Talvolta ti senti stretto alla gola, la pedagogista cui ti sei rivolto ha risposto ad una tua domanda con un’altra domanda.
Lo so, in quegli istanti ti stai chiedendo in che razza di film ti hanno catapultato, ma è la semplice realtà:
SE una professionista a conclusione dei suoi incontri di osservazione di tua figlio/o ti dice che necessita di un’ulteriore approfondimento…sei su una strada buona, la pedagogista non vuol lasciare nulla al caso prima di lavorare col tuo bimbo.
Nel mio settore, quello educativo, talvolta a conclusione del percorso di osservazione iniziale mi trovo a inviare i genitori in approfondimento da un neuropsichiatria infantile (NPI), al C.R.O. (per le diagnosi di DSA), dall’optometria oppure dalla logopedista con un unico prezioso scopo: creare il progetto migliore possibile per te e il tuo bambino/a. Non per spaventarti o sballottarti a destra e sinistra.
Immagina con me.
Se il tuo bimbo o la tua bimba mentre lavoravano con me hanno mostrato certe particolari difficoltà che non sempre sono solo di natura educativa
TU VORRESTI che io le SOTTOVALUTASSI????
Che fingessi di non vederle e mi dedicassi solo agli aspetti che emergono in superficie???
Sono sicura di no.
Essere una laureata esperta in processi formativi e pedagogista clinico, esserlo in modo deontologicamente corretto* significa “conoscere le caratteristiche degli altri specialisti e non sottovalutare nessun indizio” prima di iniziare un percorso pedagogico.
Ti faccio un esempio:
-se mi accorgo che il tuo bimbo non ha acquisito in linea con la sua età una serie di capacità motorie evidenti, produce dei racconti sconnessi.. e tu mi hai detto che ha avuto più volte delle convulsioni senza che mai qualcuno abbia approfondito…come non chiederti di fargli fare una visita da un neuropsichiatria infantile?
-se tutte le volte che legge o disegna compie degli strani movimenti con la testa perché non riesce a mettere a fuoco, inverte le lettere e dalle prove pedagogiche sospetto una dislessia perché non dovrei chiederti di fare un’accertamento al CRO?
Il lavoro pedagogico è professionale SE è in grado di tenere conto di tutte quelle variabili che compongono il tuo bambino, cioè la sua famiglia ma anche aspetti più specificatamente di natura sanitaria e fisiologica.
Ecco perché ti devi fidare e non devi rimandare quando la tua pedagogista ti chiede di andare a fare dei controlli…è il tuo bimbo o bimba la questione più importante.
Per questo ho negli anni creato dei validi contatti con altri colleghi, per permetterti di arrivare velocemente a comprendere i bisogni di tuo figlio/a e avviare un percorso di intervento educativo mirato e personalizzato ed efficace.
A questo punto se ti sei rivisto in quanto ho scritto ti suggerisco di contattarmi anche per una prima consulenza educativa dr.vaniarigoni@gmail.com oppure al 055472846.
PS se il post ti è stato utile mi fai il favore di ricondividerlo con i tuoi amici per ripagarmi dell’impegno che ci metto nello scriverlo. Grazie!
*cioè abbiamo un gruppo di controllo e regole cui aderire