Prima era la dolcezza adesso è un cavallo imbizzarrito.
Uno dei motivi per cui le persone si rivolgono a me sia nella veste di esperta nei processi formativi che di mediatrice, è per risolvere alcune situazioni che loro non riescono più a gestire.
SI VA IN SCENA OGNI SERA. NON A TEATRO MA IN FAMIGLIA.
Qualche tempo fa, neanche troppo mi chiama una mamma:
-Mio figlio ha qualcosa che non va.
Non riesce proprio a fermarsi…mentre sua sorella è brava, appena la richiamiamo lei risponde. Lui invece ci fa proprio perdere la pazienza…siamo sfiniti.
Poi fa delle sceneggiate assurde rotolandosi per terra.-
e continuando – è un bambino…simpatico, allegro, sempre allegro, sempre sorridente.-
Il mio collega psicoterapeuta si focalizzerebbe su quel “comportamento situazionale” e con i genitori inizierebbe ad indagarlo e di conseguenza a comprendere le dinamiche che sono state intessute in quella famiglia.
A volte mi è proprio utile avere quel collega e con lui lavorare in team sulla famiglia (e vi racconterò di un paio di lavori che abbiamo fatto insieme che ci hanno dato grande soddisfazione), altre volte come in questa non è funzionale essere in troppi specialisti (si creerebbero sovrapposizioni) e, anche delle -etichette indelebili-. La consulenza pedagogica è più che sufficiente per riequilibrare il gruppo famiglia e sopratutto sostenere il bambino, salvo poi emerga qualcosa di particolare.
E’ NATA UNA SORELLA
L’attenzione di papà e mamma (dei nonni e di tutti!) è deviata, adesso c’è anche lei che è BELLA, è DIFFERENTE e sopratutto è NUOVA.
Sono un bambino sfortunato.
COSA FARE ???
La pedagogista inizia l’osservazione, incontra alcune volte il bambino e con lui fa esperienze per conoscerlo ed entrare in relazione (senza scambi di fiducia e affidamento non può avvenire alcun processo educativo).
Ascoltando tutte le persone della famiglia vengo a sapere che questa eterna “gara” con la sorella ha inizio alla sua nascita, con lui costantemente in PARAGONE a lei che è sempre stata tranquilla, buona, ubbidiente.
Lui INVECE che fa tutto costantemente di fretta, senza soffermarsi, senza approfondire… ogni attività diventa gli diventa una prestazione, una valutazione di sé rispetto qualcun altro.
Nei mesi è passato da “sono in gara in famiglia” a “in ogni ambiente che frequento devo eccellere”.
La VALUTAZIONE è diventata lo scopo di ogni azione.
Un bambino che vive in apnea.. facile capire che una bella corposa preoccupazione pervada quel bambino
E i GENITORI? vivono costantemente in allerta e vigili nel cogliere i suoi comportamenti, con un’enorme lente di ingrandimento lo osservano 24 ore al giorno e poi si confrontano con i genitori dei compagni di classe, gli amici e i social.
QUALI AZIONI METTERE IN CAMPO?
I primi educatori siete voi cari genitori.
1 – Amarlo, abbracciarlo e stare con lui. Creare degli spazi per lui con voi senza contaminarli con la presenza della sorellina.
2 – La gara estenuante per il vostro affetto con la sorella l’avete inventata voi adulti di riferimento, voi dovete cambiare la questione favorendo la nascita di una nuova significativa “relazione cooperativa”.
3 – La vita va assaporata, necessita di tempi lenti e precisi. Non si può spingere una lumaca, tantomeno frenare un aereo in volo senza creare problemi: così vostro figlio ha bisogno di intervallare momenti di quiete ad altri colmi di azioni.
Può essere che le 3 regole della Fiducia e Rispetto di cui vi ho scritto non producano gli effetti desiderati, occorre tempo e fai attenzione a non sprecarlo perché gli anni di sviluppo dei vostri bambini sono preziosi e non sono recuperabili.
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