Una nuova avventura, la collaborazione con Silvia Toscan. Ha iniziato un racconto autobiografico nel 2015 e oggi ci svela dove quella grande amicizia le ha condotte…
Per chi avesse perso la prima parte : La scuola dell’infanzia… di Silvia Toscan*
Buona lettura!!!!
…Ultimi giorni dell’anno 2010….
Stavo controllando le ultime pagine della mia tesi a conclusione dei miei studi triennali quando un avviso sul cellulare mi segnalò la presenza di un messaggio da parte della mia amica Gloria. Chiedeva di incontrare Jessica, Mery e me, così ci accordammo per vederci la sera successiva in un bar della zona. In quel periodo avevamo un pò perso i contatti con Gloria, così questa chiamata rappresentava davvero una splendida occasione per riunirci tutte quante.
Dopo i convenevoli di rito, Gloria arrivò dritta al punto: un editore della provincia di Treviso le aveva proposto di scrivere una guida didattica per insegnanti di scuola dell’infanzia insieme a Marco suo marito, illustratore e autore di libri per bambini che ne avrebbe curato i disegni. Gloria chiedeva la nostra collaborazione perchè da sola avrebbe avuto difficoltà organizzative e temporali a fare tutto.
Naturalmente, senza pensarci troppo, aderimmo entusiaste, iniziando a parlare di alcuni aspetti tecnici come il numero delle pagine e dei progetti da scegliere, le date indicative di inizio e di consegna. Dopo qualche settimana passata a riflettere cercando spunti e fissando alcuni punti di partenza, ci trovammo tutte insieme cariche e motivate per iniziare la nostra avventura. Fin dall’inizio desideravamo dare un taglio pratico al volume, facendo tesoro delle nostre esperienze alla scuola dell’infanzia paritaria. Eravamo consapevoli dei limiti delle tante guide sfogliate fino ad allora: idee stimolanti, a volte elaborate e impraticabili per tempistica e difficile reperibilità dei materiali a disposizione.
Decidemmo quindi di proporre attività semplici ma d’effetto, in cui il bambino potesse essere sempre protagonista attivo del processo educativo, aiutandolo come ribadito più volta dal pedagogista Paul Freire a “costruire e produrre la propria conoscenza e non a subirla come se fosse un semplice contenitore su cui trasferire i contenuti”. Le attività sarebbero state spiegate nei minimi dettagli allegando tutti i materiali fotocopiabili già pronti, per evitare inutili perdite di tempo.
Ragionando sul target delle attività nacque un dubbio:
solo bambini grandi, medi o piccoli?…
Ecco che la nostra esperienza ci venne in aiuto ancora una volta: lavorando con classi molto numerose (fino a 29 bambini) senza compresenze, non sempre era (ed è) possibile proporre attività per gruppi omogenei e così optammo per attività sia a gruppo misto che divise per età. Per motivi pratici decidemmo di dividerci il lavoro dei due progetti più corposi: Gloria e Jessica avrebbero sviluppato il percorso logico- matematico, Mary ed io quello linguistico. Per quanto riguarda gli altri progetti (biblioteca e scientifico), avremmo lavorato in un secondo momento insieme.
Strutturammo tutto il percorso linguistico abbracciando il pensiero delle studiose Ferreiro e Teberosky: l’alfabetizzazione vista da una nuova prospettiva in cui il bambino scopre la lingua scritta attraverso diverse fasi, in maniera più naturale possibile rispettando i diversi tempi di maturazione. Partendo dallo scarabocchio e arrivando all’associazione tra grafema e fonema, i bambini diventano pienamente consapevoli della corrispondenza tra quello che si scrive e quello che si legge. Il progetto quindi proponeva attività utili a sviluppare competenze di letto scrittura importanti per l’ingresso della scuola primaria in maniera divertente, incoraggiando le scritture spontanee di ognuno. Come contesto scegliemmo l’ambiente fattoria, visto l’interesse che i bambini nutrono verso il mondo animale. Le attività proposte stimolano: la competenza semantico- lessicale riflettendo e acquisendo nuovi vocaboli, morfo-sintattica utile a strutturare frasi corrette, fonologica attraverso la sperimentazione corporea dei suoni delle parole, arrivando infine a quella pragmatica in cui il bambino conosce e sperimenta la fase annotativa, comunicativa e informativa della lingua scritta.
