“Cibo in scatola”
percorsi di cinema
© dott.ssa Vania Rigoni
Destinatario del progetto:
ISTITUTI PROFESSIONALI ALBERGHIERI*
Sunto del progetto:
Obiettivo di questo progetto è fornire un ausilio ai docenti nel loro percorso didattico utilizzando il Cinema.
Cibo in scatola, nasce come un mini cineforum, per le classi superiori degli Istituiti Alberghieri, comprensive dei loro alunni disabili.
Ho selezionato i 5 film, secondo dei parametri specifici, grazie ai quali si potranno affrontare e approfondire con l’analisi mediata, più aspetti nel rispetto dei livelli cognitivi diversi :
l’analisi del film (come ausilio alla letteratura)
l’analisi del ruolo professionale (come ausilio alle aree tecnico-pratiche)
l’analisi delle relazioni con l’altro
l’analisi della società (altre culture).
Il risultato sarà un incontro di riflessione che stimolerà il dibattito e su cui i docenti potranno inserire dei percorsi di approfondimento delineati per ciascun alunno.
Gli alunni disabili potranno parteciparvi con totale inclusione.
Il progetto risponde alla necessità di incrementare l’analisi critica degli studenti, la comunicazione e il dibattito su temi trasversali, rispondendo a certi vuoti pedagogico-didattici nella Scuola, dove il Cinema è usato spesso come “tappa buchi” e il pensiero critico non è sufficientemente alimentato.
Un esempio di scelta dei film:
Per l’apertura ho individuato un corto di Charlot, muto, dell’inizio del XX sec., in bianco e nero, così da catturare l’attenzione senza appesantire i ragazzi con una visione lunga, poiché il primo incontro prevede un discorso introduttivo al progetto.
Con Pranzo di Ferragosto di Di Gregorio, ho tracciato un itinerario verso il mondo degli anziani con ironia, dove il cibo è tanto convivium, quanto regole. Dove il protagonista, nell’improvvisarsi chef e ristoratore, trova un senso alla sua vita e una soluzione alla sua disoccupazione. Dove anziano, non è un mondo solo vecchio e desueto, bensì una insolita fonte di risorse, date dall’esperienza. E’ un film che scorre divertente, che apre la strada al successivo.
Come nel precedente, c’è uno sfondo di guerra, di persone costrette a emigrare, altre a lottare per conservare la propria identità culturale, così Un tocco di zenzero di Boulmetis, è perfetto per entrare nello spazio della multicultura e delle sue difficoltà. Inoltre non parlando né di fatti Italiani, né del più volte proposto conflitto fra ebrei e nazisti, ci permette un insolito modo di analizzare l’integrazione e il sentimento del diverso. Il cibo qui è il legame con la natia patria, che viene trasmesso come le leggende della tradizione orale.
Vatel di Joffè, è un film che cattura, per le scenografie e i costumi, la cura dei dettagli; è la biografia storica di un personaggio così umano, che pur trascinandoci nella Francia del re Sole, ci svela in realtà una serie di situazioni sociali decisamente attuali: la pedofilia, gli incidenti sul lavoro, il senso del dovere e la responsabilità, l’ambizione del potere. Vatel è un gran maestro di cerimonia, uno chef e un matre da cui trarre ispirazione.
Pranzo di Babette di Axel, è un cult movie, e Babette è la trasposizione filmica di un grande chef. La preparazione degli acquisti e del pranzo, trasmettono tutta la ritualità e spiritualità, che le altre due protagoniste raccontano invece con il rigore delle riunioni religiose che organizzano. E’ un film che impegna e cattura, e per le sue immagini particolari può essere comunque compreso anche a livelli più semplici.
Modalità e timing:
1. incontro di introduzione al cineforum, presentato da me, dove fornirò ai ragazzi gli strumenti base per iniziare il progetto e vedremo il corto Charlot cameriere del 1914, bianco e nero, muto.
2. incontro Pranzo di Ferragosto, 2008 (gli anziani)
3. incontro Un tocco di zenzero, 2003 (integrazione)
4. incontro Vatel, 2000, (la responsabilità)
5. incontro Pranzo di Babette, 1987, (la religione)
6. un brain storming sul Cibo in scatola
All’inizio di ciascun film, mi occuperò di fornire quelle informazioni necessarie alla visione.
Al termine raccoglierò le opinioni, guiderò le riflessioni, pronta e disponibile ad eventuali dubbi e domande.
Luogo:
all’interno del plesso scolastico
Strumenti:
un lettore dvd e vhs
i film suddetti da chiedere in prestito alla Mediateca Regionale Toscana
un proiettore o monitor
Punti di forza:
Un intervento progettato da un pedagogista clinico (laureato con un progetto sperimentale in cinema-pedagogico) che sarà a disposizione dei docenti interessati, per valorizzare e supportare con la scelta accurata e consapevole dei film ma anche per offrire un ascolto pedagogico specializzato.
Costi da valutare in base ai tempi.
* A richiesta il progetto è modificabile in base alle finalità degli Istituti scolastici interessati.
Mi puoi telefonare allo 055 472846 ( se non sono in studio risponde la segreteria che ascolto poi io appena arrivo) dal lunedì al venerdì .
Mi puoi scrivere vaniarigoni@vaniar.sg-host.com lasciandomi i tuoi riferimenti e poi ti richiamo io!
..e se non sei di Firenze??? non esiste il problema perché per alcune cose esiste skype ( e la tecnologia) e per altre esiste la mia rete di eccezionali colleghi sparsi per tutta Italia.
Se la pedagogia ha come sua finalità lo sviluppo della persona come un insieme equilibrato e armonico, con un’azione di “dare” al prossimo quello che gli occorre per raggiungere la consapevolezza e l’uso delle proprie potenzialità; i pedago…gisti, oggi, devono imporla all’opinione pubblica come cuore fondamentale dell’evoluzione della società, devono per primi restituirle il valore di scienza svincolandola dalle altre discipline e dalla servitù della politica. In questa prospettiva, l’educazione è la strategia vincente contro l’oscurantismo e l’imbestiamento di cui la nostra comunità è permeata.
Di qui la MIA proposta: una nuova sfida, l’istituzione scolastica non può più semplicemente trasmettere saperi, perché non ce la farebbe a contenerli, a causa della loro velocità di obsolescenza.
La sua funzione nuova e fondativa è aprirsi al patrimonio mondiale delle conoscenze e insegnare a saperle ricercare, riconoscere e spendere, seguendo un approccio pedagogico e didattico che seleziona quantità e struttura dei saperi in base alla qualità degli apprendimenti. Ci deve essere un recupero dei domini del sentire e del pensare, come potenziale conoscitivo umano, che generino una criticità del sapere in difesa della soggettività come irripetibile esperienza personale.