La pedagogista in studio (p.2)

Mi sono trovata in diversi gruppi nel social Fb a leggere di autismo e adhd. Qualche volta genitori preoccupati, altre volte confusi dal sistema socio-sanitario ancora più confuso di loro stessi, altre volte (spesso) preparatissimi.
I colleghi spesso intervengono con suggerimenti e consigli, personalmente cerco di rispondere solo quando avverto un disorientamento o un totale travisare (involontario) di alcune procedure, i social non sono lo strumento qualitativamente migliore per alcuni affondi e approfondimenti (preferisco BOTTEGAskype). Però fare chiarezza è doveroso.

Alla domanda frequente:  Scusi dottoressa ma lei cosa fa con “tali” bambini?
provo a rispondere così attraverso il blog (ma so già che non sarò esaustiva)…

PRIMO La pedagogista non fa diagnosi nè di autismo, nè di ADHD… tantomeno (ribadiamolo ancora una volta di DSA). Certo con l’esperienza intuiamo che ci sono dei comportamenti, reazioni e azioni che potrebbero indirizzarci verso tali particolari condizioni…ma chi lo accerta ufficialmente è il NPI (neuropsichiatra infantile) e il suo Team.

SECONDO Per la pedagogista, cioè me, è  TANTO prezioso conoscere la storia di vita di quel bambino (fattore personale secondo l’ICF) dall’uterogestazione (ma anche il prima di lui) ad oggi, le malattie ed eventuali piccoli/grandi incidenti ed eventi, ed è anche utile avere il riferimento del NPI ma devo avere anche la possibilità di trascorrere qualche incontro per entrare in relazione con quel bambino, conoscerlo e osservarlo pedagogicamente (aspetto su cui sto costruendo una formazione ad hoc per alcune docenti di un Ist. comprensivo fiorentino).
Negli anni mi sono preparata un “protocollo” da seguire -mentalmente- che ogni volta si arricchisce di nuove meta-riflessioni e intuizioni (grazie ai libri/riviste che continuamente leggo come Pedagogia clinica, Animazione sociale, DdA, La vita scolastica e infinite letture di colleghi) che mi aiuta nella stesura della relazione base operativa per la costruzione del progetto educativo intorno al bambino stesso.

La scienza pedagogica fa continue ricerche e anche io.

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TERZO Per quanto riguarda i bambini con Adhd e quelli con ASD ho da qualche tempo integrato la mia formazione col Metodo DIR-Floortime che trovo utile ed efficace. Esso richiede il coinvolgimento di tutta la famiglia e l’obbiettivo è far uscire il bambino dall’isolamento aiutandolo nel recuperare la capacità di intenzionalità e di interazione attraverso lo sviluppo di abilità cognitive, linguistiche e sociali. Il motivo per cui l’ho scelto è la personalizzazione dell’intervento (molto diverso da altri metodi), la sua globalità (non si occupa solo del sintomo più evidente) e la presenza della famiglia come caregiver principale.

Spero di essere stata chiara e semplice.

Lo sapete che mi potete scrivere e contattare
dr.vaniarigoni@gmail.com  oppure fissare un appuntamento su @bottegaskype.

Qui trovate il primo articolo di questa serie   La Pedagogista in Studio (p.1)

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Per i colleghi (medici, psicologi, fisio, logo…) che sono interessati a fine febbraio (forse slitterà a Marzo..) ho deciso di organizzare con la collega psicologa Maria Grazia De Lucia il primo livello di Dir-Floortime in via Vittorio Emanuele II, 10/r a Firenze con l’esclusiva conduzione della dott. Maria Teresa Sidelar (che rilascerà anche attestato ICDL), formatrice di una generosità unica, nonchè vera ricercatrice in materia. se v
olete saperne di più scrivetemi dr.vaniarigoni@gmail.com le iscrizioni chiudono il 2 febbraio, e i posti non sono tantissimi…

DIR in bottega (LOCANDINA DELL’EVENTO)

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