#educazioneAnimali
Venerdì come vi avevo annunciato sono stata alla presentazione del libro MiaStory scritto da Francesca Petrucci con sottotitolo “dall’abbandono all’amore”. Il tutto è avvenuto in un ambiente particolare, che pur non troppo lontano da casa mia, non conoscevo la libreria Brac.
 |
Ero nel giardino col soffitto animato |
|
Tante sono le cose su cui ho avuto il piacere di riflettere:
1. La la libreria che si apre con un’piccolissimo sporto su via de’ Vignali, cioè fra piazza Mentana e via dei benci, in realtà si sviluppa all’interno in un ambiente amplissimo stimolante e curioso. È un open space creativo dove si può gustare un’ottima cucina vegetariana, del buon vino, mentre si è immersi fra scaffali ikea tinteggiati da copertine di libri molto interessanti per tutte le età compresi i bambini.
La libreria nasconde anche un giardino interno che è stato allestito con degli angoli pensanti e pareti che ospitano originali fotografiee copertine …. soprattutto un soffitto che vi ho fotografato perché descriverlo non bastarebbe.
Quest’ambiente mi ha ricordato quanto la cultura – libri – il cibo sono elementi e strumenti di costruzione di relazioni, di crescita e anche di divertimento. Inoltre sono felicissima di aver scoperto che in quella strada sguarnita è stato seminato un fiore variopinto.
2. L’argomento della presentazione, non è stato come mi sarei aspettata la vendita del libro, che peraltro c’è stata come era giusto che fosse.
Il tema centrale è stato la difesa dell’essere animale.
Maria Romoli, vicepresidente della L.I.D.A., che ormai conosco da diversi anni, ha presentato si questo lavoro spiegando con forza ed energia che il motivo reale della sponsorizzazione è sensibilizzare quante più persone possibile sul tema doloroso dell’abbandono di cani e gatti.
questo è stato fatto contatto e delicatezza, sottolineando l’impegno suo e dell’associazione verso la difesa dei diritti degli animali citandola “non è colpa del cane mai, siamo noi umani che li abbiamo asserviti a noi, che erriamo quando ce ne liberiamo per un nostro qualsiasi capriccio perché siamo noi che ne siamo responsabili dal primo momento che l’abbiamo adottato”.
L’altro tema importantissimo di cui ha parlato Maria : la sterilizzazione, che impedirebbe il continuo aumento come sta accadendo della popolazione dei canili e gattili.
A sostenere tutto quello che è stato detto da lei, c’è la testimonianza di Patrizia che danni si occupa di cani e gatti. Patrizia ha fatto un brevissimo ma efficace escursus storico sull’evoluzione delle leggi in materia di animali, e la regione Toscana èapparsa almeno sulla carta una delle più evolute in Italia. Anche lei ha sottolineato che tanto si può fare in materia legislativa per evitare che la situazione dei canili peggiori ulteriormente, affermando anche in modo obiettivo e concreto che chi mangia con i proventi dei canili non avrà mai interesse a svuotarli, però potremmo ottenere che le situazioni interne a essi siano migliori di quelle che sono oggi.
3.L’autrice Francesca Petrucci ha voluto raccontare la storia d’amore di Mia, cucciola di strada, con la famiglia e la persona che l’ha accolta dopo un abbandono.
Ho chiesto: E’ un libro adatto alle famiglie e ai bambini? Sì!…. con gioia ho scoperto che quello è stato il suo primo scopo, tanto da aver avuto come primo lettore il figlio di sei anni.
Perché vi dico questo?
Perché se vogliamo andare oltre quello che ho ascoltato (peraltro argomenti che conosco da anni, essendo io stessa adottante di due cani ex cuccioli di randagi e volontaria quando posso della stessa associazione animalista), dobbiamo secondo me affrontare il tema educazione e animali che non deve essere limitato e racchiuso entro i confini delle associazioni animaliste entro i bisogni esclusivi degli animali.
Come ho detto alla presentazione, per far sì che i canili si svuotino che non ci sia più necessità di colonie feline, di campagne di sterilizzazione, occorre aiutare le persone a fare un cambio socio culturale abbandonando il consumismo delle azioni e dei pensieri.
Oggi chi abbandona un cane, anche comprato e pagato caro, con tutta quella serie di scuse che sono molto creative da allergie, traslochi, lavori, nascite separazioni è la stessa tipologia di persona che si sposa perché lo fanno tutti, oppure perché tanto poi si fa la consensuale e ci si divide, la persona che cambia partner in base a quello che le serve in quel momento…
voglio essere ancora più schietta: è la persona che adotta un bambino e poi lo porta indietro perchè non è come lo pensava (e quale bambino lo è), oppure lo sfoggia come una borsa nuova, o lo cresce come un oggetto che le dovrà essere riconoscente a vita.
Sono quelli genitori che vengono in studio delegando a me, il compito di educare i loro figli rifiutando la responsabilità e le possibilità che avrebbero loro stessi di farlo… perché ciò comporterebbe loro un dispendio di energie di tempo che dovrebbero sottrarre ad altre attività che secondo loro sono fondamentali: cosa può esserci di più fondamentale per un babbo e una mamma se non la responsabilità di preoccuparsi dello sviluppo educativo dei loro figli?
Perché delegare ad altri questo ruolo che la natura vi ha dato? Siete così sicuri che destinando a terzi il ruolo educativo laddove lo specialista vi dice che ve ne potete fare carico con alcune semplici strategie mirate otterrete il miglior risultato e vostro figlio sarà più felice?
Attendo i vostri commenti e riflessioni.
PS. IL LIBRO è veramente adatto ai bambini io lo sto usando in studio…ma di questo vi racconterò in un altro post.
Buon sabato da Vania, La Bottega della Pedagogista.
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Correlati