Tribute a FB

Non ricordo quando…credo nel 2009…mi convinsi a entrare su Facebook. Mi sentivo molto fuori posto, già col Blog mi sembrava di stare compiendo un’esplorazione dello spazio!
Un paio di anni dopo andava di moda iscriversi ai gruppi dei “cognomi nel mondo”, e così feci anch’io cercando i Rigoni. In realtà lo feci per due motivi:
1. per anni da bambinetta alle scuole pubbliche tutti mi avevano chiesto se i miei producevano marmellate o se mio zio era lo scrittore Rigoni Stern
2. la passione di mio padre per la storia di famiglia con cui un pò mi aveva contagiata
Il mio famoso parente marmellataio non l’ho mai incontrato, tanto meno lo scrittore, nè il giornalista però ho incontrato Cecilia, di Foza.
Il mio ceppo familiare in effetti discende dal’altopiano d’Asiago, dove lei vive, e sembra sia calato durante il medioevo per istallarsi nell’alta val Tiberina, ma non ho trovato risposte precise. 
Invece nella sua conoscenza ne ho trovate tante…la cosa buffa è che lei assomiglia a me e alle donne Rigoni che conosco: alta, robusta, bionda, occhi chiari e pelle chiara, tosta e creativa, energica.
Che cosa c’entra tutto questo in un blog di una pedagogista e mediatrice familiare? La letteratura strabuzza di ricerche e testi che parlano di genealogia, psicogenealogia e metagenealogia, di quanto le storie di famiglia dei nostri avi influenzino i nostri comportamenti attuali senza che noi ne siamo a conoscenza razionalmente eseguiamo delle azioni tramandate:
mio marito ed io abbiamo in giardino delle piante di zucchine, quando colsi i fiori per friggerli istintivamente levai il pistillo (voi lo fate?), e lui mi chiese: perché lo fai? … mi mise in difficoltà, lo avevo sempre fatto e credo visto fare da mia madre, ma non ne conoscevo la ragione.
Chiesi a lei e mi rispose: perchè è amaro. Ma lo hai mai assaggiato? allora chiesi curiosa e memore di una “storia analoga di schemi ripetuti sentiti a lezione di mediazione”. 
La sua risposta sincera fu che non lo sapeva, che mia nonna lo aveva sempre fatto e che probabilmente anche la sua mamma… o forse no. 
Io poi li ho mangiati con e senza, e non è vero che sono amari.
Questo per ridire ancora una volta che ogni gesto che noi compiamo ha un peso sociale, c’è qualcuno che lo assorbe e lo tramanda: pensate ai vostri bambini….e nipoti…potrebbero levare i pistilli per tutta la vita senza motivo! potrebbero anche aver voglia di fare la lavatrice per aiutare la moglie stanca ma non si sentono liberi di farlo perchè i loro genitori non li hanno sostenuti nel crearsi una loro identità indipendente dalle loro tradizioni, potrebbero voler iscrivere il figlio a danza anche se nella loro famiglia i maschi giocano a rugby…
Tornando a Cecilia, io ho trovato grazie a faccialibro una cugina, una che condivide i miei ideali e sogni di serenità e calma, una persona di grande cuore e immaginazione, con cui ci scambiamo regali con le vecchie Poste che ogni volta arrivano come dei tesori e che voglio ringraziare pubblicamente:
– perchè lei con un gruppo di donne di Foza costruisce le Pigotte che noi compriamo all’Unicef, 
– perchè vende per raccolte fondi innumerevoli lavoretti realizzati a mano
    e perchè mi racconta di un mondo ancora rurale che crede nelle tradizioni semplici e forti.
Grazie Cecilia per la bella amicizia.
Le uova della Grande Rogazione 2013 e 2014 fatte da lei

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