La prossima domenica a Firenze parteciperò all’attesissimo (per me) workshop con una persona speciale Lisa Parkinson organizzato dall’Ass. Mediamente per i Mediatori dei conflitti familiari.
Avrei partecipato a qualsiasi proposta lei avesse offerto ma non ho potuto non gioire di fronte al Corso dal titolo: Quando l’alta conflittualità blocca la comunicazione positiva, argomento prezioso nel nostro contemporaneo dove la provocazione, la guerra per poteri vari, l’invidia e le prove di forza sono intrise nella nostra quotidianità. Le vedo ogni giorno nei social, dove anche dalle persone più preparate “culturalmente” (sulla carta) partono flame e sguardi di invidia come anche negli ambienti di lavoro e purtroppo, ma ovviamente anche in famiglia.
Come si combattono? -mi chiedono alcuni.
Intanto cambiando lessico, da combattere a superare e già così vedrete che se non provate a creare un’alleanza non ne verrete mai fuori bene, otterrete solo piccole vittorie inutili… Certo non funziona con tutti, alcuni sulla vostra morbidezza crederanno di aver raggiunto la vittoria e provocheranno ancora, anche se voi li state guardando con accoglienza sperando che si crei una breccia dove infilavi per costruire un dialogo che vada oltre l’invidia.
Non tutti posso essere mediati. Non tutti possono fare i mediatori. Questo l’ho imparato.
Su Lisa e il corso vi aggiornerò lunedì,
ma oggi voglio contribuire al TAm-taM che sta partendo per diffondere ancora di più il valore educativo, sociale e culturale della Mediazione Familiare in occasione della V Giornata Nazionale della Mediazione Familiare (il 16 Ottobre, la data coincide con il “Conflict Resolution Day” proclamato dall’Association for Conflict Resolution, in collaborazione con il World Mediation Forum, che si celebra il terzo giovedì di Ottobre di ogni anno).
Per questo “STAY TUNED!” direbbero i ragazzi, vi aggiornerò via via che vengo a sapere di iniziative aperte e pubbliche e le aggiungerò nel Blog.
La Mediazione è sempre stata presente nella mia vita, anche se non in modo professionale finchè non ho seguito il Corso specifico, e da sempre ha contribuito ad offrire un punto di vista nuovo alle persone che si sono rivolte a me.
Perchè nuovo, vi chiedo?
dovrebbe essere un naturale modo di affrontare gli eventi, dibattere, confrontarsi, magari anche “mandarsi” senza mai abbandonare l’obiettivo che è un futuro migliore per tutti.
Specialmente in famiglia le liti senza fine, le provocazioni e gli orgogli sono deleteri e “malattie” altamente contagiose: ecco perchè non dovreste stupirvi se i vostri ragazzi poi vi copiano, ecco perchè parlare-vivere-formare alla Mediazione è una delle possibili vie all’educazione di una cittadinanza consapevole.
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