I bambini ci impongono di cambiare

Bello bello il nuovo post della mia collega e Snodata Anna Gatti che raccoglie la sfida lanciatale da persona da lei stimata e comincia un nuovo appassionante viaggio dentro il suo Blog con l’intento di narrare le scelte e i progetti pedagogici affinchè tutti sappiano cosa accade nei Servizi territoriali…
 
Nulla è a caso mai…e proprio oggi anche io ho pensato che certe storie devono essere narrate, non devono appartenere solo ai copioni dei film o di libri specialistici, devono appartenere alla gente, alle persone a loro devono servire.
Ecco perchè vi racconto questa storia.
 
Parlerò di confusione fra problema e soluzione, fra sintomo e persona.
Premetto a parer mio la parola problema è un pò troppo inflazionata, specialmente quando si parla di educazione, però piace.
Famiglia di Francesco I-Museo di Capodimonte
C’era una volta una giovanissima coppia dei magici Sixties, e malgrado le due famiglie di origine si opponessero  ebbero una bimba bellissima, cresciuta come una principessa delle favole. 
Accadde che aprissero le porte a un losco consigliere che seminò zizzania e alimentò giorno giorno le paure della madre e annullando ogni azione del padre perchè apparisse un inetto.
Quella bimba divenne una farfalla variopinta in cerca del fiore più bello, ma non del più giusto, perchè era stata educata all’effimero, non sapeva far altro che vivere in un mondo incantato come se lei fosse unica al mondo.
Un giorno ebbe la fortuna di avere un bimbo da un uomo che aveva un altra famiglia. 
I suoi meravigliosi genitori l’accolsero a casa e …tutte le regole educative si sovvertirono ancora.
Chi non aveva mai fatto il papà, volle riprovare ora così come chi  mamma non si era mai sentita.
La figlia divenuta mamma cresciuta nella rigidità e nell’arroganza pretendeva da tutti e l’uomo dal quale ha avuto un figlio si comportava come se fosse un re medioevale, pretendendo senza dare.”
Quel piccolo bimbo (e non sto facendo “nosferatu” esiste una vastissima bibliografia in merito a pazienti designati e/o agli effetti sullo sviluppo dei figli) crescerà incasinato se gli adulti non si faranno carico di scoprire i meccanismi che sono nascosti dalle/nelle loro relazioni e connessioni.
La coppia iniziale adesso ha l’opportunità per la gioia del nipote e per il suo futuro, di mettersi in discussione prima come coppia genitoriale e poi dare vita alla coppia di nonni costruttivi (risorsa preziosa nella nostra epoca). 
Come?
Parlandosi/narrando-se stessi, come propone un collega psicoterapeuta con cui collaboro, almeno 20 minuti al giorno ciascuno uno di fronte all’altro in silenzio finchè non si è terminato.
Svelare le carte con la figlia e dirle finalmente qual è la realtà? perchè un bimbo cresciuto nella menzogna non può che sviluppare delle difficoltà a stare nel mondo e quindi a crescere poi a sua volta un figlio.
Infine c’è un uomo che sta creando un sacco di confusione, due famiglie con cui non vive e delle quali non si sente di appartenere, figli confusi e impauriti, che si fa solido solo perchè stracolmo di rigidi stereotipi.
La storia è un’esperienza possibile, ho messo insieme qualche coppia incontrata  come mediatrice e altre come pedagogista per dirvi che se vi trovate in una storia vagamente simile, siate onesti e non dite che tutto si sistemerà…non accadrà mai che le cose si aggiustino da sole.
La grande difficoltà per tutti noi è dirCi la verità:  siete stati con quella compagna che all’inizio vi piaceva tantissimo… poi qualcosa è mutato, è nato un conflitto e voi l’avete risolto come lo struzzo con la testa sotto terra facendovi un’altra vita… oppure siete stati per anni a discutere a voce alta davanti ai figli e finchè gli stessi vi hanno iniziato a urlare a voi…
 
Avete solo allungato i tempi di risoluzione… ci saranno dei figli che staranno male perchè loro la testa ce l’hanno sulle spalle e nelle vostre menzogne troveranno comportamenti da imitare e apprendere, costruiranno relazioni false e per tutta la vita si chiederanno quale colpa avessero perchè i loro genitori si siano comportati così.
Qualcuno di loro intraprenderà percorsi personali al posto vostro, cari genitori, altri replicheranno con i propri talenti i vostri insegnamenti.
 
Come dicevan gli antichi “la pera non cade lontana dal pero”….MA a VOI il POTERE di CAMBIARE, VOI avete mille possibili strumenti, il primo è l’AMORE per i vostri cuccioletti e VOI stessi: un GENITORE felice* rende felice  i figli.

*felice è da intendere come sereno, responsabile e costruttivo

Cosa fare allora?
Cercate uno specialista con cui iniziare una collaborazione, un professionista in aiuto alle persone che si occupi di famiglie e di educazione (pedagogista clinico, consulente pedagogico…) sarà poi lo stesso a osservare con voi se la strada necessaria è una terapia familiare (quindi da un collega) oppure altre…
 
Come sempre, considerando che sono in vacanza, vi risponderò il prima possibile.
 

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