E ora ti cambio scuola.

Siamo in piena estate, se non altro sul calendario, e gli ultimi visitatori del mio Studio sono stati genitori con figli dell’età della Scuola primaria di secondo grado tutti con una domanda esplicita:
Dottoressa ci dica lei se dobbiamo cambiare classe a mio figlio?
Proverò a proporvi una linea che potreste adottare quando questa domanda vi si affaccia alla mente:
cosa accade a vostro figlio in quella classe tanto “speciale” da pensare che sia meglio fargliela cambiare?
– quali segnali diretti o indiretti la scuola vi ha inviato su vostro figlio?
Una volta che vi siete risposti onestamente a queste due domande, vi invito a “approfondire”: 
cosa avete osservato voi in vostro figlio e nella vostra famiglia ad esser cambiato? da quando? 
-voi come coppia genitoriale*, avete forse modificato qualcosa?
Un ragazzo/a che manifesta un disagio forte, con una condotta familiare e sociale che si sta alterando difficilmente è “tutta farina del suo sacco”.  
A questo punto, nell’Italia 2.0 parte la caccia alle streghe che spesso sono gli insegnanti, e che a parer mio in diversi casi potrebbero fare meglio di riempire i ragazzi di note e rapporti, o di segnalazioni di “disturbi” degli apprendimenti…perchè poi come è accaduto a diverse famiglie i loro figli non hanno alcuna difficoltà nello studio…ma questa è un’altra storia….
L’operazione corretta da fare è :
1. chiedere ripetutamente ai docenti cosa accade e che proposte educative hanno rispetto al proprio figlio
2. rivolgersi a un pedagogista clinico  o consulente pedagogico che vi ascolti e vi sostenga educativamente
3. non far trapelare che i problemi si possono evitare con un colpo di spugna, le difficoltà sono parte della vita e come tali vanno attraversare, superate con attenzione e amore
Lo specialista a quel punto disegnerà un suo progetto educativo per voi:
– vi ascolterà accuratamente e senza giudicarvi (i genitori perfetti non esistono…vi ricordate Mary Poppins?!)
– osserverà con gli strumenti della Pedagogia Clinica le PAD (potenzialità, disponibilità e abilità) di vostro figlio/a
– prenderà contatto con la scuola 
costruendo con Voi il miglior modo di procedere per e con la vostra famiglia.
NON SCORDATEVI se i vostri ragazzi hanno dei disagi possono sì essere legati all’adolescenza che li manda in scompiglio, ma a volte sono utili “campanelli d’allarme” di qualcosa che potrebbe essere stato seminato male…e quindi non è un “problema” del ragazzo ma un “lavoro di famiglia” da riorganizzare al meglio.
* parlo di coppia genitoriale, perchè tutto questo può accadere anche in una famiglia ricostruita dopo anni di equilibrio
Che ne pensate? Contattatemi dr.vaniarigoni@gmail.com fino al 10 sono aperta, poi un pò di riposo in montagna.

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