Lasciate che i bambini si divertano!

Da qualche giorno nei social leggo tante riflessioni sul libro di Peter Gray “Lasciateli giocare”…

Quasi un anno fa fui intervistata dalla giornalista Barbara Gabbrielli, collaboratrice della rivista settimanale Starbene, per un articolo ispirato dal libro di Grey. Vedermi vicina a grandi nomi del settore educativo come Daniele Novara e leggere che tutti ci ritrovavamo unanimemente d’accordo nel suggerire di destinare più tempo affinché i bambini giocassero, ha significato che dopo tanti anni sta emergendo con forza un nuovo gruppo di specialisti della scienza pedagogica.

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Dottori in scienze educative che occupandosi di cambiamento e processi della persona non dimenticano quanto il divertimento, la motivazione e l’intenzione sono complici della qualità dei passaggi evolutivi di ciascuno di noi (in particolare del bambino).

Lasciali giocare.

Liberi e felici.

Senza correggerli continuamente.

Lascia che inventino qualsiasi cosa venga loro in mente. Il loro tempo libero è LORO.

Poi ci sarà il tempo della scuola, delle regole, sella calma, del contenersi e mantenere l’attenzione.
Ora NO.

Nell’approccio pedagogico de La Bottega della Pedagogista di Vania Rigoni regna come primo punto proprio l’attenzione a stimolare, facilitare e riattivare l’intenzionalità del soggetto che esso sia un singolo o una famiglia.

Secondo e non meno speciale è lo “stare con…”,
che è stato il focus della formazione universitaria, essere in grado di creare relazioni e attivare comunicazioni con le persone che si rivolgono a noi.

Ecco perché mi sento motivata a propormi come snodo di una rete di colleghi che come me hanno voglia di rendere alla pedagogia quel ruolo sociale che ha sempre avuto nei secoli passati, la disciplina che racchiude l’arte della trasformazione, della formazione e del cambiamento personale e gruppale.

Per questo venerdì’ 12 nel mio nuovo spazio educante-educato La bottega della pedagogista  in via Vitt. Emanuele 10 ospiterò il secondo Caffè Pedagogico organizzato a Firenze (il primo lo avevo attivato al Caffè delle Murate) originato dal gruppo fiorentino nato “dal basso” nel social Fb dalla tastiera del collega Fabio Olivieri.

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Ritornando al libro di Grey…

concordo con la parte del suo ragionamento che invita i genitori a guidare i figli nel divertimento e gioco in ambienti destrutturati per attivare il pensiero creativo passaggio indispensabile per la nascita di una comunicazione solida, di un’autoregolazione duratura e di apprendimenti significativi…

per questo SE non lo avete letto cari genitori potrebbe essere un interessante lettura su cui poi potremmo dialogare in consulenza educativa.

Che ne pensi? …spaventato da lasciare tutta questa libertà? più paura tua o paura per tuo figlio?  Le note, i richiami, le cadute, le follie le senti tutte sulle tue spalle più che sulle sue… Ci sta, sei genitore. Sei naturalmente il suo protettore.

La scuola ha delle regole, forse troppe, forse noiose, forse eccessive..ma le ha come le ha lo Stato civile.
E lì lo devi aiutare a stare…per tutto il resto LASCIALO GIOCARE…

Se hai bisogno di fare due parole con una pedagogista, chiamami!

A presto,

Vania Rigoni

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