Il corsivo è un corsaro

L’obiettivo principale della scuola è quello di creare uomini che sono capaci di fare cose nuove, e non semplicemente ripetere quello che altre generazioni hanno fatto.
(Jean Piaget)

Schermata 2015-01-27 alle 20.05.44Qualche settimana fa su FB è nato un simpatico “tira e molla” o “lancia e prendi” fra me e l’amica Monica Cristina Massola*.

Monica continuava a postare articoli sulla scrittura, grafia ed io le continuavo a ribattere che erano visioni incomplete ma non avevo il tempo di risponderle.

In giro si trova un eccesso di attenzione verso la capacità e l’abilità di scrittura nei bambini: la Disgrafia è una delle “etichette” che va per la maggiore nelle scuole e nei doposcuola. In realtà tutti i DSA vanno molto di moda oggi.

Sarà che da Pedagogista Old School io vedo Persone con abilità da potenziare e capacità da scoprire.
Sarà che da Pedagogista Clinico® ANPEC io vedo solo Persone che cercano un modo di raccontarsi, di chiedere di essere sostenute mentre imparano a camminare da sole.

Ecco perché mi arrabbio se leggo certe cose.

Cos è la Scrittura?
La rappresentazione ordinata in una serie di modelli grafici e segni visibili corrispondenti ad un suono della lingua parlata. E’ anche un movimento del nostro corpo, parte dei gesti fini della mano, del polso, delle dita e del braccio coordinati con gli occhi e la loro capacità di visione.

Cos è la Lingua Scritta?
E’ ogni trascrizione in lettere che contengono i suoni dell’alfabeto, la riproduzione di simboli audio-visivi, la codifica di fonemi in grafemi per effetto di una conseguita abilità di sintesi audio-visuo-cinestetica e spazio-temporale nel rispetto della forma grammaticale. (cit.Dizionario di Pedagogia Clinica®)

Quindi siete sicuri che i bambini siano veramente tutti Disgrafici?
Non sanno lasciare alcun tipo di traccia?????? sicuri????
è …impossibile.
In qualche modo , magari a voi incomprensibile, loro stanno cercando di narrarsi, di fare una rappresentazione di quello che sentono e vedono e che hanno voglia di comunicare. Lasciano una traccia cristallizzata del loro movimento e passaggio in uno spazio definito.

Mi chiedo inoltre se non conoscono le regole ortografiche o le regole grammaticali (quindi non dis-grafici ma dis-ortografici o dis-grammaticali) oppure hanno un sistema di lasciare traccia segnica inficiato da uno sviluppo audio-visuo-cinestetica non completato e non consolidato?

Ecco perché sono così preziose le attività psico-motorie e simboliche, grafiche (tutte forme di espressione di sé) nel Nido e nella Scuola dell’Infanzia per contribuire a creare i pre-requisiti alla scrittura.
Queste attenzioni e cura non vanno poi perse nella Scuola Primaria, fino agli 8 anni un qualsiasi bambino potrebbe ancora non essere pronto e gli insegnanti lo dovrebbero tener presente (ma anche i genitori!).  

Personalmente mi oppongo quando si sceglie di far abbandonare il corsivo, perché è un po’ come decidere di omologare i bambini, facendoli scrivere in script o stampato maiuscolo si perdono l’opportunità di personalizzarsi. La Scienza Grafologica** ci insegna quanto si narri di noi in una frase trascritta in un momento emotivo piuttosto che in un altro..

E allora per quei ragazzini con quei segni così incastrati l’uno sull’altro?
Lavorare sull’emotività e sull’espressività, sulla coordinazione oculo-manuale, sul tono, sulla topografia corporea e le abilità spazio-temporali facendoli divertire e pian piano prendere coraggio e sicurezza dal segno in campo vuoto al segno su la parete attrezzata (anche col supporto della musica) per poi giungere al foglio che via via diventa sempre più piccolo.

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Se avete domande specifiche mi potete contattare via mail dr.vaniarigoni@gmail.com

 

Monica Cristina Massola*, blogger di Ponti e Derive, socia di Ass.Metas, amica de La Bottega della Pedagogista. Coordinatrice di vari servizi per disabili in Lombardia ma anche mamma di due future piccole donne, è formatrice, consulente pedagogica e psicomotricista.

Scienza Grafologica** per approfondire vi suggerisco un libro semplice e completo della dott.ssa Claudia Pomoni, docente di Grafologia, “Sono come scrivo” Ed. Urra, Milano, 2011

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