-15 dicono i miei ragazzini ..le vacanze scolastiche sono alla porta anche se il “pianeta scuola” è tutt’altro che pronto alle ferie..
Giusto ieri mi è arrivata una newsletter su La Buona Scuola del Governo, che tratta del tanto dibattuto DDL e della proposta presentata:
http://www.camera.it/_dati/leg17/lavori/stampati/pdf/17PDL0030810.pdf
“Il bambino deve essere aiutato ad agire e ad esprimersi,
ma non deve mai l’adulto agire in vece sua, senza assoluta necessità.
Ogni volta che l’adulto da al bambino un aiuto non necessario,
ostacola la sua espansione… Noi crediamo di dover far tutto per i bambini…
Vogliamo creare la sua intelligenza, i suoi sentimenti, il suo carattere.
Vana illusione…Aiutare la vita non è mai reprimerla,
ma è sempre facilitarne l’espansione o difendere dai pericoli che possono impoverirla…”
Montessori, Manuale di Pedagogia scientifica, ed.Morano, 1945
Di soli 15 giorni fa era il dibattito sulle prove Invalsi: giuste o sbagliate? inutili o preziose? Nella mia riflessione mi è stato utile leggere un articolo di Alessandro D’Avena su La Stampa e quello di Giorgio Israel che provano a guardare l’argomento da altri punti di vista.
Anche io mi sono convinta a partecipare ad una prova Invalsi per pedagogisti, pur sapendo che per superarla avrei dovuto prepararmi per mesi (visto il mio grave problema alla visione che mi crea non poche lentezze nello studio…) ed invece il tempo fra una cosa e un’altra è stato una settimana. Come mi ero aspettata, non si è conclusa positivamente, è vero che mancavano a parer mio anche alcuni presupposti (che non sono interessanti da spiegare) ma sta di fatto che mi sono sentita come uno dei bambini che seguo il giorno delle Invalsi: agitata perché sapevo che le domande a trabocchetto non le avrei capite, che quelle al contrario se non le avessi lette forte ad alta voce le avrei interpretate nel modo sbagliato, tanto che volevo quasi chiedere di darmi un banchino lontano per poter chiacchierare fra me e me.. e poi ho lasciato che fosse…
A casa ho portato in ogni caso un enorme prezioso tesoro:
a. le associazioni e i governi creano dei meccanismi e protocolli a volte corretti fin dal primo tentativo ed altre volte sono procedure da aggiustare, adattare e migliorare per il futuro, a noi il dovere e diritto di farlo presente in modo civile e costruttivo;
b. il senso dell’Educazione è senza dubbio altro dai test valutativi standardizzati.
Nell’articolo citato di Roars si racconta un episodio di dibattito fra G. Israel e il prof. IChino che sosteneva il le metodologie di tipo Invalsi:
«Se ci mettiamo a misurare il perimetro di questo tavolo ciascuno con un metro non truccato e garantito conforme allo standard, a parte piccoli scarti previsti dalla teoria della misura otterremo lo stesso risultato» disse Israel
E poi chiese: «Nel campo della valutazione delle qualità immateriali quali sono le unità di misura? In particolare, quale sarebbe l’unità di misura delle competenze?»
Il collega ci pensò su un poco e poi sentenziò in modo netto:
«L’unità di misura delle competenze è il test» rispose Ichino.
Vorrei concludere con il punto che reputo da valorizzare con più forza sia come Pedagogista, che osservatrice sociale e mediatrice familiare: costringere la società, le famiglie, la scuola e la politica ad attraversare il ponte lasciando sulla vecchia sponda il concetto dell’istruire (che è a volte un ammaestrare) per adottare unicamente quello di educare, promuovendo gli individui e la loro formazione umana e professionale, cresce individui liberi, critici, pensanti e anche singolari.
Resta il fatto che oltre la grande importanza dell’Educazione ci sia il bisogno di una cura (nel senso di alimentare, proteggere e sostenere) verso la motivazione ad apprendere ed istruirsi, il ricercare con precisione, pazienza e calma le strategie migliori per ciascuno e sopratutto per i Bambini/Ragazzi. Questo può avvenire solo quando la comunicazione e la relazione fra tutte le componenti di una società (anche nella scuola) sono positive, equilibrate e proiettate al favorire il piacere della conoscenza, la volontà e la disponibilità ad imparare anche dall’alter.
Buon lavoro a tutti noi impegnati nel settore educativo,
abbiamo un Santo Graal da difendere (la Persona)!!