa” durante l’anno e ora si merita di passare l’estate a studiare,
2) che tuo figlio ha qualche accertata difficoltà negli apprendimenti e gli è importante che continui l’allenamento.
Non mi trovi tuttavia d’accordo (salvo rarissime eccezioni). Mi dispiace.
Se tuo figlio è stato rapa, va compreso il perché per non replicare all’infinito e l’estate è un buon momento per portarlo da me e capire scientificamente cosa gli sta accadendo sulla base del quale disegnare il piano strategico per settembre.
Se tuo figlio ha delle accertate difficoltà per le quali si è impegnato duramente tutto l’anno scolastico dovresti già essere seguita da un pedagogista (altrimenti chiamami!) che non può che dirti di lasciare lo studio in funzione di altre attività che sono complementari allo sviluppo cognitivo e agli apprendimenti (es. quelle che ti elencavo prima).
La STRATEGIA per farli senza STRESS è seguire queste 3 regole:
✔︎ aver ben chiaro che finire tutti i libri dei compiti non è indispensabile per raggiungere un apprendimento di qualità ;
✔︎ sapendo quali sono le materie che non ama, cercare di inventarti altri modi (diversissimi dallo studio scolastico) per incuriosirlo affinché a settembre riprenda con nuovo spirito;
✔︎ se sei di quelli che glieli fa fare tutti concentrati a inizio estate (così se li leva) o prima che inizi la scuola (per non far brutta figura) sappi che in entrambi i casi stai compiendo un’azione pericolosa di “dis-amoramento” verso la scuola e lo studio. Non glielo stai dicendo apertamente MA il messaggio arriva FORTE e chiaro: i compiti non servono a nulla se non a far contenta la maestra…
E allora dillo alla cara Maestra che tu quest’anno hai scelto di far fare le vacanze a tuo figlio, hai con lui scelto dei libri da leggere (che ha letto con gusto), avete fatto escursioni e giochi (scarabeo, puzzle, parole crociate) per esercitarvi in scienze, matematica e grammatica …
Insomma spiegagli BENE a Settembre che gli stai affidando uno studente felice, riposato e pronto ad apprendere!!
Se pensi invece di rimanere incastrata dalla tua ANSIA e da quella della Maestra, professoressa…chiamami, sono qua fino alla fine di Luglio ogni anno proprio per TE.
Ti aspetto!
Vania
Contattami allo 055 472846 (tutti i giorni dalle 15 alle 17 e il giovedì dalle 10 alle 12), oppure scrivimi vaniarigoni@vaniar.sg-host.com
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PS: Anno scorso ero stata più clemente verso questa pratica diseducativa di demotivare i ragazzi alla scuola (https://labottegadellapedagogista.com/2015/07/06/compitiestivi/) ma dopo varie riflessioni dettate anche dalle conversazioni nate durante le formazioni che ho condotto in alcune scuole, ho valutato di essere maggiormente rigida e severa contro questa azione folle (i compiti estivi).
RIFIUTO (e tu lo dovresti fare come me, cara mamma e caro babbo) il dictat di una richiesta scolastica solo orientata alla performance che ha perso di vista il suo motivo di esistere “crescere, educare, istruire cittadini del futuro” producendo una percentuale di dispersione scolastica con livelli più alti di tutta l’Europa…
>>una SCUOLA che però sta cambiando anche grazie a tante insegnanti che stanno “smarcandosi” da un modello errato e che sempre più apprezzo conoscendole sia nei colloqui per le famiglie che seguo sia nelle formazioni che conduco.