Si mangia le unghie, ipersensibilità o cosa? 2 step e 4 strade possibili

Ho dovuto sospendere per qualche giorno l’attività del blog perché sono rimasta incastrata in una brutta avventura con un dente. E così avuto tempo per pensare alla soglia del dolore e quanto tutti noi, compresi i nostri bambini siamo più o meno sensibili.

Ti faccio alcuni esempi: 

alcuni bimbi non si accorgono se un oggetto scotta oppure se si stanno sfregando contro una parete troppo ruvida fino a farsi male, come all’opposto altri sono infastiditi dal bellissimo vestitino di velluto che per te è soffice e per loro è irritante in un modo pazzesco al contatto. Altri cercano sensazioni pericolose come strapparsi le unghie. Schermata 2016-05-31 alle 09.30.20

Tenendo conto che abbiamo 5 sensi (tatto, udito, gusto, olfatto e vista) tutto quello che ti ho detto si può replicare per ognuno:

-si rosicchiano le unghie fino a farsi sangue
-non escono senza gli occhiali da sole ,
-rifiuto categorico di mangiare “gusti forti” oppure l’opposto, mangiano solo quelli,
– a qualsiasi rumore pur sgradevole non si girano benché non abbiano problemi uditivi,
– mangiano lapis interi a scuola…

Cosa puoi fare a casa per capirCI meglio? 

C’è da preoccuparsi oppure no?

Intanto caro Genitore impara a OSSERVARE, sei tu il primo sguardo importante, tu conosci tuo figlio da sempre.

  1. Osserva quando, dove e cosa fa?

Quando si rosicchia le unghie?

E’ un azione che avviene solo in certe situazioni o con particolari persone? è ripetitiva (più di qualche volta e più volte al giorno)?

Gli provoca un’innaturale modo di comportarsi (ad esempio mangia solo cose arancioni e avete smesso di andare in pizzeria perché non ce ne sono?)

Mangia chili di merendine, patatine e poi diventa irritabile e ribelle? Dove era e con chi?

Gli da noia la luce sempre o soltanto dopo che ha giocato al Tablet? Oppure indossa gli occhiali ma in quali casi?

  1. capire quale è il SENSO del suo gesto

Ciascuno di noi per essere soddisfatto deve dare senso a quello che fa, sopratutto un bambino.

Capire il senso della scelta di tuo figlio è il primo passo. Un ansia scolastica, un arrivo di un fratellino..

Noia, stress, ansia, imitazione, auto-rassicurazione…a volte invece certi gesti sono frutto di un una cattiva educazione alimentare che gli causa dolori fisici che loro, i piccolini, non riescono a descriverci chiaramente se non con un bel “momento di bizza feroce”.

In alcuni casi è più che sufficiente questo, capire e dare senso per attivare un cambiamento proponendogli strade alternative. 

E se non basta?

Cioè da piccole cose diventano situazioni ripetute.. che lo mettono anche in difficoltà nel gruppo degli amichetti o di classe…oppure si fa male…

E’ utile chiedere aiuto. 

Suggerisco sempre di passare PRIMA dal pediatra, perché vanno eliminate le patologie e poi lui conosce tuo figlio da tanti anni.

Non è mai necessario creare un ALLARMISMO e andare chissà a cercare cosa…

Se non c’è niente di preoccupante dal punto di vista medico, allora ti suggerirà di CAMBIARE STRATEGIE e lavorare sul CONTESTO EDUCATIVO.

E per questo ci sono io! La pedagogista serve proprio a questo.

Inizieremo con una osservazione pedagogico clinica® dove ti chiederò di raccontarmi e ripercorrere con calma la storia familiare di tuo figlio con eventuali malattie, gusti alimentari e attività preferite.
Lo conoscerò insieme a te prima e senza di te poi per alcuni incontri, per comprenderne le potenzialità e le risorse come le particolarità e anche quelle difficoltà che lo hanno portato al La Bottega della Pedagogista.

A questo punto ci sono alcune possibilità che si aprono:

  1. SERVE cambiare alcune abitudini famigliari, vi darò suggerimenti in consulenza pedagogica genitoriale,
  2. SERVE lavorare con tuo figlio e quindi progetterò un percorso educativo specifico che andrà ad abbassare o innalzare -equilibrare- la soglia della sensibilità attraverso esperienze di esplorazione dei 5 sensi, metodi di espressione corporea e dialogo tattile, e ti fornirò anche nuove modalità e attività da fare con tuo figlio a casa.
  3. SERVE un altro specialista perché quanto ho visto non può essere cambiato esclusivamente col mio aiuto. Vi invierò ai miei contatti, lasciandoti libero di sceglierne a tua discrezione anche altri.
  4. NON SERVE NULLA. E’ una fase temporanea.

Questo andare a CAPIRE e OSSERVARE e DARE senso avrà fatto crescere la vostra relazione e il momento ti sarà stato di allenamento a futuri momenti di crisi, che sono inevitabili nella storia di un figlio che cresce.

….

Se ti sei rivisto come genitore in questo articolo puoi contattarmi nel modo che preferisci

attraverso questo link. Contattami!
via mail dr.vaniarigoni@gmail.com
☎️ 3332351003

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