ll percorso matematico chiamato “Giocando con la matematica” trovò invece la sua ispirazione negli studi sull’intelligenza numerica, che vedono nel bambino la capacità innata di azione sul numero, capacità che il progetto volle ampliare attraverso giochi e attività specifiche. Grazie ad uno sfondo integratore che accompagna i bambini a orientarsi nello spazio, Jessica e Gloria decisero di proporre delle attività che rinforzassero alcuni concetti topologici come: destra/sinistra, davanti/dietro, sopra/sotto, dentro/fuori, vicino/lontano, tra, in mezzo, in basso/in alto, primo/ultimo,intorno. In seguito largo spazio venne dato all’esplorazione di forme e grandezze, alla classificazione e seriazione secondo criteri specifici terminando con la possibilità per il bambino di scoprire e conquistare il numero e la sua quantità.
Le attività di questa guida sono tutte di carattere ludico e implicano esperienze dirette da parte dei bambini. La maggior parte delle storie e delle filastrocche sono state inventate e tra i materiali viene dato largo spazio alle immagini, per mettere i bambini nella condizione di saper leggere autonomamente. Tra le proposte, si trovano diverse attività che prevedono la costruzione di prodotti finali come il domino, la tombola, libretti, maschere da regalare, consentendo ai destinatari di ripercorrere le attività vissute.
Al momento della stesura, ci siamo trovate tutte d’accordo su quelli che sarebbero stati i punti focali del progetto biblioteca: proporre attività che rinforzassero il concetto di corretto utilizzo dei libri, delle norme e dei rituali di questo luogo pubblico, passando per la scoperta della simbologia che accompagna la ricerca senza tralasciare lo scambio e la disponibilità a condividere i libri.
L’ultimo ma non meno importante progetto intitolato “terra, acqua, aria, luce, suono”, è stato pensato considerando l’atteggiamento” scientifico” che i bambini manifestano verso il mondo circostante. Il loro bisogno costante di osservare, toccare, chiedere spiegazioni, porta le insegnanti ad accompagnarli nelle loro esplorazioni aiutandoli a condividere, discutere ed elaborare ipotesi assieme ai compagni, allargando il proprio pensiero. Soprattutto in questo progetto, via libera alle attività manipolative.
Terminata la stesura dei progetti, decidemmo di dare alla guida didattica il titolo”Dire, Fare, Creare”, a cui affiancammo un libretto operativo intitolato “Magiche Scoperte”, da utilizzare a conclusione delle attività proposte nella guida, destinato ai bambini grandi prossimi alla scuola primaria. I due testi possono essere acquistati singolarmente.
Il lavoro di stesura durato più del tempo previsto, è stato molto stimolante, all’insegna del confronto e dell’arricchimento costante. Alla fine di questo progetto, oltre alla soddisfazione provata per aver messo nero su bianco tante idee che speriamo possano tornare utili alle insegnanti e piacevoli ai bambini, è stato posato un altro tassello per la nostra amicizia e una grande consapevolezza: ognuno di noi possiede dei doni, delle naturali inclinazioni e altrettante mancanze che vengono colmate dalle qualità degli altri.
Fine Dicembre 2015… ricevo un messaggio da Marco che mi invita a visitare un sito…digito subito l’indirizzo e mi compaiono alcune facce note…. altre stesure che questa volta riguardano solo i miei grandi amici…ma di questo ne parleremo in un altro articolo…quando avrò visionato i libri e avrò intervistato gli autori….sarà molto interessante scrivere da un’altro punto di vista.
Un’aspetto apprezzo di questo racconto di Silvia, collega e autrice,
il sottolineare alcuni aspetti che anche io trovo essenziali:
l’impegno,
l’organizzazione
la capacità di riconoscere le qualità dell’altro.