L’obiettivo principale della scuola è quello di creare uomini che sono capaci di fare cose nuove, e non semplicemente ripetere quello che altre generazioni hanno fatto.
(Jean Piaget)
Qualche settimana fa su FB è nato un simpatico “tira e molla” o “lancia e prendi” fra me e l’amica Monica Cristina Massola*.
Monica continuava a postare articoli sulla scrittura, grafia ed io le continuavo a ribattere che erano visioni incomplete ma non avevo il tempo di risponderle.
In giro si trova un eccesso di attenzione verso la capacità e l’abilità di scrittura nei bambini: la Disgrafia è una delle “etichette” che va per la maggiore nelle scuole e nei doposcuola. In realtà tutti i DSA vanno molto di moda oggi.
Sarà che da Pedagogista Old School io vedo Persone con abilità da potenziare e capacità da scoprire.
Sarà che da Pedagogista Clinico® ANPEC io vedo solo Persone che cercano un modo di raccontarsi, di chiedere di essere sostenute mentre imparano a camminare da sole.
Ecco perché mi arrabbio se leggo certe cose.
Cos è la Scrittura?
La rappresentazione ordinata in una serie di modelli grafici e segni visibili corrispondenti ad un suono della lingua parlata. E’ anche un movimento del nostro corpo, parte dei gesti fini della mano, del polso, delle dita e del braccio coordinati con gli occhi e la loro capacità di visione.
Cos è la Lingua Scritta?
E’ ogni trascrizione in lettere che contengono i suoni dell’alfabeto, la riproduzione di simboli audio-visivi, la codifica di fonemi in grafemi per effetto di una conseguita abilità di sintesi audio-visuo-cinestetica e spazio-temporale nel rispetto della forma grammaticale. (cit.Dizionario di Pedagogia Clinica®)
Quindi siete sicuri che i bambini siano veramente tutti Disgrafici?
Non sanno lasciare alcun tipo di traccia?????? sicuri????
è …impossibile.
In qualche modo , magari a voi incomprensibile, loro stanno cercando di narrarsi, di fare una rappresentazione di quello che sentono e vedono e che hanno voglia di comunicare. Lasciano una traccia cristallizzata del loro movimento e passaggio in uno spazio definito.
Mi chiedo inoltre se non conoscono le regole ortografiche o le regole grammaticali (quindi non dis-grafici ma dis-ortografici o dis-grammaticali) oppure hanno un sistema di lasciare traccia segnica inficiato da uno sviluppo audio-visuo-cinestetica non completato e non consolidato?
Ecco perché sono così preziose le attività psico-motorie e simboliche, grafiche (tutte forme di espressione di sé) nel Nido e nella Scuola dell’Infanzia per contribuire a creare i pre-requisiti alla scrittura.
Queste attenzioni e cura non vanno poi perse nella Scuola Primaria, fino agli 8 anni un qualsiasi bambino potrebbe ancora non essere pronto e gli insegnanti lo dovrebbero tener presente (ma anche i genitori!).
Personalmente mi oppongo quando si sceglie di far abbandonare il corsivo, perché è un po’ come decidere di omologare i bambini, facendoli scrivere in script o stampato maiuscolo si perdono l’opportunità di personalizzarsi. La Scienza Grafologica** ci insegna quanto si narri di noi in una frase trascritta in un momento emotivo piuttosto che in un altro..
E allora per quei ragazzini con quei segni così incastrati l’uno sull’altro?
Lavorare sull’emotività e sull’espressività, sulla coordinazione oculo-manuale, sul tono, sulla topografia corporea e le abilità spazio-temporali facendoli divertire e pian piano prendere coraggio e sicurezza dal segno in campo vuoto al segno su la parete attrezzata (anche col supporto della musica) per poi giungere al foglio che via via diventa sempre più piccolo.
Se avete domande specifiche mi potete contattare via mail dr.vaniarigoni@gmail.com
Monica Cristina Massola*, blogger di Ponti e Derive, socia di Ass.Metas, amica de La Bottega della Pedagogista. Coordinatrice di vari servizi per disabili in Lombardia ma anche mamma di due future piccole donne, è formatrice, consulente pedagogica e psicomotricista.
Scienza Grafologica** per approfondire vi suggerisco un libro semplice e completo della dott.ssa Claudia Pomoni, docente di Grafologia, “Sono come scrivo” Ed. Urra, Milano, 2011
[…] la collega amica Vania Rigoni, della Bottega della Pedagogista, ci stiamo inseguendo in una sequenza di post attorno alla scrittura e alla corporeità, e sulla […]
Ottimo rilancio Monica ..