Le liti e i conflitti sono parte della CRESCITA armonica di una persona.
A partire dalle bizze e i pianti dei piccolissimi, per arrivare alle ribellioni degli adolescenti fino alle contrattazioni dell’adulto sia in ambito professionale che personale TUTTI questi MOMENTI dove si CONFLIGGE sono NORMALI.
Chi si occupa di persone e di formazione vede normalmente:
– liti per un giocattolo dell’amichetto e fratello/sorella,
– liti genitore/figlio tutte le volte che ti chiedono l’impossibile e/o deroghe improbabili alle regole ,
– liti fra genitori per l’educazione, le scelte estive, le spese per i figli…,
– liti fra coniugi di fronte a una relazione che ormai è solo una scatola vuota.
Ho chiamato questo pezzo con un titolo provocatorio volutamente. La nostra società spesso ci ha erroneamente imposto di NON litigare.
Per anni qualcuno si è inventato che litigare portava alla Guerra, anche in famiglia. Invece le scienze umane ci hanno ampiamente dimostrato che NON SAPER LITIGARE porta ai DISASTRI, anche economici.
Il post “LITIGARE rende poveri” ha preso ispirazione da un paio di storie che sono passate dal mio studio negli ultimi anni.
[storia1]
Vengo contattata da una mamma per la figlia 12enne.
Nella telefonata la motivazione è “problemi con la scuola”.
Concordiamo con i genitori di procedere con un’osservazione pedagogica*per la quale mi è necessario incontrare entrambi i genitori, che in quel caso sono separati da circa 10anni.
Procedendo nell’ascoltare e raccogliere dettagli per lavorare con la ragazza scopro che “la tanto decantata buona comunicazione tra i due” è in verità “un silenzioso accettare di una parte rispetto alla direttività dell’altra”.
Non solo non si parlano e quindi non sanno cosa accade alla figlia nelle rispettive case, ma uno in particolare dei due delega all’altro ogni decisione per paura di litigare.
Ovvero entrambi assecondano le richieste della ragazza senza rendersi conto (poiché non si parlano) che li sta manipolando (esempio chiede giochi al genitore fingendo che l’altro sia malvagio e non non gliene compri mai -con entrambi).
I genitori NON hanno mai fatto alcun tipo di percorso per organizzarsi nella separazione “perché non sposati”.
Ti racconto anche questa seconda storia:
[storia2]
Una coppia con una bimba di 3 anni, un momento complesso delle loro vite:
alto conflitto, liti verbali e piatti volanti
e reduci da una psicoterapia di più di un anno al termine della quale hanno diviso la loro abitazione.
Ma hanno diviso solo quella…
Il loro legame affettivo è solidamente ancorato alla figlia che hanno messo al centro dei loro bisogni personali.
La bimba, cui faccio un’osservazione, pur non mostrando evidenti difficoltà nello sviluppo risulta confusa sul tema “famiglia”, così invito la coppia genitoriale ad intraprendere un percorso almeno personale per capire quale direzione intraprendere.
Tornano dopo qualche tempo chiedendomi di aiutarli a organizzarsi.
Chiarisco che ciò consiste nel separarsi totalmente come ex-coppia, essendo io una Mediatrice Familiare e non una Terapeuta di coppia, cioè a pensare come distribuirsi nei turni di responsabilità (il tempo da passare con la figlia), a come gestire i compleanni e il Natale e le vacanze e i nuovi partner…
Mi rispondono che preferiscono NON procedere. Continuare così a discutere, ad alternare momenti di famiglia a momenti di singletudine senza tracciare la parola fine…..
Ora ti è chiaro perché ho chiamato questo post “LITIGARE rende poveri”?
Approcci come quelli descritti, confusi e disordinati, liti sommerse e evidenti generano solo un gran fatturato per i professionisti ma di soluzioni alle Persone coinvolte non ne portano alcuna, se non il prendersi tempo… e talvolta TROPPO (specialmente per i figli coinvolti).
Nella seconda parte ti spiego come muoverti per “risparmiare” energie, sofferenze e soldi.
CONTINUA…
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*La solita verifica delle PAD pedagogico cliniche® di cui ti scrivo spesso.