Cari lettori e genitori,
le vacanze di Natale sono concluse (finalmente qualcuno di voi starà pensando!) e i ragazzi son tornati a scuola ad affrontare un mese impegnativo di verifiche ed interrogazioni per recuperare qualche voto insufficiente di fine anno.
Per molti questo è il periodo del calo di rendimento, c’è una sorta di noia e di stanchezza, specialmente nei ragazzi con qualche difficoltà come fra gli altri, si sono impegnati a fondo fino allo stacco natalizio e non è facile ricondurli allo stesso ritmo lasciato 15 giorni fa.
Alcuni dei MOTIVI principali che causano stress da rientro a scuola:
1. i compiti delle vacanze che talvolta sono eccessivi davvero… come se a te dopo le vostre 40 ore di lavoro ti chiedessero abitudinariamente di lavorare anche in ferie… quello stress eccessivo può causare stanchezza extra
2. rientrare negli orari e abitudini scolastiche per qualcuno non è facile, sopratutto per i più piccoli o ancora immaturi. Si abbisogna di tempi lenti privi di responsabilità.
3. la realtà non ha corrisposto le aspettative, pensavate che tutte le ore in cui li avete seguiti, aiutati e incalzati a studiare avrebbero dato i loro frutti.
Cosa fare?
Compiti.
La questione della mole di lavoro che i ragazzi devono svolgere nell’ extra-scuola, non è possibile risolverla fra me e te.
Sembra che il legislatore ci stia riflettendo a cambiare le modalità, ogni tanto qualcuno di “sveglia” a voler imporre una regola… ma siamo onesti… non sono i troppi compiti ad “affossare” i ragazzi.
Ci sono sempre stati e ci saranno sempre, insegnanti più comprensivi e alcuni meno, quelli che pensano di essere buoni insegnanti caricando i ragazzi di mille esercizi ripetitivi e quelli che sono interessati alla relazione educare/insegnare.
Le regole e gli orari.
Stare a delle regole esterne è una gran rottura per i figli. Tuttavia sono necessarie, prima da piccoli per sentirsi al sicuro e via via che crescono per affermarsi come individui indipendenti ribellandosi ad esse.
Si può derogare nei giorni di festa, insieme, per poi insieme rientrare nei “ranghi” e nei ritmi.
Come fare?
Con assertività, aiutandoli con serenità a riprendere il ritmo lavorativo (insomma la sera prima di tornare a scuola è meglio se non si fa bisboccia!).
Le aspettative.
Puoi riflettere invece sulle tue aspettative, sia che siate seguiti da una collega pedagogista o altra figura o anche da nessuno. Prendi un foglio e una penna e scrivi una lista delle cose che tuo figlio non sapeva fare a inizio scuola (in nero) e quelle che oggi ha conquistato con onore (blu).
E non elencare solo le competenze scolastiche, perchè se si parla di apprendimenti ci sono tante cose da tener d’occhio:
osserva bene se è più o meno felice e quando, se ha più amici, se ha più cura delle proprie cose e di sé, se è maggiormente curioso e interessato..non tralasciare nulla.
Poi affianca le due liste e guarda.
Sono sicura che ci sono ancora obbiettivi da raggiungere come anche tanti traguardi che ha conquistato e lo hanno reso più autonomo.
Questo è un successo!
Devi festeggiare ogni passaggio di crescita con sorrisi, abbracci e orgoglio per lui, che così sarà motivato a migliorarsi ancora per ritrovare quel clima positivo e gioioso che gli avrete offerto.
Poi se fatte tutte le riflessioni vedi che il suo impegno non è paragonabile ai risultati…
se malgrado tu cerchi di essere equidistante da lui ma lo vedi disperso fra i libri e le materie di scuola…
chiamami! vediamo insieme come progettare la trasformazione, questo è il lavoro per cui studio e mi preparo da una vita.
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