
Dopo un week-end da zia orgogliosa di due splendide bambine (6 e 10 anni) riprende la settimana con entusiasmo e responsabilità.
Lavorare con le Persone richiede uno sguardo attento, meticoloso senza essere ossessivo, prudente e coraggioso, bisogna essere veloci nelle intuizioni e pazienti nell’accompagnar l’altro nel raggiungimento dei propri (non nostri) obiettivi.
E poi ricordiamoci del Rispetto.
Vi capita mai di comunicare un pensiero a qualcuno e sentirvi ribattere che è un idea insensata e poi scoprire qualche settimana dopo che con altro nome e altri abiti quella persona lo ha realizzato?
Da quando frequento il web, dal lontanissimo secolo scorso…avendo iniziato con il Vic 20 la mia relazione con la tecnologia…ho imparato che le migliori idee e quelle più solide vengono copiate e accresciute dall’open source (pensate al progetto Arduino…) e dalle interconnessioni quotidiane.
Ho imparato che sul web c’è anche l’open source pedagogico: un collega narra di un progetto che ha realizzato, un altro lo ri-adatta al suo territorio ed una specie di cooperazione a distanza che porta progressi, verifiche e approfondimenti a tutto il settore della scienza pedagogica, come se si realizzasse un laboratorio di ricerca internazionale.
Qual è però la caratteristica che distingue questa modalità di accrescimento in rete dal plagio?
Il Rispetto di chi ha avuto l’intuizione prima di noi, affermandolo e riconoscendola senza paura. E non come fanno troppi (anche fra colleghi dell’educativo…che poi tanto educativi non sono facendo così…) che copiano cambiando il nome e poi si vantano ne loro canali..
Se vuoi essere rispettato dagli altri,
la cosa più grande è rispettare te stesso.
Solo in quel modo,
solo con il rispetto di te stesso
tu obblighi gli altri a rispettarti.
(Fëdor Dostoevskij)
… l’insicurezza oggi crea “plagiatori folli” anche in educativo, sui contenuti poi però lascio al futuro valutare..
E’ invece un aspetto importante da sostenere e valorizzare: il rispetto reciproco e verso noi stessi. Quella capacità che ci permette di riconoscere che una persona è speciale, che da essa possiamo apprendere come anche che noi valiamo e che gli altri ci devono guardare con stima (dagli zero agli -anta anni!!).
Questo applicandolo alla Famiglia (e anche alla classe) cosa significa?
1. accogliere le particolarità come tali, ciascuno ne ha di sicuro.
2. non cercare di appiattire un componente al gruppo, ma neanche il viceversa, piuttosto cercate di ampliare le vedute di tutti.
3. evitare i paragoni, vi stupirete di come a turno in tempi e modi differenti, ciascuno di voi vestirà i panni della black sheet
Ecco perché sono lieta delle mie due nipotine, splendidamente differenti e birbanti e simpatiche!
Se ti stai trovando in una situazione come questa, senti che non riesci a essere equa e hai bisogno di un aiuto personalizzato: come sempre devi solo scrivere o prendere un appuntamento con la dott.ssa Vania Rigoni de La Bottega della Pedagogista: dr.vaniarigoni@gmail.com – 055 472846
e se ti è piaciuto il post, prima di lasciare il blog ripagami lo sforzo che impiego nella stesura ricondividendolo con i tuoi amici, grazie.